Misteri Parlando Blog – Paranormale, Enigmi, Culti, Alieni, X-files

 Misteri Parlando è il Blog di notizie e approfondimenti circa: Paranormale, Enigmi, Culti, Alieni, X-files, Magia e molto altro. 

 

Qui trovi Storie di misteri e fatti più inquietanti della storia in Italia e nel mondo, parlando di tutto ciò che è inspiegabile o poco conosciuto.

Nelle pagine di questo blog si parla anche di FENOMENI, POSSESSIONI DEMONIACHE, INFESTAZIONI, U.F.O & EXTRATERRESTRE, FANTASMI E PRESENZE,  questo è: MISTERI PARLANDO.

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Skinwalker, leggenda e mito Navajo delle creature mutaforma

Gli Skinwalker (yee naaldlooshii) sono creature soprannaturali della cultura Navajo: persone malvagie che si muovono nella notte e acquisiscono poteri...
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Fatture d’amore: cosa sono, come fare e come riconoscerle

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Possessione diabolica: tutto quello che c’è da sapere del Demonio

Cos'è la possessione diabolica? Come riconoscere una possessione demoniaca? Quali sono i sintomi della possessione? Rispondiamo a queste domande spiegando...
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Madonna della Pietà di Crosia: Storia delle (presunte) apparizioni mariane

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Padre Amorth: l’esorcista reso famoso dal Diavolo

Padre Amorth e il diavolo due nomi accomunuti nel bene e nel male quando si parla di esorcismi. Gabriele Pietro...
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Sbarco sulla Luna: riassunto, allunaggio, programma Apollo

Il 20 luglio 1969, con la missione Apollo11, l'uomo sbarca sulla luna per la prima volta: erano le 20:17 quando...
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Esorcismo di Roland Doe: la vera Storia che ha ispirato “l’Esorcista”

Quella di Roland Doe è un caso reale di esorcismo e la sua storia ha ispirato prima il romanzo di...
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L’Esorcista: i Fatti Inquietanti sul Film realmente accaduti

Il film "L'Esorcista" è una pietra miliare dell'horror, che dal 1973 continua ad appassionare e spaventare intere generazioni di spettatori....
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L’esorcista, il Film: storia, personaggi e curiosità

L'esorcista (The Exorcist) è un film del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dall'omonimo romanzo di William Peter Blatty,...
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Possessione Demoniaca: i Motivi che possono aprire le “porte” al Demonio

Si parla di possessione demoniaca quando una persona è posseduta da un'entità maligna che ne controlla il corpo e la...
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Misteri

  • Dietro la statua della Madonna della Pietà a Crosia (Cosenza), c’è una storia di apparizioni mariane legate alla “Vergine della Pace e dei Miracoli”. Con questo nome la Madonna si presenta a Vincenzo Fullone il 23 maggio 1987 nella sua prima presunta apparizione in una piccola chiesa sconsacrata del paesino calabrese di Crosia. Da quel momento, quella chiesa, diventa il luogo delle presunte apparizioni mariane a Crosia, dove tra l’altro viene ritrovata una statua della Madonna in “lacrime”. Oggi la chiesa di Crosia, un piccolo paesino della costa jonica calabrese, è diventata un Santuario meta di pellegrinaggi e di fedeli in preghiera. Soprattutto tra il 1987 e il 1992 si è registrato un grande afflusso di fedeli ma non solo. Sono anche “curiosi” intenti ad accertare il fenomeno della lacrimazione della Madonna, soprattutto negli anni novanta. La Storia delle Apparizioni di Crosia Tutto inizia dal racconto di un ragazzo, Vincenzo Fullone, che fu il primo di tre ragazzi ad affermare di aver assistito all’apparizione della Madonna. La Madonna di Crosia in “lacrime” Il 23 maggio 1987, Vincenzo, ragazzo quattordicenne di Crosia, entra insieme ad un suo amico in una piccola chiesa sconsacrata poco fuori dal centro abitato. Al suo interno, sono le 16,30, avrebbe notato la lacrimazione di una statua raffigurante la Madonna posta nella nicchia dell’altare centrale. Spaventati, insieme all’amico, si recano presso al più vicino bar del paese dove raccontano a tutti del presunto “miracolo”. In poco tempo fuori alla vecchia chiesetta diroccata si raduna una folla di persone tanto che i carabinieri sono chiamati a contenere l’afflusso nei pressi della struttura per motivi di sicurezza. Si trattava di una chiesa abbandonata che, pochi mesi prima, l’amministrazione comunale aveva deciso di radere al suolo. La prima manifestazione della Madonna di Crosia Alle 18,30 dello stesso giorno, Vincenzo Fullone, che si trovava nuovamente in chiesa, racconta di essere stato chiamato per ben tre volte da una “voce” che gli diceva in dialetto: “Non avere paura. Io sono la tua mamma. Io sono la Vergine della pace e dei miracoli. Pregate perché il mondo ha molto bisogno di preghiera. Domani, alla stessa ora, ti voglio qui. Gli avvertimenti all’umanità non sono ancora terminati” La Madonna si manifesta ad Anna Biasi ed appare ai 2 veggenti La notte tra il 22 e il 23 maggio una ragazza tredicenne della frazione di Mirto Crosia, Anna Biasi, racconta di essere stata svegliata da una voce che le avrebbe chiesto di recarsi alla Chiesa della Pietà. Successivamente, il 26 maggio, Vincenzo Fullone e Anna Biasi, si ritrovano casualmente presso la soglia della chiesa, dove avrebbero avuto un’apparizione. Durante l’apparizione i due ragazzi avrebbero visto una signora bellissima che gli avrebbe chiesto di andare alla sorgente più vicina per portarle da bere. I ragazzi si recano alla sorgente di Cuppo, diventata da tempo un abbeveratoio per animali. Nell’istante in cui Vincenzo mette le mani sotto il vecchio rubinetto vecchio pieno di muschio, l’acqua avrebbe iniziato a sgorgare abbondantemente. Da quei giorni nel lontano 1987, la statua della Madonna della Pietà e Crosia diventano meta di fedeli e curiosi da tutto il SUD e non solo. Oggi quella piccola chiesa, costruita dai greci e un tempo sconsacrata, è un Santuario dedicato alla Madonna. Da quel momento la storia è fatta di racconti e di testimonianze che avrebbero visto davvero la statua della Madonna della Pietà lacrimare. Le apparizioni ai ragazzi veggenti sono proseguite con i messaggi della Vergine della Pace e dei Miracoli, fino all’ultima apparizione “documentata” che risale al 2017. L’ultima Apparizione della Madonna di Crosia Ad oggi il popolare Vincenzo non ha più visioni, mentre Anna, che ha scelto di mantenere un profilo più basso e riservato, pare di sì. Sembrerebbe che in occasione del 30esimo anniversario delle apparizioni mariane a Crosia, il 23 maggio 2017, Anna Biasi, oggi adulta e mamma, abbia avuto nuovamente un incontro mistico con la Vergine, a margine della consueta celebrazione eucaristica. C’è chi rimane scettico, chi continua a credere e a urlare al miracolo. Ma in questo caso non è tanto importante stabilire se credere o meno nei fatti. Ciò che conta è che i fatti stessi riescano ad alimentare la fede e radunare persone nella preghiera e nella speranza. Ma ritorniamo al 23 maggio 2017: secondo la stampa locale, la Madonna di Crosia è ri-apparsa. Proprio lì, in quella chiesetta polverosa in cui Vincenzo raccolse per la prima volta le sue lacrime in un fazzoletto di stoffa. Anna BIasi, che oggi vive a Milano ma che ogni 23 maggio torna a casa, avrebbe avuto un nuovo incontro ravvicinato con la Vergine. A distanza di oltre venticinque anni da quel 23 novembre 1992, in cui Vincenzo e Anna, al termine della tradizionale concelebrazione, caddero in un’evidente estasi. Ancora una volta, la Madonna pur non “toccando terra”, si è rivelata ad Anna Biasi. Solo a lei e a nessun altro. Di fronte a una folla di testimoni e fedeli. Fenomeni inspiegabili a Crosia prima delle presunte Apparizioni: curiosità Le apparizioni della Madonna di Crosia, per chi non crede o è scettico, sembrano non essere l’unico dei fenomeni inspiegabili ancora oggi che riguardano il paesino calabrese. Uno in particolare, avvenuto nei giorni appena successivi alle prime apparizioni: il muoversi notturno e frenetico di una luce bianca, nitida e dai contorni definiti, simile ad una cometa, che nello specchio di cielo sovrastante la vallata prospiciente il borgo, creava una serie di figure. Come se non bastasse, in più circostanze, nella parte esterna del santuario di Crosia adibita ai momenti di preghiera i fedeli hanno più volte riferito di strani fenomeni: “pulsazioni del sole” e strani movimenti di “roteazione del sole”. Si tratta di fenomeni inspiegabili o dell’immaginazione delle persone alimentata dalla suggestione della storia e dei fatti dell’apparizione della Madonna di Crosia? Non lo sapremo mai, ad oggi resta un mistero.

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  • Fatti inquietanti relmente accaduti sul set del film de L'Esorcista.

    Il film “L’Esorcista” è una pietra miliare dell’horror, che dal 1973 continua ad appassionare e spaventare intere generazioni di spettatori. Il capolavoro cinematografico di William Friedkin, ispirato al romanzo horror di William Blatty sul caso di possessione di Roland Doe, a distanza di anni continua a riscuotere consensi. Ma non tutti conoscono le curiosità, macabre e infauste, gli accadimenti reali durante e dopo l’uscita del film, tanto da parlare di una vera: “maledizione dell’esorcista”. Raccontiamo i fatti inquietanti che hanno contribuito a rendere famoso il film de “L’Esorcista” del 1973 e portarlo al meritato successo. Scopriamo perché il film si è meritato l’appellativo di “film maledetto”. I Fatti Inquietanti Accaduti sul set de L’Esorcista Il primo incidente accadde dopo appena due giorni di riprese: un incendio provocato da un corto circuito distrusse gli interni della casa dei protagonisti. Solo la camera da letto di Regan (Linda Blair) venne risparmiata dalle fiamme. Successivamente una serie di lutti colpirono le persone che parteciparono alle riprese. Alcuni lutti sono, più o meno, collegati in modo diretto ai personaggi del set. Il primo tragico evento fu la morte di Vasiliki Maliaros, l’attrice che impersonava la madre di Padre Karras (Jason Miller). Successivamente vi fu la morte di un bambino neonato dell’assistente cameraman e di uno dei guardiani notturni del set. Un lutto colpì direttamente il cast: Jack MacGowran, interprete nel film del regista Burke Dennings, morì nel 1973 per le conseguenze di un’epidemia influenzale, al termine delle riprese de L’Esorcista. Un’altra curiosità, è quella riguardante l’attrice Linda Blair (Regan): al tempo solo quattordicennne fu creduta davvero la reincarnazione di satana. Seguirono minacce di morte da parte di fanatici cattolici e religiosi tanto da costringerla a rifugiarsi con la famiglia nel Connecticut. L’ultima curiosità di rilievo riguarda proprio l’Italia. Alla prima del film, le persone in attesa di entrare nel cinema, sotto un fortissimo temporale, videro una delle croci in ferro della chiesa affianco venire colpita da un fulmine e cadere. Estremamente scossi dall’accaduto, molti degli spettatori decisero di rinunciare alla visione del film e di tornare a casa. Questi sono solo alcuni dei fatti inquietanti di rilievo accaduti e collegati alle riprese del film. Ma la lista sembra lunga e ricca di altre curiosità poco “piacevoli”.   # 1 – Durante le riprese della scena in cui la protagonista Linda Blair viene sottoposta ad esami radiografici sembrerebbe che una piccola croce sia comparsa sulla fronte dell’attrice pochi secondi prima che i macchinari venissero attivati e sembrerebbe, altresì, che la stessa croce si intraveda nella pellicola. #2 – Paul Bateson, l’attore che impersonava il tecnico di laboratorio, è stato successivamente sospettato dalla polizia americana di essere un serial killer. #3 – L’attrice Ellen Burstyn, che nel film interpreta la mamma di Regan, è stata protagonista di uno sfortunato incidente sul set quando, nella scena in cui veniva spinta con forza dalla figlia posseduta e scagliata a terra, i cavi che avrebbero dovuto sorreggerla non funzionarono come previsto così da farle urtare con violenza il pavimento. L’urlo di dolore che si sente nella pellicola è perciò il vero lamento lanciato dalla Burstyn in quell’occasione. #4 – Il regista Friedkin ordinò a Mercedes McCambridge, la “voce” che doppiava la Blair nelle sue scene da indemoniata, di arrochire ancor più il tono fumando tre pacchetti di sigarette al giorno e bevendo whisky. #5 – Per il ruolo di Regan vennero provinate quasi cinquemila bambine prima che la scelta ricadesse su Linda Blair che, a seguito del film, non riuscì mai a far decollare la propria carriera. #6 – Consistente il numero di morti di attori, tecnici e personale in generale che aveva ruotato intorno alla sua produzione. La morte di uno dei tecnici, il fratello di Max Von Sydow (Padre Lancaster Merrin) ed il nonno di Linda Blair. Tutti nel periodo delle riprese. #7 – Il montaggio del film venne effettuato, del tutto casualmente, al civico 666 della Fifth Avenue a New York. Come tutti sanno, il numero 666 è quello che rappresenta “la bestia” nell’Apocalisse di Giovanni. #8 – Un vero e proprio esorcismo venne richiesto dal regista al sacerdote che fungeva da consulente sul set. Questo, su pressione anche di molti membri della troupe ormai convinti che il film fosse realmente “maledetto”. Il si rifiutò di operare l’esorcismo e si limitò a benedire location, staff e attori. Per finire, se tutto ciò non bastasse, si racconta dei metodi “inusuali” e curiosamente strani usati dal regista con gli attori del film. Il regista William Friedkin ha sparato agli attori con pistole vere per spaventarli: ha sparato senza preavviso per far sobbalzare gli artisti in autentiche reazioni di paura. Friedkin voleva rendere visibile il respiro degli attori. Pensò di fece refrigerare la stanza di Regan: per fare ciò, furono usati giganti condizionatori per far raggiungere alla camera i -40 gradi sotto zero. Il Rev. William J. O’Malley, SJ, che interpretava Padre Dyer ne L’esorcista, era un vero prete gesuita. Autore di 37 libri, O’Malley è licenziato come insegnante nel 2012, presumibilmente per le sue idee liberali, lo stile di insegnamento aggressivo e l’uso del linguaggio volgare in classe.

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  • Qual’è la verità sul Coronavirus e sulle origini dell’epidemia di Covid-19? A queste domande cerco di rispondere in questo articolo attraverso i fatti e gli eventi che si sono susseguiti. Il nuovo coronavirus è un virus artificiale creato in laboratorio? Si poteva evitare la pandemia o qualcuno ha di fatto nascosto l’insorgere dell’epidemia perché si diffondesse su scala mondiale? Ancora oggi il dibattito è acceso e sono numerose le ipotesi e le congetture sulla vera origine del Coronavirus, ma ancora oggi non c’è certezza su come sia effettivamente nato il Covid-19. In tutto il mondo da tempo circolano notizie discrepanti tra loro: tutti sono alla ricerca di prove, documenti e affermazioni che attestino le reali cause e l’origine del nuovo virus. Ma qual’è la verità? A chi credere? Vediamo quali sono le tesi e le teorie più accreditate sull’origine del nuovo coronavirus che sta mettendo a dura prova le salute e l’economia di tutto il mondo. Tutto inizia con la diffusione di un video che in breve tempo diventa virale, dove si parla di un “super virus” creato in laboratorio: una “chimera”. Le immagini raccontano che in questo laboratorio in Cina si era costruita una “chimera” nata dall’unione di un coronavirus del pipistrello Ferro di cavallo cinese con il virus della SARS per infettare topi. Una ricerca sperimentata in Cina, potenzialmente assai pericolosa per il rischio che il patogeno potesse sfuggire al controllo. Siamo nel 2015 quando il servizio viene trasmesso in televisione. Da qui inizia la “corsa alla verità” sul coronavirus. Gli Esperimenti e la verità sul Coronavirus del 2015 nato in Laboratorio Effettivamente la ricerca per la costruzione del virus “chimera” non era partita dalla Cina, ma bensì dall’America come prova il paper scientifico. Basta scorrere l’elenco degli autori per accorgersi che è stata realizzata e coordinata dall’Università della North Carolina di Chapel Hill, sotto la guida del professor Ralph S. Baric, uno specialista in Epidemiologia, Microbiologia e Immunologia. Del team di studio hanno fatto parte due ricercatori del Key Laboratory of Special Pathogens and Biosafety di Wuhan, che fa parte dell’Institute of Virology dell’Accademia Cinese delle Scienze. Forse l’equivoco sull’origine cinese dello studio, nasce dall’associazione del Pipistrello Ferro di cavallo Cinese (Rhinolophus sinicus) utilizzato per le ricerche. Si parla di esperimenti condotti, ma in nessun documento si parla di dove precisamente sia avvenuta l’effettiva creazione del virus chimera. La sede di tutto il lavoro e l’osservazione degli effetti sui topi è l’America, all’interno di un laboratorio specializzato dell’Università della North Carolina di Chapel Hill. E si dice chiaramente che tutto è avvenuto nel rispetto delle norme di sicurezza dei laboratori statunitensi. Il comunicato stampa di presentazione dei risultati pubblicato il 9 novembre del 2015 dall’Università statunitense per annunciarla non menziona neppure il laboratorio di Wuhan. A cosa servirono gli studi sul nuovo Coronavirus del 2015? Gli studi dimostrarono che la proteina “Spike” utilizzata per la chimera, riusciva a infettare cellule umane anche se aveva una struttura diversa da quella del virus della Sars. Era un chiaro avvertimento a tutta la comunità scientifica che suonava più o meno così: «Fate attenzione, perché là fuori esistono coronavirus di pipistrelli che potrebbero di nuovo fare il salto di specie, come è avvenuto per la Sars nel 2003, ed essere la causa di un’epidemia a livello mondiale». Pochissimi, allora, diedero peso invece a quella parte dello studio che annunciava a chiare lettere, già cinque anni fa, il rischio di una pandemia come quella di Covid-19. Oggi siamo sicuri che il Coronavirus Covid-19 non sia quello sperimentato in laboratorio? Una gran parte degli scienziati sostengono che il Coronavirus, oggi pandemia, non è un risultato di laboratorio. Ma precisano anche che l’origine del Covid-19 è ancora ignota. Questa è pura contraddizione! Non si possono escludere cause di diffusione di un patogeno solo basandosi su una presunta corretta attuazione dei protocolli di sicurezza. E se il coronavirus del 2015 fosse stato ulteriormente modificato di nascosto per cui non esistessero prove o documentazioni di un nuovo virus chimera? Se il nuovo coronavirus fosse “sfuggito” da qualche laboratorio nel mondo, negli Stati Uniti o in Cina, attualmente non è dato sapere! Sappiamo però che dai documenti esistenti sugli studi del 2015 che il Covid-19 non è quello sperimentato nei laboratori. Il motivo è che tra tutte le sequenze genetiche conosciute e usate per un confronto ce ne sono due, una ricavata dal virus di un pipistrello e una ricavata dal virus di un pangolino, che sono molto vicine a quelle del virus che circola oggi. Ma non corrispondono geneticamente in tutto. Ma il punto resta: e se qualche esperimento fosse stato occultato e per errore fosse “uscito” da uno di questi laboratori? O se peggio ancora se ne sia favorita la diffusione di proposito? Covid-19 è un Coronavirus artificiale: questa è una delle verità? A tal proposito sono sconcertanti le dichiarazioni di Li Meng-Yan, queste le parole della virologa cinese: “Ci troviamo davanti non a un virus derivato da un patogeno naturale, ma a un virus artificiale, elaborato e rilasciato dal Wuhan Istitute of Virology, un laboratorio di massima sicurezza che è posto sotto il controllo del Partito comunista cinese” Ma la virologa va ben oltre, affermando che: E’ stato creato un virus letale al fine di diffonderlo senza poter risalire agli autori. Ho iniziato le ricerche sul Covid-19 il 31 dicembre scorso, prima che il 7 gennaio le autorità cinesi dessero l’annuncio ufficiale del primo caso accertato, che addirittura risale al 16 novembre. Svolgevo le mie ricerche nel laboratorio dell’Organizzazione mondiale della sanità presso l’università di Hong Kong. Ho lavorato fino alla primavera nel dipartimento di Salute pubblica della Hong Kong University. Ora sono a New York e vivo sotto la protezione del governo degli Stati Uniti” Perché NESSUNO dice la verità sul Coronavirus? Perchè mentire ancora sull’origine del nuovo Coronavirus? Su questo argomento la virologa cinese Li Meng-Yan afferma ancora: “Nessuno dice la verità. Il governo cinese, l’Oms e il mondo scientifico. Ho studiato il genoma del Sars-Cov-2 e quel corredo cellulare non esiste …Leggi di più

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  • Qualche anno fa così raccontava un uomo con il nome di John Titor: “Si può andare indietro nel Tempo. Io sono uno che vive nel 2036 e sono tornato tra voi”. Il 2 Novembre 2000 con queste parole un uomo dal nickname “Timetravel_0” fa il suo ingresso su alcuni forum dedicati ai viaggi nel tempo, affermando di essere un soldato del futuro tornato nel 1975 e poi nel 2000. Il suo scopo era quello di portare nel suo tempo un vecchio computer IBM 5100 portatile, fondamentale per salvare il mondo da un collasso informatico. Successivamente viaggia all’anno 2000 per andare a trovare la sua famiglia e se stesso da bambino, nonché per osservare gli effetti del Millennium Bug. Il nome del viaggiatore nel tempo è John Titor e la sua storia, a distanza di anni, continua ad appassionare a tal punto da essere raccontata e discussa su forun e siti internet dedicati. Cosa raccontava Titor del futuro e dei suoi viaggi nel tempo? I temi trattati erano molto vari e spaziavano dalla storia del futuro fino ai racconti di come si viveva nel suo tempo. Ad oggi non si ha più notizia di questo individuo che fece perdere le sue tracce nel 2001 quando affermò che era giunto il momento di partire. Da qui scomparve dai forum e di lui non si seppe più nulla. Ma il mistero di John Titor, l’uomo venuto dal futuro, ancora oggi fa discutere: si tratta di un personaggio di fantasia o davvero in grado di viaggiare nel tempo? Questo non lo sapremo mai. Resta possibile raccontare le sue parole, esaminare le informazioni e le predizioni lasciate. John Titor e Forum: ecco cosa raccontava il crononauta Timetravel si presenta dopo poco col suo vero nome John Titor, fornendo ulteriori dettagli della sua storia: nato a Tampa in Florida nel 1998 e nel 2036, anno in cui è entrato in azione. E’ un soldato al servizio del Governo inviato indietro nel 1975 per recuperare l’IBM 5100, un vecchio computer, capace di tradurre tra loro i linguaggi informatici Unix, Apple e Basic. Perché recuperare un vecchio computer? Il motivo è reale: nel 2038 è previsto un bug dei computer basati sul sistema operativo Unix (se non si interviene, riporterebbe come data il 1901). Appurato il motivo del suo viaggio, l’altra domanda è: con quale mezzo John Titor ha viaggiato nel tempo? Titor racconta che i suoi viaggi nel tempo sono possibili grazie a una macchina del tempo modello C204 che la General Electric costruirà solo nel 2034. La C204 (Gravity distortion time displacement unit) potrà viaggiare avanti e indietro nel tempo fino a 60 anni, soglia oltre la quale diventa imprecisa e pericolosa. In 4 mesi nei forum Titor racconta che: “viaggiando a ritroso nel Tempo, non si percorre la propria linea temporale come se fosse il binario di un treno, ma si sconfina inevitabilmente in un’altra (un’altra dimensione) che è tanto più simile alla propria quanto più è ridotta l’entità del viaggio”. Ma perché proprio lui è stato scelto per questo viaggio temporale e questa missione? John Titor racconta che pur essendoci ben altri sette viaggiatori temporali, è stato scelto lui, probabilmente per il legame di parentela che lo lega (legava, legherà…) con qualcuno di molto importante nello sviluppo dell’IBM 5100. I Racconti di Titor sul futuro del mondo I racconti di Titor sul futuro del pianeta sono catastrofici: esplosioni atomiche oscureranno il sole in una sorta d’inverno nucleare, l’acqua sarà contaminata e i sopravvissuti si trasferiranno nelle campagne. La società del consumismo sarà cancellata e per sopravvivere i nostri posteri dovranno collaborare. Buona parte del cibo sarà prodotto nei terreni non contaminati dalle radiazioni. L’aspettativa di vita scenderà a 60 anni, l’assistenza sanitaria sarà disastrata, i medici si preoccuperanno di curare soprattutto ferite e fratture e di far nascere i bambini. Chi si ammalerà gravemente sarà spacciato. Tuttavia, in questo desolante panorama il progresso tecnologico non si fermerà. Anche se spariranno le grandi compagnie informatiche, Internet sopravviverà e diventerà l’unico strumento di comunicazione ed intrattenimento. Non ci saranno più cinema e la televisione non sarà più trasmessa via etere. Per quanto riguarda i trasporti, un sistema di treni superveloci collegherà le grandi città. E pur se esisteranno ancora strade e automobili, si tornerà ai cavalli e alle biciclette. Poi, scoppierà una catastrofica terza guerra mondiale (o Prima guerra termonucleare). La guerra, dice Titor, sarà condotta utilizzando armi nucleari e di distruzione di massa. Titor sembra abbia previsto il conflitto irakeno e il mancato ritrovamento delle armi di distruzione di massa. Ha anche accennato agli studi del Cern, il famoso laboratorio internazionale di Fisica, il quale avrebbe gettato le basi per i viaggi temporali. John Titor racconta che entro 18 mesi circa il CERN intraprenderà a Ginevra alcuni studi sui campi elettromagnetici e gravitazionali riguardanti anche i buchi neri, esperimenti condotti per valutare la possibilità di velocizzare i trasporti. Durante alcuni di questi esperimenti, disse, gli scienziati creeranno casualmente un piccolo buco nero. Differentemente a quanto si possa immaginare, questo piccolo black hole non assorbirà tutta la materia nelle sue vicinanze (in questo caso l’intero Sistema Solare). Così facendo si renderà possibile il viaggio temporale. Alla fine del 2001, dopo circa un anno da ciò che aveva detto Titor, il CERN confermò ufficialmente la possibilità di creare in maniera artificiale dei mini buchi neri, una delle condizioni necessarie per far funzionare una ipotetica macchina del tempo. Ma oltre ciò, il viaggiatore dello spazio, mette in guardia dal morbo della mucca pazza che mieterà migliaia di vittime. Cosa resta di John Titor oggi? Inesattezze e verità Cosa resta di John Titor? A distanza di quasi vent’anni da queste predizioni, sappiamo con certezza che nessuno di questi eventi si è mai verificato. Tuttavia, ciò non è bastato a convincere molti internauti che John Titor mentiva, in quanto gli stessi ritengono che viviamo in una realtà parallela e che il futuro in cui visse Titor è una delle tante variabili esistenti. Le falsità Alcuni degli eventi predetti da Titor …Leggi di più

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  • Parliamo dei misteri di stonehenge, la costruzione monolitica inglese.

    Stonehenge è il sito neolitico situato in Gran Bretagna, un monumento di pietre disposte a cerchio che si erge nella pianura del Wiltshire. Ancora oggi la storia di queste pietre millenarie è  avvolta nel mistero. Una delle maggiori difficoltà per capire Stonehenge sta nel fatto che gran parte delle ricerche hanno considerato soltanto la parte centrale del monumento. Ad oggi è la struttura megalitica più famosa e visitata del mondo, ma la vera origine e la sua storia sono ancora un mistero: chi ha costruito Stonehenge e perchè? Gli studi dei ricercatori, ad oggi, non hanno dato ancora una spiegazione al significato e allo scopo di questa struttura di pietre circolari (cromlech). Anche perchè i presunti costruttori, Druidi o alieni che siano, non hanno lasciato alcun indizio lasciando spazio alle teorie più disparate che alimentano il mistero di Stonehenge. La domanda resta ancora la stessa: Stonehenge cos’è? Cerchiamo di fare chiarezza sul mistero e sulla storia di questa costruzione millenaria a partire dal luogo in cui nasce fino alle svariate teorie che ne spiegano l’esistenza. Stonehenge cos’è? Ad oggi il sito si presenta come un circolo di pietre, detto cromlech, della cui struttura originale resta solo un colossale frammento. Questo perché nel Medioevo i monoliti di Stonehenge furono usati per costruire edifici, e così molti di essi sono andati dispersi. Procedendo verso l’interno si trovano altre buche, disposte a doppio semicerchio. Da queste si innalzano i poderosi monoliti, ciascuno dei quali pesa dalle 30 alle 50 tonnellate. Il gruppo esterno, chiamato Sarsen Circle, “cerchio di Sarsen”, dal nome della pietra in cui sono stati intagliati i monoliti (si tratta di arenaria grigia, una pietra più dura del granito), ha un diametro di 30 metri circa. Le 16 lastre verticali, alte quasi 6 metri, sono sormontate da 6 architravi. Di altezza doppia sono i triliti (cioè 2 monoliti verticali con un architrave) della struttura più interna, che arrivano a 10 metri di altezza. Tra i due colonnati sono poste le Bluestones, “pietre azzurre”, e al centro della struttura si trova distesa la Altar Stone, “pietra dell’altare”, lunga 5 metri; all’esterno vi sono le SlaughterStone, “pietra del sacrificio”, di 7 metri e, nel viale di accesso al monumento c’è la Heel Stone, “pietra del tallone”. Storia della struttura: le origini del Sito Oggi sappiamo che Stonehenge sorse alla fine del neolitico, attorno al 3100 a.C., ed è associato alla nascita di nuove pratiche religiose centrate su monumenti permanenti, un fatto legato all’insediamento di comunità umane in un territorio specifico. Di questi rituali fanno da testimoni i monumenti megalitici in Gran Bretagna, in Irlanda e nella costa atlantica dell’Europa continentale. Il Significato del Nome La parola henge identifica una struttura architettonica preistorica mentre stone identifica la pietra. Dunque il significato della parola composta stonehenge è spiegato con: antica struttura di pietra. Il tempo e l’immane sforzo umano che ha richiesto la costruzione di Stonehenge fa supporre che sia stato progettato con uno scopo speciale, e la tesi generalmente accettata e riconosciuta oggi è che si trattasse di un centro rituale preistorico allineato con il movimento del sole. Secondo alcune teorie, invece, sarebbero stati gli alieni a costruire questo sito. Stonehenge e il Solstizio d’estate Le prime comunità agricole dipendevano interamente dal ciclo delle stagioni, il cui corso implicava periodi di abbondanza di cibo, come la primavera e l’estate, e altri di carenza, come l’autunno e l’inverno. Quindi, non sorprende che l’asse di Stonehenge si allinei al sorgere del sole al solstizio d’estate e al tramonto al solstizio d’inverno. Il solstizio d’estate, che varia tra il 21 e il 24 giugno, è il periodo dell’anno in cui il sole è allo zenit, ed è quindi il giorno più lungo dell’anno, mentre il solstizio d’inverno segna il giorno più corto ed è intorno al 21 dicembre. L’allineamento di Stonehenge al solstizio d’estate ci suggerisce che il sito avrebbe dovuto essere innalzato per ospitare un’attività rituale o feste stagionali legate all’osservazione del sole e forse della luna. Tuttavia, considerando che la sua costruzione è durata più di 1.500 anni, il suo significato potrebbe essere cambiato con il passare del tempo. Ancora oggi, per il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, quando folle di persone, di solito, si accalcano per vedere sorgere il sole da dietro la Heel Stone. Stonehenge: le 5 teorie che spiegano il Mistero della costruzione Oggi sono tante le teorie nate per spiegare i misteri di Stonehenge, tutte cercano di svelare le sue reali origini ed utilità. Ecco di seguito le 5 teorie più accreditate sul mistero della costruzione di Stonehenge: 1 – E’ un luogo di culto C’è chi sostiene che Stonehenge sia stato un luogo di il culto del sole. Lo si dedurrebbe dall’allineamento delle pietre e dal modo in cui il cerchio si apre in direzione del sorgere del sole di mezza estate. 2 – E’ un’osservatorio Per prevedere le eclissi, per elaborare calendari del lavoro agricolo basati sul corso della luna,ecc. In pratica una sorta di primo esempio di osservatorio astronomico. 3 – E’ un luogo magico e curativo Esperti, come Timothy Darvill della Bournemouth University, credono invece che Stonehenge fosse ritenuto “magico”: una specie di santuario di Lourdes dell’antichità. 4 – E’ un sito per fare musica Shonehenge potrebbe essere stato un enorme sito per fare musica. Alcuni ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo mesi trascorsi percuotendo pietre di mille tipi diversi e registrandone il suono emesso. Gli studiosi hanno così scoperto che a differenza della maggior parte delle pietre i cui suoni si concludevano con un tonfo sordo, i monoliti di Stonehenge cantavano! 5 – E’ un luogo sacro L’ipotesi del team guidato dall’archeologo Mike Parker Pearson, secondo cui Stonehenge non era altro che un luogo di sepoltura per le elités. Svelato il mistero dell’origine delle pietre di Stonehenge? Gli scienziati dell’Università di Brighton dopo due anni di indagine hanno scoperto che la maggior parte delle grandi pietre sarsen che compongono l’iconico cerchio principale e il ferro di cavallo interno del monumento provenivano da West Woods ai …Leggi di più

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  • Il mistero del mostro di Loch Ness.

    Hai mai sentito parlare di Loch Ness, Nessie e leggenda di Ness? In questo articolo ti parlo del mistero del mostro del lago scozzese di Loch Ness nelle Highlands. Loch Ness (in gaelico Loch Nis) non è altro che il nome del lago di acqua dolce, noto per aver dato origine al mistero del mostro di Nessie, creatura leggendaria. Loch Ness: Storia e Testimonianze Le prima testimonianza scritta sul mostro di Loch Ness risale al Medioevo, quando un monaco di nome Adamnano discepolo di San Colombano, viene mandato nelle Highlands per convertire al cristianesimo le popolazioni del luogo. Durante un funerale sulle rive del fiume il monaco viene assalito da una bestia misteriosa che fuoriesce improvvisamente dall’acqua. Quanto accaduto viene riportato all’interno del “Vita Sancti Columbae” ovvero la “Vita di San Colombano da Iona”. Proprio da qui, nasce il mistero della leggenda del mostro di Loch Ness che appassiona le persone tanto da restare viva ancora oggi. Le testimonianze successive, infatti, portano al 1930 quando alcune persone videro una enorme sagoma muoversi nelle acque del lago. Ma è nel settembre del 1933 la testionianza più importante: il 22 del mese, i signori Mackay, due albergatori di Drumnadrochit, furono testimoni di un nuovo avvistamento di Loch Ness. Ma questa volta il signor Mackay riuscì a fotografare Nessie, diventando celebre. Molti ritengono che quella foto fosse solo di un cigno in controluce. Ma ciò che realmente vide Mackay resta un mistero ancora oggi visto che il negativo originale di quella foto è andato perduto. Nel 1934 viene scattata la foto più conosciuta e celebre che un pò tutti conociamo di Nessie: che lo ritrae come un mostro simile ad un dinosauro dal collo lungo mentre nuota nel Loch Ness. Questa foto è chiamata anche la “foto del chirurgo” perché scattata dal medico Robert Kenneth. L’immagine divenne famosa in tutto il mondo e probabilmente fu quella dalla quale nacque la leggenda di Nessie. Mostro di Loch Ness: la leggenda di Ness continua fino ad oggi Successivamente agli anni ’30 gli avvistamenti diventano sempre più frequenti, come anche infinite sono state le speculazioni sul mistero di Nessie. Arriviamo al 2011 quando, grazie alla tecnologia, si decide di ispezionare le acque del Loch Ness con l’uso del sonar. Inizialmente sembrava che qualcosaci fosse, ma da studi approfonditi si giunse alla conclusione che quanto captato non fosse altro che zooplancton. Il mistero di Loch Ness quindi continua. Perché l’uomo ama dare un “seguito” a quello che non è riuscito a spiegare con la scienza, facendolo diventare leggenda. Il resto lo fa quel pizzico di fantasia e gli “abbellimenti” alle presunte testimonianze del passato che ci portano a Nessie come il mostro del lago. Mostro di Loch Ness: l’avvistamento del 2018 Siamo al 13 dicembre 2018, uno scrittore avrebbe fotografato una strana creatura nelle acque del lago di Loch Ness. Sarà Nessie? Ricky D. Phillips, ha dichiarato di aver visto il mostro nel primo pomeriggio del 13 dicembre. Lo scrittore (storico e guida turistica) racconta che passeggiando lungo il fiume Oich (che sfocia nel lago di Loch Ness) scattando foto al paesaggio avverte un “suono” metallico. Dalle sue stesse parole il rumore: “suonava quasi metallico, ma come se qualcuno stesse soffiando aria – come Darth Vader”. Lo scrittore ha raccontato: “Ho distolto lo sguardo dal mio cellulare e ho visto un collo lungo e dritto, completamente grigio, e un muso stretto che si trovava a circa 6 metri da me, poi si è girato ed è scomparso in pochi secondi. Ho guardato il cellulare e ho realizzato che era nella mia foto, quindi ho fatto uno zoom ed eccolo là. Sembra un uccello gigante o un pavone nella zona del muso, con creste alte sopra agli occhi e qualcosa che assomiglia ad un becco.   Scheletro gigantesco trovato in Scozia: si pensa al Mostro di Loch Ness (e il mistero continua) Sulla spiaggia di Aberdeen in Scozia è stato ritrovato uno scheletro che, per dimensioni ricorda quello del mostro di Loch Ness. La tempesta Ciara ha fatto riemergere qualcosa di misterioso dal mare: si tratta dello scheletro di Nessie? Se tutto questo fosse vero, allora il mostro di Loch Ness è morto? Sul web la foto è diventata virale: una gigantesca carcassa animale è adagiata sulla spiaggia che si trova a 200 km dal famigerato lago nel quale è stato avvistato Nessie. Malgrado una sola fotografia non è sufficiente per trarre delle conclusioni, sembra si possa trattare dello scheletro di una balena. Cosa ne pensate? Ma qualcosa, recentemente, sembra essere cambiato: probabilmente il mistero di Loch Ness è stato svelato! Svelato il Mistero di Loch Ness: il DNA dell’acqua del lago fanno chiarezza? I ricercatori hanno prelevato dei campioni di DNA dalle acque del lago e avrebbero fatto una clamorosa scoperta: Nessie non sarebbe altro che un’anguilla gigante. Non ci sarebbe alcuna traccia che possa portare a pensare a Nessie come un dinosauro o qualsivoglia creatura sconosciuta. Questa scoperta, in sostanza, è avvenuta per esclusione come spesso accade nella scienza: “Esiste una quantità molto significativa di DNA di anguille, con DNA trovato praticamente in ogni campione” affermano gli studiosi. Non si può affermare con certezza che quella strana creatura che sarebbe stata avvistata tante volte nelle acque di questo lago sia davvero un’anguilla gigante, però questa è un’ipotesi molto più plausibile rispetto a quelle fatte fino ad oggi. Ecco i 5 Avvistamenti “reali” del Mostro di Loch Ness tratti da video in rete

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  • Coniugi Desideri e "voci elettroniche" dei defunti.

    Virgilio e Danila da Sinalunga, una cittadina in provincia di Siena, conosciuti come i coniugi Desideri nel campo della metafonia. Dopo aver spiegato cos’è la metafonia, è opportuno raccontare chi sono Virgilio e Danila e cosa rappresentano nel panorama metafonico italiano del quale sono tra i maggiori esponenti. Lui, Virgilio, avvocato ed ex dirigente di azienda pubblica; lei, Danila, biologa ed insegnate di matematica e scienze. Entrambi dedicano gran parte della propria vita all’attività di ricerca e sperimentazione nella campo della metafonia e della metavisione, mettendosi al servizio delle persone in modo del tutto gratuito. Le loro sessioni di metafonia e metavisione sono in favore delle persone che desiderano comunicare con i propri cari trapassati in cerca di sollievo e consolazione terrene. Lo scopo principale dell’attività di ricerca dei coniugi Desideri, infatti, è quello di lenire il dolore di chi in vita soffre la scomparsa delle persone care e nutrono la speranza di una vita oltre la morte. Le sessioni di sperimentazione dei coniugi Desideri, hanno fatto discutere molto l’opinione pubblica. Oltre i numerosi attestati di stima, di quanti ritengono di aver tratto giovamento dai loro esperimenti, non sono mancate le critiche da chi li accusa di aver inventato tutto. Le opinioni differenti fanno parte della normale dibattito circa un argomento dove c’è grande mistero: la vita dopo la morte. Ma è necessario sottolineare che i coniugi Desideri, al pari del ben noto Marcello Bacci, non hanno mai negato a nessuno la possibilità di “studiare” ed indagare sui propri esperimenti metafonici. Il Metodo dei Coniugi Desideri: messaggi dall’Aldilà registrati con la tecnica del Nastro Rovesciato Il metodo usato solitamente da Virgilio e Danila Desideri è quello del “nastro rovesciato”. Consiste nel riascoltare un nastro, dopo averlo magnetizzato (con frasi pronunciate dai presenti, o tratte da qualsiasi altra fonte) e rovesciato dal lato interno, al fine di farlo scorrere al contrario. Se la sperimentazione riesce, a rovescio, si possono percepire al riascolto parole e frasi di senso compiuto che con le prime hanno solo alcune sillabe in comune. Questo metodo permette di ottenere comunicazioni più lunghe, rispetto a quelle ottenibili con il nastro vergine, perché le Entità utilizzano, in parte, le sillabe che trovano nella “ base ” risparmiando, così, molta energia. Intervista ai coniugi Desideri: estratto dal sito “dal Tramonto all’Alba” Presento un estratto dell’intervista ai coniugi Desideri a cura dell’Associazione culturale dal Tramonto all’Alba presente in forma integrale sul sito dell’associazione stessa. Nell’intervista vengono evidenziate le diverse modalità di approccio dei Desideri a questa sperimentazione, comprese le conclusioni che entrambi traggono da questa esperienza. Ecco l’estratto dell’intervista. Cosa vi ha spinti ad interessarvi al mondo dello “Spiritismo”? Virgilio: “Non definirei “spiritismo” il tipo di sperimentazione che conduciamo, comunque, ho raccontato altre volte come, a seguito di strane interferenze ricevute nel registratore, mentre ascoltavo un nastro di musica leggera, mi sono deciso ad approfondire la ricerca, per capire se questo fenomeno potesse essere attribuito a quelle che venivano definite da alcuni come voci provenienti dall’aldilà”. Io non credevo a queste cose, per cui mi ero sempre rifiutato di aderire alla richiesta di mia moglie (che ha sempre creduto a questa possibilità di comunicare con i defunti) di fare esperimenti di “psicofonia” o “metafonia”, come questo tipo di sperimentazione viene chiamata comunemente (adesso, però, viene usato, preferibilmente, dagli studiosi, il termine, più generico, di trans-comunicazione strumentale). Ma questi episodi mi spinsero a fare qualche esperimento, dopo aver chiesto consiglio ad altri sperimentatori ed i risultati ottenuti, mi convinsero, nel tempo, che si trattava di un fenomeno autentico, che poteva anche dimostrare l’esistenza di una vita dopo la morte. Oltre alla tecnica descritta, avete utilizzato altri mezzi per mettervi in contatto con presunte entità? Abbiamo usato altre tecniche di trans-comunicazione strumentale (nastro vergine, radio, e, qualche volta anche il computer) ma non siamo mai usciti dall’ambito di queste tecniche strumentali, per attivare questi contatti, ritenendo gli altri mezzi (sedute spiritiche ecc..) più facilmente soggetti all’intervento di spiriti poco evoluti, per cui pericolosi e sconsigliabili! Nella vostra presentazione dite di aiutare le persone a mettersi in contatto con i defunti, ci riuscite sempre?  Non credete di dare false speranze a coloro che soffrono per la scomparsa di un proprio caro? Mi sembra opportuno rispondere contemporaneamente a queste due domande, perchè strettamente collegate fra loro. Siamo ormai certi, dopo tredici anni, di sperimentazione, che la trasformazione dalle parole rovesciate, utilizzate come “base” in frasi di senso compiuto, derivi dall’intervento di entità disincarnate e non da effetti prodotti dalla nostra psiche, per cui riteniamo che, attraverso questo mezzo, si possa aprire un contatto con un’altra dimensione, nella quale i trapassati continuano a vivere, indipendentemente dal corpo, per cui non temiamo di dare false speranze, tanto più che tutti coloro che sono venuti da noi hanno ottenuto delle prove, o almeno degli indizi, dell’avvenuto contatto con la persona cara della quale desideravano ricevere notizie e messaggi. Avete mai fatto analizzare le vostre ricerche (foto e registrazioni) da esperti? Abbiamo invitato, più volte gli esperti di fenomeni fisici e parapsicologici a studiare questi reperti che presentiamo nel nostro sito e gli altri documenti in nostro possesso e stiamo cercando, da tempo, di contattare persone serie, disposte a compiere queste ricerche senza pregiudizi nè a favore nè contro, ma non abbiamo ottenuto, fino ad adesso, risposte concrete alle nostre proposte. Virgilio Desideri e il suo pensiero sulla Fede e l’Adilà Virgilio Desideri propone, a coloro che non sono propensi a credere solo per fede, una via di ricerca, che può condurre all’assoluta e razionale certezza dell’esistenza di una vita dopo la morte del corpo fisico. Parla di Dio, non sulla base di ciò che viene rivelato da un punto di vista religioso. Ma sulla base delle sue esperienze di comunicazione con i defunti che nell’ambiente trascendente ci vivono e sanno meglio di chiunque come stanno effettivamente le cose. Il fatto che poi, nella sostanza, le Entità confermino i principi fondamentali della religione cristiana, non cambia il suo approccio alla ricerca. Che non è condizionato dall’educazione religiosa a …Leggi di più

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  • Marcello Bacci, il maggiore esponente della Metafonia in Italia.

    Marcello Bacci chi è? Ma soprattutto cosa ha significato per il fenomeno (paranormale) della metafonia in Italia? Andiamo a scoprire chi era Marcello Bacci, noto metafonista italiano, insieme alle sue ricerche nel mondo del paranormale conosciuto in ambito internazionale. Bacci nasce a Grosseto nel 1927 ed inizia a interessarsi di fenomeni paranormali fin dal 1949. Pioniere della psicofonia (il fenomeno di captare la voce e  dialogare con i defunti tramite apparecchio radio) è riuscito a raccogliere, durante gli incontri nel suo Centro Psicofonico di Grosseto, migliaia di file registrati dove i defunti “parlano” ed esprimono pensieri e considerazioni. Marcello Bacci inizia le sue ricerche nel mondo del paranormale all’inizio degli anni ’60 passando attraverso una vasta gamma di metodologie. In precedenza era titolare di un negozio di elettrodomestici in via della Pace a Grosseto che gli dava da vivere. Dopo alcuni anni di sperimentazione col magnetofono la ricerca si è andata focalizzando nella ricezione di “Voci elettroniche” paranormali tramite un apparecchio radio-ricevente a valvole. L’uso di una radio valvolare come strumento di ricezione delle Voci paranormali o EVP, Electronic Voice Phenomena, conosciuto anche come metafonia o psicofonia è (inizialmente)  suggerito dalle Voci stesse che Bacci registrava su magnetofono. Rilevante è lo spessore medianico del Bacci ricercatore: è stato l’elemento medianico catalizzatore di energie misteriose, sottili, invisibili. La sua presenza era garanzia di contatto e quindi di possibilità di interazione col mondo dell’Aldilà. La specialità di Bacci, al pari dei coniugi Desideri, è da rintracciarsi nella sua disponibilità: ha messo a disposizione di tutti GRATUITAMENTE il suo centro psicofonico. Lo scopo di Bacci era quello di alleviare dolori e lo strazio in particolare di genitori che avevano subito la perdita di un figlio. Il Laboratorio di Grosseto Il suo Centro di Grosseto ha raccolto testimonianze, storie di vita di migliaia i grossetani che si sono rivolti a lui per decenni nella speranza di poter stabilire un contatto perduto con i propri cari (spesso figli) defunti. Innumerevoli le registrazioni di voci su cassette e bobine, che hanno fatto di lui un punto di riferimento celebre nel mondo. Una passione pura e fine a se stessa, questa della metafonia, da cui il grossetano non ha mai ricavato denaro. Nel suo studio Bacci, sintonizzava la radio su una frequenza a onde corte (SW) cercando una banda silenziosa, senz’alcuna trasmissione. Dopo un’attesa che poteva essere molto breve o protrarsi per più di mezz’ora, succedeva qualcosa (ma non sempre), sparivano i rumori di fondo e subentrava nella sintonia un caratteristico segnale acustico, come se fosse subentrato un vortice di vento in avvicinamento. È in quel frangente che le presunte “voci elettroniche paranormali”  iniziavano a manifestarsi e parlare instaurando un dialogo con lui, intervallato da pause durante le quali anche i presenti potevano interloquire e porre domande a chi si manifestava dall’involucro radiofonico. Le Testimonianze della sperimentazione di Marcello Bacci: VIDEO documentario Mi sembrava doveroso spiegare nel migliore dei modi l’attività di Bacci. Lo faccio proponendo alla vostra visione il video documentario tratto da youyube: L’intervista a Bacci nel 2018 [VIDEO Toutube] Di seguito propongo l’ntervista audio a Marcello Bacci effettuata nel mese di maggio 2018 dall’Associazione GHR (Associazione di Ricerca Scientifica Ghost Hunters Roma). Brevi frasi, ma consigli utili per chi ama la metafonia. Lo stesso documentario nella sua VERSIONE INTEGRALE: La morte di Marcello Bacci nel 2019 a 92 anni: l’uomo che con la sua Radio captava le “Voci” Recitava così la testata giornalistica della Maremma “Il Giunco.net” dalla quale propongo un estratto dell’articolo in forma integrale: È morto la scorsa notte (15 luglio 2019) Marcello Bacci, il più noto metafonista italiano. La metafonia è quel fenomeno paranormale che permette di registrare alcune voci non umane, o, secondo i cultori del genere, provenienti dall’aldilà. Conclusioni personali Sulla falsa riga di quanto ho già espresso circa i coniugi Desideri, anche per Marcello Bacci hanno valore le stesse considerazioni.

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  • Metafonia, cos'è. Alla scoperta delle voci dei defunti alla radio.

    La metafonia consiste nella captazione, mediante l’uso di strumenti tecnici, di parole e frasi di senso compiuto su radio frequenze. Semplificando la definizione generica possiamo definire la metafonia come il fenomeno delle “voci elettroniche” alla radio (EVP), conosciuto anche con il nome di Psicofonia. In pratica, occorre sintonizzare una radio su emittenti (o frequenze) straniere e andando a registrare le “frasi” su nastro o su computer per poi riascoltare. Se l’esperimento metafonico è riuscito, al riascolto della registrazione, si possono udire parole e frasi in lingua italiana coerenti con le domande poste. Talvolta le risposte provengono direttamente dalla radio, ma solitamente si ottengono dal riascolto dei frammenti radio trasmessi registrati. Per evitare contaminazioni le registrazioni su (vecchi)  supporti magnetici vengono fatti su nastro “vergine”: metodo inaugurato nel 1959 da Friedrich Jurgenson autore del libro “Dialoghi con l’Aldilà”. Questo metodo è tuttora prevalente fra gli sperimentatori e richiede l’assenza, nell’ambiente, di voci umane e rumori di fondo. Solo in tal caso le entità possono utilizzare il campo magnetico generato dall’interazione fra la membrana del microfono e la testina di incisione. Il pioniere della Metafonia in Italia: Marcello Bacci Marcello Bacci, pioniere nel campo della metafonia, iniziò presto la sua “carriera” di ricercatore ed a sperimentare la metafonia con un vecchio magnetofono. La sua ricerca e andò avanti fino alla metà degli anni 60: all’inizio, i risultati furono abbastanza deludenti, ma Marcello Bacci non si diede per vinto. Continuò a sperimentare nuove tecniche con l’ausilio di una radio a valvole, che a suo dire, era il miglior ricettore di voci medianiche. L’uso dell’apparecchio radio era suggerito dalle voci stesse che Bacci registrava col magnetofono. Doveroso precisare che tutte le manifestazioni medianiche, avvenivano solo ed esclusivamente alla presenza del Bacci stesso e mai senza che lui ci fosse. Questo a riprova che fosse lui stesso il catalizzatore di energie misteriose e quindi in possesso di capacità medianiche. I Coniugi Desideri: sperimentatori nel campo della Metafonia Il metodo usato dai coniugi Desideri è stato, fin dall’inizio, quello del nastro rovesciato, che consiste nel riascoltare un nastro magnetizzato. Nel nastro vengono registrate frasi pronunciate dai presenti, o tratte da qualsiasi altra fonte e poi rovesciato, per farlo scorrere al contrario. Se la sperimentazione riesce si possono percepire (talvolta interpetare) parole e frasi di senso compiuto che con le prime hanno solo alcune sillabe in comune. Con questo metodo si ottengono comunicazioni più lunghe ed articolate, rispetto a quelle ottenibili con il nastro vergine: perché le Entità utilizzano, in parte, le sillabe che trovano nella “ base ” risparmiando molta energia. Il metodo del “nastro rovesciato” nella metafonia è stato introdotto per la prima volta da Gigliola Della Bella, la quale si accorse che le entità potevano parlare con maggiore facilità su fonti sonore già esistenti. Questi (presunti) contatti, è bene precisarlo, hanno fini esclusivamente spirituali e servono ad acquisire la presunta esistenza della vita dopo la morte del corpo fisico. Non è ammesso utilizzarli per fini terreni e di lucro, anche se talvolta, le entità stesso possono fornire alcune informazioni o consigli utili per superare momenti diffcili della vita nella “persona” delle entità stesse. Metafonia, come iniziare: cenni su come fare un esperimento di psicofonia La fase preliminare prima di iniziare un qualsiasi esperimento metafonico accomuna tutti i metodi di sperimentazione. Si inizia a pregare intensamente prima di aprire il contatto con l’Aldilà, perché l'”altra dimensione” è popolata da spiriti buoni ed anche cattivi che possono intervenire se non c’è la protezione degli Spiriti Superiori di Dio. Alcuni prima di iniziare consigliano di recitare un Padre Nostro seguito da un’Ave Maria. Altri si dedicano esclusivamente ad una ventina di minuti di meditazione profonda; serve a rilassarsi e a mettersi in condizioni di ascoltare il “non udibile” all’orecchio umano. Su internet ci sono centinaia di informazioni dove si parla di esperimenti di metafonia, spesso si tratta di articoli “copiati” in giro sul web. Nell’articolo che propongo, all’interno di questo blog, ti offro la possibilità di consultare una guida, completa e documentata, per imparare come iniziare un esperimento di metafonia. Conclusioni personali Ti ho spiegato cos’è la metafonia, il fenomeno delle “voci elettroniche” facendo riferimento alle mie conoscenze in merito a questo “scottante” argomento. Sul fenomeno della psicofonia e delle presunte voci dall’aldilà l’opinione pubblica, e non solo, hanno pareri contrastanti. C’è chi pensa che gli esperimenti metafonici e la psicofonia siano uno strumento per entrare in contatto con i defunti. Così come altri pensano si tratti di un falso fenomeno paranormale creato artatamente per lucrare ed approfittare del “dolore” delle persone. Personalmente credo che, in alcuni casi, la metafonia e le voci elettroniche siano un fenomeno inspiegabile ma esistente: penso che ci sia una vita parallela dopo la morte e che possa esistere un’aldilà. Fa parte del mio pesiero credere, esulando mio essere cristiano, obiettivamente che possa esistere una dimensione dove i defunti continuano a “vivere” sotto forma di spiriti. Così come fa parte del mio essere riflessivo pensare che dopo la morte non esista NIENTE. Ma in entrambi i casi non escludo niente a prescindere. Nel caso specifico della metafonia, credo non ci sia nulla di male pensare (o credere) che i fenomeni siano davvero frutto di un contatto con lo spirito dei nostri “cari”. Anche perché penso che non ci sia nulla di negativo nel “nutrire” una speranza che i nostri cari defunti ci possano “seguire” e stabilire un contatto con noi.

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  • musica-satanica-black-metal

    Quando si parla di musica satanica è facile fare riferimento a Satana, occultismo e rock heavy metal. In realtà è così perché la musica satanica si compone di testi, quindi parole, che rimandano alle tematiche del satanismo e dell’occultismo. Quindi è facile ascoltare canzoni con testi che fanno riferimento al diavolo, che inneggiano a satana e che in modo esplicito, o subliminale, “incoraggiano” gli ascoltatori a seguire religione e “principi” satanici. Ma ci sono alcune cose che vanno spiegate circa questo genere musicale, tanto criticato da Chiesa e Cristiani cattolici (e non solo). Partiamo da un presupposto: il satanismo è una religione come tante altre, che piaccia o no giusto o meno, ha una sua storia ed un suo fondamento. Quindi scrivere o ascoltare musica satanista non è assolutamente qualcosa da condannare a priori, o meglio dipende dal modo in cui la si approccia. Mi spiego meglio. Quando parlo di approccio mi riferisco al fatto che, come in tutti i generi musicali, c’è chi scrive seguendo un genere perché ne condivide le tematiche e chi invece ne fa esclusivamente uno “strumento” con il quale fare business e guadagnare. Allo stesso modo chi ascolta musica può condividere i contenuti oppure apprezzare i modi, talvolta grotteschi e teatrali, e le melodie con i quali la si esprime. Mi riferisco alla musica satanica rock (metal) tipo: Dimmu Borgir, Burzum, Cradle of Filth, Behemoth, Carach Angren, Darkthrone, Septicflash tanto per citarne alcuni. Ma per capire meglio occorre una premessa. Generalmente si ascolta musica perchè ci si vuole rilassare, perché si provano emozioni, perchè ci piace il modo di esprimere concetti o le note che accompagnano i testi. Tutto questo per dire che le scelte vengono fatte in base al proprio gusto personale. Io personalmente, da bambino, preferisco il dark, le tenebre, il cinema horror. Sarò uguale a chi ama i colori, i film comici e la musica gospel? Credo proprio di si. Io ascolto musica satanica perchè ne adoro il modo di cantare, l’espressività, le sinfonie e le scenografie che offre questo genere musicale. Tu che leggi ti chiederai: beh ovvio, magari in casa avrai teste di capra con le corna, stella di David e croci capovolte. Giusto? No amici miei! Sulle “note del diavolo” non tutti volgono all'”oblio”. Seguire per soddisfare un gusto o una curiosità non significa “essere, sentirsi o praticare”. In realtà sono affascinato da tutto ciò che è occulto, mistero, culture pagane, ma non sono satanista, non pratico rituali e del satanismo ME NE SBATTO. Ascoltare musica satanica per me significa assecondare il mio gusto, la necessità di compiacermi e sfogare le “storture” della vita attraverso l’ascolto di un genere dai modi e le fattezze poco “ortodossi”. Parliamo anche di “originalità”, tutto ciò che non è comune è sempre originale. Ma restano comunque modi, enfasi, teatralità ed esasperazione dei contenuti, nulla più: ovvero spettacolo! Mi piace e mi limito ad ascoltare: dei testi spesso e volentieri ME NE FREGO, mi piace l’enfasi e le melodie “oscure” della musica satanica. Da cattolico, non praticante, credo di non fare nulla di male: non uccido, bestemmio nella norma come (quasi) tutti, non incendio chiese. Anzi a dirla tutta sono una persona sensibile, di indole buona anche se dall’aspetto magari non si direbbe. Il problema del mondo NON è la musica satanica. I problemi sono l’approccio e la predisposizione degli esseri umani alle cose della vita in generale, musica e satanismo compresi! L’accusa dei Cristiani alla musica satanica L’atteggiamento del cristiano e della Chiesa verso la musica satanica è di condanna. Ci mancherebbe altro, d’altronde il Satanismo gli si contrappone: satana è l'”oppositore” per antonomasia. Ma per me resta un problema nei modi di approcciare il tema. Ovvio, penso anche io, che condividere i principi del satanismo è quanto di più sbagliato ci possa essere. Specie quando si parla di fare del “male” agli altri. Quindi è assolutamente da condannare chi istiga e sostiene i concetti della violenza in ogni sua forma. Ma ascoltare musica satanica è altra cosa, precedentemente ho parlato di approccio. Quindi non è assolutamente giusto additare, chi l’ascolta, come “peccatore” e condannarlo alle fiamme dell’inferno. Non è giusto nemmeno condannare chi, come le band heavy metal di stampo satanico, suonano per inventarsi un lavoro e guadagnare sul “trend”. Più opportuno invece parlare di “effetti” e “conseguenze” che l’ascolto di musica satanica può sortire in alcuni soggetti. Lo insegna la psicologia: ci sono persone più influenzabili di altre così come persone che hanno più controllo di se stesse. A quella schiera di “Don” ed a tutte quelle persone che sostengono di essere cristiani e persino cattolici impeccabili chiedo: è la musica satanica il vero problema? Solo il Satanismo? Palesemente anche la musica leggera (della “gente normale”) fa la sua parte per influenzare, giovani e meno giovani, con testi che incitano alla violenza. Non credete? Una prova l’abbiamo avuta al festival di Sanremo (2019) dove qualcuno (non assuntore di cultura del diavolo) incitava all’assunzione di droghe usando un marchio di automobile (RR). Allora prima di fare i perbenisti, tutti, cerchiamo di capire le cose prima e di non condannare a prescindere. Lasciate fare e ascoltare musica satanica a chi vuole e lasciamo il “Libero Arbitrio” delle proprie azioni ed interpretazioni così come ci insegna “Nostro Signore”. In particolar modo mi rifersico alla parte di Chiesa marcia e finta perbenista che sembra essere più una setta di pedofili e simili: ascoltate anche voi musica satanica? A vedere tutto ciò che accade li dentro probabilmente si… o forse mi sbaglio iniziare ad ascoltarla sarebbe per voi il male minore… Condanniamo il Satanismo e le azioni sbagliate che ne possono derivare, così come per tutte le religioni. Lasciamo stare in pace la musica senza “marchiare” coloro che l’ascoltano. I mali sono altri e chi ascolta musica metal di orientamento satanico non ha bisogno dell’esorcista di turno. Un consiglio per chi lo vuole: solo ciò che non si conosce può spaventare ed essere strumentalizzato. Conoscenza e cultura sono virtù: conoscere il Satanismo, Satana come tutto …Leggi di più

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Diavolo e Satanismo

  • musica-satanica-black-metal

    Quando si parla di musica satanica è facile fare riferimento a Satana, occultismo e rock heavy metal. In realtà è così perché la musica satanica si compone di testi, quindi parole, che rimandano alle tematiche del satanismo e dell’occultismo. Quindi è facile ascoltare canzoni con testi che fanno riferimento al diavolo, che inneggiano a satana e che in modo esplicito, o subliminale, “incoraggiano” gli ascoltatori a seguire religione e “principi” satanici. Ma ci sono alcune cose che vanno spiegate circa questo genere musicale, tanto criticato da Chiesa e Cristiani cattolici (e non solo). Partiamo da un presupposto: il satanismo è una religione come tante altre, che piaccia o no giusto o meno, ha una sua storia ed un suo fondamento. Quindi scrivere o ascoltare musica satanista non è assolutamente qualcosa da condannare a priori, o meglio dipende dal modo in cui la si approccia. Mi spiego meglio. Quando parlo di approccio mi riferisco al fatto che, come in tutti i generi musicali, c’è chi scrive seguendo un genere perché ne condivide le tematiche e chi invece ne fa esclusivamente uno “strumento” con il quale fare business e guadagnare. Allo stesso modo chi ascolta musica può condividere i contenuti oppure apprezzare i modi, talvolta grotteschi e teatrali, e le melodie con i quali la si esprime. Mi riferisco alla musica satanica rock (metal) tipo: Dimmu Borgir, Burzum, Cradle of Filth, Behemoth, Carach Angren, Darkthrone, Septicflash tanto per citarne alcuni. Ma per capire meglio occorre una premessa. Generalmente si ascolta musica perchè ci si vuole rilassare, perché si provano emozioni, perchè ci piace il modo di esprimere concetti o le note che accompagnano i testi. Tutto questo per dire che le scelte vengono fatte in base al proprio gusto personale. Io personalmente, da bambino, preferisco il dark, le tenebre, il cinema horror. Sarò uguale a chi ama i colori, i film comici e la musica gospel? Credo proprio di si. Io ascolto musica satanica perchè ne adoro il modo di cantare, l’espressività, le sinfonie e le scenografie che offre questo genere musicale. Tu che leggi ti chiederai: beh ovvio, magari in casa avrai teste di capra con le corna, stella di David e croci capovolte. Giusto? No amici miei! Sulle “note del diavolo” non tutti volgono all'”oblio”. Seguire per soddisfare un gusto o una curiosità non significa “essere, sentirsi o praticare”. In realtà sono affascinato da tutto ciò che è occulto, mistero, culture pagane, ma non sono satanista, non pratico rituali e del satanismo ME NE SBATTO. Ascoltare musica satanica per me significa assecondare il mio gusto, la necessità di compiacermi e sfogare le “storture” della vita attraverso l’ascolto di un genere dai modi e le fattezze poco “ortodossi”. Parliamo anche di “originalità”, tutto ciò che non è comune è sempre originale. Ma restano comunque modi, enfasi, teatralità ed esasperazione dei contenuti, nulla più: ovvero spettacolo! Mi piace e mi limito ad ascoltare: dei testi spesso e volentieri ME NE FREGO, mi piace l’enfasi e le melodie “oscure” della musica satanica. Da cattolico, non praticante, credo di non fare nulla di male: non uccido, bestemmio nella norma come (quasi) tutti, non incendio chiese. Anzi a dirla tutta sono una persona sensibile, di indole buona anche se dall’aspetto magari non si direbbe. Il problema del mondo NON è la musica satanica. I problemi sono l’approccio e la predisposizione degli esseri umani alle cose della vita in generale, musica e satanismo compresi! L’accusa dei Cristiani alla musica satanica L’atteggiamento del cristiano e della Chiesa verso la musica satanica è di condanna. Ci mancherebbe altro, d’altronde il Satanismo gli si contrappone: satana è l'”oppositore” per antonomasia. Ma per me resta un problema nei modi di approcciare il tema. Ovvio, penso anche io, che condividere i principi del satanismo è quanto di più sbagliato ci possa essere. Specie quando si parla di fare del “male” agli altri. Quindi è assolutamente da condannare chi istiga e sostiene i concetti della violenza in ogni sua forma. Ma ascoltare musica satanica è altra cosa, precedentemente ho parlato di approccio. Quindi non è assolutamente giusto additare, chi l’ascolta, come “peccatore” e condannarlo alle fiamme dell’inferno. Non è giusto nemmeno condannare chi, come le band heavy metal di stampo satanico, suonano per inventarsi un lavoro e guadagnare sul “trend”. Più opportuno invece parlare di “effetti” e “conseguenze” che l’ascolto di musica satanica può sortire in alcuni soggetti. Lo insegna la psicologia: ci sono persone più influenzabili di altre così come persone che hanno più controllo di se stesse. A quella schiera di “Don” ed a tutte quelle persone che sostengono di essere cristiani e persino cattolici impeccabili chiedo: è la musica satanica il vero problema? Solo il Satanismo? Palesemente anche la musica leggera (della “gente normale”) fa la sua parte per influenzare, giovani e meno giovani, con testi che incitano alla violenza. Non credete? Una prova l’abbiamo avuta al festival di Sanremo (2019) dove qualcuno (non assuntore di cultura del diavolo) incitava all’assunzione di droghe usando un marchio di automobile (RR). Allora prima di fare i perbenisti, tutti, cerchiamo di capire le cose prima e di non condannare a prescindere. Lasciate fare e ascoltare musica satanica a chi vuole e lasciamo il “Libero Arbitrio” delle proprie azioni ed interpretazioni così come ci insegna “Nostro Signore”. In particolar modo mi rifersico alla parte di Chiesa marcia e finta perbenista che sembra essere più una setta di pedofili e simili: ascoltate anche voi musica satanica? A vedere tutto ciò che accade li dentro probabilmente si… o forse mi sbaglio iniziare ad ascoltarla sarebbe per voi il male minore… Condanniamo il Satanismo e le azioni sbagliate che ne possono derivare, così come per tutte le religioni. Lasciamo stare in pace la musica senza “marchiare” coloro che l’ascoltano. I mali sono altri e chi ascolta musica metal di orientamento satanico non ha bisogno dell’esorcista di turno. Un consiglio per chi lo vuole: solo ciò che non si conosce può spaventare ed essere strumentalizzato. Conoscenza e cultura sono virtù: conoscere il Satanismo, Satana come tutto …Leggi di più

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  • Lilith la prima donna di Adamo da Angelo a Demonio.

    Chi è Lilith? Qual’è la storia e il ruolo che assume nel Satanismo? Per fare chiarezza sulla figura di Lilith, il primo demone donna, occorre fare riferimento ai ricconti mitologici ed alle tradizioni religiose mesopotamiche, ebraica e cristiana. Nel testo della Genesi, il primo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, ci sono 11 capitoli che narrano la creazione dell’uomo, il peccato originale e diluvio universale. Poniamo attenzione ai primi due che, seppure in versioni diverse, narrano della creazione dell’uomo e del mondo. Lilith – Eva: due versioni a confronto Nel primo capitolo «Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò» (Genesi, 1:27); nel secondo capitolo avviene prima la creazione dell’uomo con polvere del suolo (Genesi 2:7) e poi, dalla costola di Adamo (Genesi 2:22), quella della donna chiamata Eva. Proprio in queste due versioni differenti e contradditorie affonda il mito di Lilith, prima moglie di Adamo che precede Eva (come da tradizione ebraica). Secondo la Torah ebraica, Dio diede ad Adamo una prima compagna, a lui contemporanea nella nascita. Essi vissero insieme nel giardino dell’Eden fino a che Lilith si ribellò e fuggì, rifugiandosi tra i demoni nel deserto. Quando Dio intervenne inviando una schiera di angeli che avrebbero dovuto riportarla indietro, ella rifiutò di seguirli. Ma perchè Lilith si ribella? Sembra che le cose con Adamo non andassero bene e fossero frequenti i litigi tra loro, soprattutto nel campo sessuale. Lilith e la sua ribellione, “simbolo” di uguaglianza tra Uomo e Donna Secondo l’alfabeto di Ben-Sira, antico testo ebraico dell’Alto Medioevo, Lilith comincia subito a litigare con Adamo a proposito di sesso. Lilith disse: Non giacerò sotto! Adamo rispose: Non giacerò sotto di te, ma solo sopra. Perché tu puoi stare solo nella posizione inferiore, e io in quella superiore. Lilith replica: Siamo pari l’una dell’altro poiché entrambi siamo stati creati dalla terra. Lilith pronunciò infuriata il nome di Dio, prese il volo ed abbandonò il giardino del Paradiso, rifugiandosi sulle coste del Mar Rosso accoppiandosi con vari demoni. Secondo tradizione cabalistica, dall’unione di Lilith con i demoni nascono i Lilim: lei è moglie e madre. Nascono da qui gli appellativi di “grande madre” o “prostituta del demonio” con la quale Lilith viene talvolta identificata nella sua storia mitologica. Proprio grazie a questa narrazione che Lilith si erge a simbolo della rivendicazione dell’uguaglianza della donna con l’uomo, donna che non si adegua a “stare sotto” e che sfida i confini imposti alla sua autonomia. Anche il movimento femminista e quello Wicca hanno riesumato il suo mito e l’hanno reso, talvolta, il simbolo dell’emancipazione e della forza femminile. Nell’antica Babilonia era venerata con i nomi di Lilitu, Ishtar o Lamaschtu, descritta come un demone a capo di una triade intenta a disturbare il sonno dei neonati, conducendoli alla morte. Nella mitologia ebraica assume una connotazione ancor più negativa, diventa, infatti, demone della notte, compagna di Satana, assassina di bambini e ingorda di uomini, del loro seme. Quest’ultima interpretazione è quella dominante sulla sua figura, alcune fonti bibliche e talmudiche, infatti, continuano la sua tradizione demoniaca. Qualcuno insinua che il serpente tentatore della Genesi fosse proprio lei, alcune raffigurazioni la rappresentano con coda di serpente, altri con artigli rapaci. Ricorda alle donne il proprio potere, il potere di scegliere, il potere di non essere addomesticabili. Il significato di Lilith Il nome Lilith proviene dalla radice ebraica del termine Lil, che significa notte, oscurità, penombra. O ancora, secondo teorie più accreditate, dalla parola assiro-babilonese Lilitu: un’antica divinità mesopotamica associata all’Aria e alle tempeste (lil-itu = “spirito del vento” o “demone della tempesta”). Trasposizione negativa della benefica Ninlil (“Signora del Vento”, la moglie di Enlil, Re degli Dèi), ma lo si può altresì ritrovare nella radice del nome del giglio, che in latino èlilium. Lilith e il suo “avvento” nell’Arte, tra Mito, Credenze e Invenzioni Nel corso del tempo Lilith viene riproposta in chiave letteraria da numerosi “poeti maledetti” come Flaubert, Merimé, Oscar Wilde, Théophile Gautier, Charles Swinburne. La Lilith ebraica, che Johannes Wejer chiamò “Principessa dei succubi”, discendeva dalla babilonese Lilitu, noto Vampiro. Da qui, la derivazione di un altro aspetto di Lilith, considerata la Regina dei Vampiri: Come gli Incubi succhiano i fluidi vitali, portando la vittima alla consunzione, così i Vampiri spesso poggiano sul petto della vittima, soffocandola.   Si dice che gli stessi poeti maledetti furono vittime della discendenza di Lilith, come Baudelaire e Rimbaud. Lilith, il suo simbolo: la Luna Nera Nell’Astrologia Karmica e quindi nello Zodiaco, Lilith rappresenta la Luna Nera: i lati più oscuri dell’essere umano. Perché essenzialmente raffigura la parte rimossa, e quindi buia e nascosta, di ogni donna: quella parte, istintiva e selvaggia, seducente e colma di energia, imprevedibile e ingovernabile dall’uomo, ma non per questo cattiva. Ma all’uomo una simile creatura fa paura e, invece di integrarla in sé e nella propria cultura, stupidamente la combatte e la respinge nell’inferno. La Luna Nera simboleggia anche la parte in ombra dell’essere umano in generale, ciò che si è necessariamente insinuato in lui quando è venuto a contatto con la materia. “Necessariamente” perché, senza questa zona oscura, non ci sarebbe l’essere umano… esisterebbero solo puri Spiriti senza possibilità di esperienza. La Luna Nera è quindi ciò che rende possibile l’esperienza e la crescita, rappresentate a volte come una “discesa agli Inferi”. È golosa di seme d’uomo, ed è sempre in agguato, attenta, dove il seme può andare sparso, specialmente fra le lenzuola. Tutto il seme che non va a finire nella matrice della moglie è suo, tutto il seme che ogni uomo ha sprecato nella sua vita per sogni o vizio o adulterio, diventa suo. È così che la sessualità è diventata per secoli sinonimo di peccato, di cosa sporca, di smarrimento della ragione. Anche per questo il “lato oscuro” della carica erotica che è in noi, ha nella Luna Nera, chiamata da tutti Lilith, il suo astro di riferimento e la sua Dea protettrice. Lilith nella musica (satanica) Black Metal oggi Quando …Leggi di più

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  • Demoni: la gerarcjia infernale della Goetia.

    Vediamo chi sono i 72 demoni di Satana che secondo tradizione magica vennero generati da Lilith (la grande madre) e da Adamo. A seguire ecco i 72 demoni principali divisi in re, duchi, marchesi, conti, presidenti, di cui ciascuno fa parte di una precisa gerarchia demoniaca e ciascuno ha il suo sigillo. Nomi e Poteri dei 72 demoni di Satana Nomi, titoli nobiliari e virtù ci vengono tramandati dal passato e fanno parte della nostra cultura occidentale. Le radici dei demoni sono antichissime, ed è curioso vedere come ogni arte, ogni scienza e ogni conoscenza sia sotto il dominio di energie demoniache fin dall’antichità. Questo dimostra che i demoni nella tradizione satanica, quindi le energie demoniache, non sono al servizio di un ipotetico “male” perché è solo l’uomo in se che causa il male, anzi hanno il potere di causare amore, riconciliare i nemici. Ecco i settandadue demoni principali più conosciuti. Abigor: duca, da insegnamenti sulle arti belliche, ha il potere di predire il futuro e comanda sessanta legioni. Agares: è un duca, si evoca rivolti ad est poiché comanda le legioni orientali; richiama chi è fuggito e impedisce le fughe, insegna qualsiasi tipo di lingua, le sue legioni sono trentuno. Aini: si tratta di un duca, ha la facoltà di rispondere a domande su argomenti ignoti, concede l’astuzia, comanda ventisei legioni. Allocen: è un duca, risponde a domande inerenti l’astronomia, predice il futuro, comanda trentasei legioni. Amduscias: è un duca, fornisce al mago spiriti familiari per assisterlo, comanda ventinove legioni. Amon: è un marchese, riconcilia i nemici e causa l’amore, predice il futuro, comanda quaranta legioni. Amy: è un presidente, conosce la scienza e l’astrologia, comanda trentasei legioni. Andras: è un marchese, insegna a combattere i nemici, alimenta le discordie, è un demone distruttivo, comanda trenta legioni. Andrealpus: è un marchese, sotto il suo dominio sono la matematica e la geometria. Andromalius: conosciuto sia come duca che come conte, aiuta il mago a ritrovare le cose perdute e i tesori nascosti. Asmodeus: è uno dei diciotto re, induce alla lussuria, semina orrore e caos, conosce la matematica e il segreto dell’invisibilità. Astharot: è un conte, ha la facoltà di insegnare al mago ogni segreto sulle arti e sulle scienze, rivela i luoghi dei tesori nascosti. Baal: è un re, insegna ogni genere di conoscenza, comanda sessantasei legioni. Balam: è un re, conosce presente, passato e futuro, il segreto dell’invisibilità, comanda quaranta legioni. Barbatos: è conosciuto come duca e come conte, può riunire la gente in amicizia, conosce i tesori occultati e rivela il futuro, comanda trenta legioni. Bathin: è un duca, conosce e insegna al mago le virtù delle pietre preziose e delle erbe magiche, comanda trenta legioni. Beleth: è un re, ha la facoltà di riunire le persone in amore. Belial: è un re, procura al mago onori e favori, l’appoggio dei potenti, è una delle energie più forti, si dice sia sorto subito dopo Lucifero, comanda ottanta legioni. Berith: è un duca, aiuta il mago ad ottenere gioie ed onori, tra le sue facoltà vi è quella di mutare i metalli in oro. Bifrons: è un conte, sotto il suo dominio sono la matematica, l’astrologia e le virtù delle pietre e delle erbe magiche, comanda ventisei legioni. Botis: è conosciuto sia come presidente che come conte, favorisce le riconciliazioni e risponde a domande sul futuro. Buer: è un presidente, conosce le virtù delle erbe medicinali, la filosofia, la logica, può concedere felicità e salute, comanda quindici legioni. Bune: è un duca, concede saggezza, ricchezza e possedimenti, comanda trenta legioni. Caim: è un presidente, rivela il futuro e conosce il linguaggio degli animali. Cimeries: è un marchese, ha il potere di rendere le persone abili in guerra, sotto il suo dominio è la letteratura, rivela i luoghi dei tesori e delle cose perdute. Crocell: governa 48 legioni di demoni, è in connessione con l’elemento acqua, conosce ogni virtù di quest’ultima. Dantalian: è un duca, ha il potere di influenzare la mente delle persone secondo il volere del mago, sotto il suo dominio sono arte e scienza, rivela i segreti nascosti nel profondo degli uomini e delle donne. Decarabia: è un marchese, insegna le virtù delle piante e dei minerali, fornisce al mago gli spiriti familiari. Eligor: è un duca, ha il potere di causare le guerre e quello di creare amore fra due persone. Flauros: è un duca, fornisce al mago la protezione contro energie negative, ha il potere di annientare i nemici mediante il fuoco, rivela il futuro. Focalor: è un duca, ha il potere di causare la distruzione dei nemici per annegamento, ha il potere sui mari, comanda trenta legioni. Foras: è un presidente, ha il potere di far restituire le proprietà perdute, conosce le arti e le virtù delle piante legate alla magia, conosce le locazioni dei tesori nascosti. Forneus: è un conte, conosce le arti e le lingue, lega in amore qualsiasi nemico. Furcas: è un duca, sotto il suo dominio sono la filosofia e le scienze. Furfur: è un conte, favorisce l’amore di coppia e quello coniugale, comanda ventisei legioni. Gaap: è un presidente ma è conosciuto anche come principe, può causare amore e odio fra due persone. Gmygyn: è un marchese, ha il potere di fare da tramite fra il mago e le anime dei morti, insegna le scienze. Glasyalabolas: è un presidente, sotto il suo dominio sono tutte le scienze, rivela il futuro, conosce le arti relative ai delitti. Gomory: è un duca, fa acquistare al mago l’amore di qualsiasi donna, è l’unico demone che generalmente si presenta in sembianze femminili. Guison: è un duca, fornisce onori e posizioni di comando, rivela il futuro e muta l’odio dei nemici in amore. Hagenti: è un presidente, conosce l’arte di tramutare i metalli in oro. Halphas: è un conte, ha il potere di scatenare le guerre, è interamente distruttivo verso i nemici. Ipes: è un conte ma è conosciuto anche come principe, fornisce al mago spirito e coraggio, rivela il futuro. Lerajie: …Leggi di più

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  • Satana e Lucifero, due facce diverse del Diavolo.

    Satana chi è? Forse Lucifero (l’angelo) prima della sua caduta? Oppure un modo di identificare una funzione? A queste domande la risposta popolare e più comune è che Satana è il Demonio o Diavolo. Sappiamo per certo che Satana, dall’ebraico sāṭān, significa “osteggiare”. Mentre nella Bibbia, Satana, è il nome comune dell'”oppositore” (o avversario) rappresentato dal principe dei demoni, ossia Lucifero. L’immagine comune lo rappresenta come un demone dalla coda biforcuta, con le corna e la testa di una capra: descrizione che deriva dall’identificazione iconografica con il dio greco Pan. Ma questa resta una descrizione fantasiosa che non trova alcuna traccia di fondamento. Quindi non è possibile sapere chi è Satana con precisione. Ma si può ipotizzare e dare delle spiegazioni a partire dai riferimenti presenti nelle religioni per capirne di più sulle origini di Satana e Lucifero. La parola Satana indica una “funzione” più che un demone specifico Il fatto stesso che la parola Satana sia spesso preceduta dall’articolo documenta che non si tratta di un nome proprio di un singolo individuo, ma indica uno status, un compito. Come vediamo nello specifico nel passo del Primo libro di Samuele, la parola sāṭān, indica un’attività svolta da uomini, intesi sia singolarmente che in gruppo. Capitolo 29 del Primo libro di Samuele: gli Elohim non vogliono avere [Davide] – e il suo esercito – come sQv [satàn], “avversario”. Gli esempi sono innumerevoli e vi rimando alla lettura del testo biblico (Zaccaria 3,1-2, Gb 1,6;2,1;2,6-7, salmo 109,6; In 1Cr 21, Nm 21 e segg, Nm 22,22-32). Chi è Satana per la Bibbia? Per capire chi è Satana possiamo fare riferimento al ritratto che ci propone la Bibbia che lo definisce: essere angelico che decadde dalla sua posizione in cielo a causa del peccato e che ora è diametralmente opposto a Dio, facendo tutto ciò che è in suo potere per frustrare i suoi piani per l’umanità. Satana fu creato come un angelo santo. Probabilmente, Isaia 14:12 fornisce il nome di Satana prima della caduta: Lucifero. Ezechiele 28:12-14 descrive Satana dicendo che era stato creato come un cherubino e che, a quanto pare, era l’angelo creato più sublime. Egli divenne arrogante per la sua bellezza e posizione, e decise di volersi sedere su un trono più alto di quello di Dio (Isaia 14:13-14; Ezechiele 28:15; 1 Timoteo 3:6). L’orgoglio lo portò alla sua caduta. Nota le molte affermazioni di orgoglio in Isaia 14:12-15. A causa del suo peccato, Dio lo scacciò dal cielo. Satana diventò il dominatore di questo mondo che funziona senza Dio e il principe delle potenze dell’aria (Giovanni 12:31; 2 Corinzi 4:4; Efesini 2:2). Satana è un accusatore (Apocalisse 12:10), un tentatore (Matteo 4:3; 1 Tessalonicesi 3:5) e un ingannatore (Genesi 3; 2 Corinzi 4:4; Apocalisse 20:3). Il suo stesso nome significa avversario o “uno che si oppone”. Un altro nome impiegato per Satana, diavolo, significa “calunniatore”. Satana è Lucifero per la Bibbia? La lotta tra il Bene e il Male Probabilmente si, Satana è Lucifero. O meglio Lucifero, con il suo comportamento di “oppositore”, è diventato anche lui “satàn” così come gli angeli che lo hanno seguito. L’eterna lotta tra bene e male ci riguarda ogni giorno, ma vi è stato un tempo in cui non ha risparmiato nemmeno gli Angeli. Ce ne parla Isaia per primo, chiedendosi come mai Lucifero, il primo ed il più splendente degli Angeli, fosse stato precipitato da Dio nel suo Inferno. La sua risposta sembra lasciar intendere una sorta di arrivismo primordiale, per cui Lucifero avrebbe voluto sostituirsi a Dio, occupandone il trono. Secondo San Tommaso d’Aquino, però, le parole di Isaia non possono essere interpretate in questa maniera, perché l’intelligenza angelica avrebbe dovuto prevedere l’esito fallimentare dell’insurrezione a Dio. Per cui Tommaso sembra attribuire il gesto di Lucifero all’idea insopportabile che il Figlio di Dio avrebbe assunto una natura umana, costringendo il primo tra gli Angeli ad inchinarsi ad un essere inferiore. Della lotta scaturita parla brevemente San Giovanni Evangelista, nell’ Apocalisse, descrivendo le schiere del male guidate da Lucifero, e quelle del bene guidate da San Michele Arcangelo, con la vittoria di queste ultime e la punizione delle prime. Dio lasciò a Lucifero il tempo di riflettere, ma l’Angelo confermò la strada della ribellione, chiamando a sé chi la pensava come lui: “chi come me?”. Al che si alzò il grido di un altro Angelo: “chi come Dio?”. Era Michele (il cui nome significa esattamente “chi come Dio”), che Dio premiò per il suo coraggio e la sua umiltà, ponendolo a capo delle schiere angeliche a Lui fedeli. La battaglia tra Angeli fedeli a Dio e Angeli ribelli si concluse come narrò San Giovanni Evangelista nell’Apocalisse, con la cacciata di Lucifero e degli angeli ribelli. Sebbene sia stato scacciato dal cielo, Satana, cerca ancora di elevare il suo trono al di sopra di Dio. Egli contraffà tutto quello che fa Dio, sperando di ottenere l’adorazione del mondo, e fomenta l’opposizione al regno di Dio. Satana è la vera fonte dietro ogni falsa sètta e religione del mondo. Satana farà tutto quello che è in suo potere per opporsi a Dio e a quanti Lo seguono. Tuttavia, il destino di Satana è segnato: resterà per l’eternità nello stagno di fuoco (Apocalisse 20:10). Chi è Satana per i satanisti Per i satanisti, non è assolutamente il nome di colui che fu Lucifero prima della ribellione. Ma rappresenta la figura principale di un Pantheon di dei (o gerarchia demoniaca): è il “re”. In sostanza tutti gli oppositori di Dio sarebbero venerati nel culto satanista del demonio che vede Satana a capo di una gerarchia infernale (o demoniaca) relegata da Dio “ingiustamente” negli inferi. Occorre comunque precisare che il termine satanisti ingloba diverse correnti di pensiero in merito al satanismo. Come in tutte le religioni o movimenti di pensiero esistono le frange più estremiste o esaltate che spesso non hanno conoscenze “sotriche” del Satanismo in generale.

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  • Il diavolo simbolo del malvagio e incarnazione di Satana nel satanismo.

    Il Satanismo, o culto di Satana, è un termine generico che assume innumerevoli significati e lo troviamo in letteratura, arte, poesia, letteratura, religione, filosofia. Ma cos’è il Satanismo? Parliamo di una religione o un movimento di pensiero basati sulla figura di Satana e il demonio? Se parliamo del culto di Satana come adorazione di un Phanteon di divinità (gerarchia infernale) ci riferiamo ai principi della religione satanista. Ma il satanismo è inteso anche come un movimento estremista di pensiero che vede Satana (inteso come il male) come pretesto per compiere (e “giustificare”) atti criminali: parliano delle “sette sataniche”. Per fare chiarezza sul satanismo, inteso anche come fenomeno che spaventa uomini e religioni, occorre affrontare ed approfondire la conoscenza di questa tematica. Lo faremo attraverso un’attenta analisi parlando di: Diavolo: del significato etimologico del nome e della morfologia; Gerarchia demoniaca: del Pantheon di dei (o demoni) adorati; Lilith: il demone donna simbolo di ribellione e madre dei demoni; Principi del Satanismo: le fondamenta; Storia di Lucifero: della lotta tra bene e male raccontata dalle religioni; Sette Sataniche: tra le quali i “bambini di Satana”; Bibbia di Satana: di Anton Lavey; Possessioni demoniache: e stereotipi del Satanismo; Esorcismi; Culto di Satana secondo Jennifer Crepuscolo (dell’Unione Satanisti Italiani): con una nuova intervista esclusiva! Le Origini del culto di Satana La figura occidentale di Satana o del demonio risale a numerosi secoli antecedenti rispetto alla nascita della cultura giudaico-cristiana. Si possono ritrovare le sue origini nella zona del Medio Oriente, in particolare nelle mitologie e religioni del Vicino Oriente antico, mesopotamiche, egizia, zoroastriana, caldea e cananea, caratterizzate da un pantheon o dalla credenza in divinità o spiriti malvagi e crudeli, ma anche neutrali o associati a catastrofi naturali. A causa dell’influenza zoroastriana sull’élite ebraica di Gerusalemme, avvenuta durante l’esilio babilonese, l’ebraismo del Secondo Tempio iniziò a sviluppare una complessa teologia morale sul dualismo dell’eterna lotta tra bene e male. Le cui tracce si possono abbondantemente ritrovare nell’apocalittica giudaica e nel giudaismo enochico (corrente di pensiero ebraica a cui vanno attribuiti numerosi apocrifi dell’Antico Testamento). Satanismo e Chiesa cristiana: l’eterna opposizione tra il “bene” e il “male” Per la Chiesa e il cristianesimo, Satana e il satanismo rappresentano il male e quindi c’è una “naturale” contrapposizione tra loro e non potrebbe essere diversamente. D’altronde la parola Satana (dal latino Satan e dall’ebraico Satàn) signifca “avversario”, “oppositore” così come inteso anche nell’Antico Testamento. Mentre nel Nuovo Testamento Satana è inteso come il diavolo: personificazione del male che impedisce l’azione salvifica del Cristo, identificandosi con l’anticristo. Il Nuovo Testamento presenta Satana, o il diavolo, in modo del tutto negativo: acquisisce un ruolo molto importante nelle narrazioni su Gesù come suo tentatore o accusatore. Viene inoltre associato a numerosi demoni-divinità, come Baal o Beelzebub, e a figure mostruose della mitologia ebraica, come il Leviatano, soprattutto nell’Apocalisse di Giovanni. Nel cristianesimo, Satana assume definitivamente il ruolo di spirito maligno e portatore dell’oscurità, contrapposto al Dio buono della luce. Cos’è il Satanismo: culto del demonio e “pensiero” satanista Per capire cos’è il Satanismo ci vorrebbero tempo e studi approfonditi: perchè nel corso del tempo il movimento ha subito trasformazioni e frammentazioni al suo interno. Dunque il modo di praticare il culto di Satana ad oggi non è univoco e si è diviso in correnti di pensiero differenti tra loro. Il culto di Satana Il Satanismo è un culto non dottrinale: non ci sono dogmi, dottrine, libri rivelatori, regole o divieti. Tantomeno non si può definire una fede in quanto nonsi tratta di cieca “accettazione fideistica” propria di religioni quali Cristianesimo e Islamismo. La figura di riferimento è satana ma, il satanismo, NON essendo una “religione” monoteista, i satanisti hanno un Pantheon di dei da venerare. Satana non è il diavolo biblico, quello “rosso con le corna”, così come inteso dal cristianesimo. Per i satanisti, satana è il riferimento principale dopo il quale ci sono quelli che oggi vengono chiamati demoni, ma che in realtà sono gli antichi dei pagani. Non esiste una precisa ritualità nel satanismo: orge, sacrifici e rituali magici fanno parte di quelle frange del satanismo definito “estremista” che usa il nome di Satana per identificarsi nel male. Ma il male è soltanto un connotato negativo creato e plasmato dalla Chiesa e dal cristianesimo. Dunque non esistono messe nere e rituali improntati sulla violenza: il vero satanismo non sostiene il culto del male. Esistono alcuni rituali, non alla portata di tutti, e praticati liberamente e secondo volontà soggettiva. Ma per la maggiore il satanista ama vivere il suo rapporto con satana in intimità. Il “pensiero” satanista I satanista onora il proprio dio e non ha alcuna intenzione di bistrattare il dio altrui, non è contemplato nemmeno fare opera di convincimento alla conversione. Per il satanismo il male è tutto quello che è contro natura, contro l’armonia di ciascun individuo. Esistono il giorno e la notte, la luce e le tenebre. Il satanista predilige il lato più oscuro di Satana quindi le tenebre che non rappresentano assolutamente il male. Per i veri satanisti è importante capire il significato della parola Satana: “il cui nome è verità”. C’è difficoltà nel superare le distorsioni, conseguenza di una cattiva informazione. Scorretto è dire alle persone che il satanismo è il culto del male, perché non si fa altro che screditare il satanismo, gli stereotipi e le menzogne alimentate da persone “ignoranti” e storicamente disinformate. Questo è anche il motivo per cui il satanista non ha simpatia per la chiesa cattolica: è un religione che ha demonizzato Satana, è una dottrina che castra la natura umana, anche alcuni principi sono condivisi. però posso anche trovarmi d’accordo su certi principi. Il vero satanismo non è antitetico al cristianesimo. Il vero satanismo NON è fatto di sette come i “generi antagonisti” del satanismo acido ed elle bestie di satana che rappresentano agli occhi del vero satanista stesso come “generi di criminalità”.

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  • La vera storia del diavolo quando era lucifero.

    Sei qui per conoscere la vera storia del diavolo perchè spesso non è chiaro che il demonio, Lucifero e Satana sono la stessa cosa. Ovvero il termine diavolo identifica in modo generico quello che fu Lucifero, l’angelo caduto, prima di diventare Satana con la caduta negli inferi. Per avere un quadro storico più preciso su quella che è la vera storia del diavolo bisogna partire dai racconti della religione cattolica e dalla figura di Lucifero. La Storia del Diavolo: Lucifero chi è? Chi è Lucifero? O meglio, chi era? Parlare di Lucifero significa fare riferimento al periodo in cui il diavolo, secondo leggenda, non era ancora stato scaraventato negli “abissi”. Il termine Lucifero in italiano significa “portatore di luce”. La parola deriva dal latino “lucĭfer” – composto di lux (luce) e ferre (portar) – che deriva a sua volta dal greco “phosphoros” (phos=luce e phero=portare) da cui ne prende la traduzione etimologica. Lucifero è inteso come l’angelo più bello e splendente che, prima di “decadere” dal suo stato angelico, si è contrapposto e con superbia si è “innalzato” a Dio. Ribellandosi a Dio fu cacciato dal Paradiso e scaraventato negli “inferi”. Questa è la versione generalmente più nota e ridotta, principalmente riassuntiva ad uso e consumo di coloro che non conoscono la vera storia del diavolo e di Lucifero prima di diventare Satana. Per avere un quadro più preciso bisogna fare riferimento alla Sacra Tradizione, ben differente da quello che si può leggere nelle Sacre Scritture (che vedremo in seguito). Per cui sapere con precisione chi e cosa era davvero Lucifero è una sorta di mistero che si può solo spiegare con un’iterpretazione dei fatti soggettiva. Io mi propongo di fare chiarezza attraverso un’analisi completa (e spero esaustiva) in base alle “tradizioni”, alle “scritture” e “credenze” più comuni fino ad arrivare a quelle che sono le versioni alternative sulla vera storia del diavolo al tempo di Lucifero. Lucifero e la caduta negli “inferi” secondo la Sacra Tradizione La Tradizione racconta di come Lucifero abbandona il suo stato angelico diventando Satana a causa della sua superbia, del suo desiderio di usurpare Dio. Questo avviene ancor prima della caduta di Adamo assieme a Eva: infatti, prima di questi accadimenti nell’Eden, c’era già stato chi aveva provocato la perdizione di altri esseri concepiti da Dio nella Creazione. Come mai Lucifero si ribella, portando con se una schiera di Angeli? La risposta a questa domanda è frutto di interpretazioni storiche che non hanno mai portato a una risposta unanime. L’opinione è divisa con chi sostiene che la causa di tutto è stata la rivelazione di Dio, in contrapposizione del Verbo Eterno, con la Natura umana: interpretato come un affronto. Da qui nasce una guerra in cielo: Lucifero guida una rivoluzione, accompagnato da una schiera di angeli, contro i disegni del Signore. A guidare la controffensiva è l’arcangelo Michele che, sulle parole “Quis ut Deus?” (Chi è come Dio?), sconfigge Lucifero e la sua schiera di angeli facendoli scendere nelle tenebre eterne. Da qui nasce la devozione nei confronti dell’arcangelo Michele, il celeste protettore e allora comandante delle “milizie celesti”. Così, Lucifero, da angelo “portatore di luce”, divenne principe delle tenebre e della schiera di angeli che osarono affrontare i piani di Dio. San Michele, che contrappone l’umiltà alla superbia di Lucifero, è quindi elevato nella più alta gerarchia celeste e diventa il simbolo a difesa della Santissima Trinità. Lucifero nelle Sacre Scritture: il diavolo compare nella Bibbia? Potrebbe sembrare banale, ma per conoscere la vera storia del diavolo, è opportuno analizzare concretamente la Bibbia per accertare in che dimensione (e se) compare la figura di Lucifero. Infatti molti pensano che ci siano milioni di “pagine” che raccontano dell’angelo di luce, ma come vedremo di seguito non è così. Antico Testamento Approfondire la conoscenza delle Sacre Scritture è un atto dovuto per quanti sono pressoché all’oscuro dei loro contenuti. Da un lavoro di analisi personale, documentandomi in modo approfondito, sono giunto a quanto stai per leggere di seguito. Il termine Lucifero compare pochissime volte nelle sacre scritture cristiane e viene usato come aggettivo. Nello specifico, il nome di Lucifero viene usato dal profeta Isaia come aggettivo canzonatorio nei confronti del re di Babilonia. Nel passo specifico il profeta paragona la caduta del re alla caduta della Stella del Mattino, ovvero Lucifer (che sarebbe poi Venere in astronomia). Quindi nessun riferimento diretto nemmeno al significato classico del termine, cioè “portatore di luce”, ma solo un richiamo all’astronomia. Molti studiosi dei sacri testi addirittura parlano di errore di traduzione. La traduzione corretta sarebbe sarebbe stata Stella del mattino  e non Lucifer. L’errore di traduzione e quindi di significato, nasce probabilmente nel momento in cui i Padri della Chiesa valutarono l’accostamento del regno di Babilonia al regno del peccato. Il re di Babilonia non sarebbe stato altri che un demonio, o meglio Il Demonio (termine che analizzeremo più accuratamente in un altro articolo). Nuovo Testamento Nel Nuovo Testamento il termine Lucifero è utilizzato come aggettivo ma è riferito a Gesù stesso. In un passo è addirittura il Messia stesso che si autoproclama Stella del Mattino (Lucifer). Nei primi secoli del Cristianesimo, Lucifero, non era altro che uno dei tanti appellativi che poteva avere Gesù Cristo. Esiste comunque una storia del diavolo, una versione alternativa, non presente nelle sacre scritture, che attribuisce a Lucifero un compito moralmente molto alto e del tutto inaspettato. La storia è narrata in questo articolo. Infine, rispondendo alla domanda:  “Lucifero compare nella Bibbia?” No, Lucifero come persona fisica o metafisica non compare nelle sacre scritture. Quando compare è utilizzato solo come aggettivo riferito non direttamente a Satana. Se Lucifero non compare nella Bibbia allora chi è Satana? Lucifero secondo l’ Unione Satanisti Italiani e luciferismo Per avere un quadro completo e una visione chiara di chi è Lucifero è necessario “ascoltare” il pensiero non solo della Chiesa, ma anche di altre “reigioni” o “movimenti”. Nel mondo ci sono diverse “sette sataniche” che occorre dirlo, hanno pensieri e dottrine diverse, talvolta con una visione “estrema”. Io …Leggi di più

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  • La Storia e le Origini del Diavolo.

    Chi è il Diavolo? Esiste davvero? Satana, demonio, Lucifero, sono tutti sinonimi per indicare il male, ma i nomi del diavolo variano a seconda del periodo storico, o mitologico, al quale ci si riferisce quando se ne parla. Il termine diavolo è, nella religione, una entità spirituale o soprannaturale malvagia, distruttrice, menzognera o contrapposta a Dio, all’angelo, al bene e alla verità. Ecco chi è il diavolo. Non tutti sanno che il diavolo era un angelo, il più bello, poi decaduto e scaraventato sulla terra come vedremo in seguito. Qundi erroneamente possiamo dire che il diavolo, in modo generico è il demonio, è satana, è lucifero, ovvero indicano tutti il malvagio e il male ma sono le fasi storiche che cambiano e nelle quali anche il nome del diavolo cambia. Il termine demonio significa spirito provocatore di tutto il male ed istigatore degli esseri umani. La figura del demonio è associata anche a quella di Satana (l’angelo decaduto) visto come l'”oppositore” a Dio per eccellenza. Ma demonio non definisce un solo essere ma è la definizione generica di entità superiore spirituale che ha la”funzione” di contrapporsi al “bene” o “verità”. I demoni sono quindi tutti gli angeli che si sono schierati contro Dio con Lucifero (divenuto Satana). Etimologia del nome Diavolo o Demonio Il termine “diavolo” deriva dal latino diabolus, traduzione dal greco con i significati di “calunniatore, diffamatore, divisore, oppositore, accusatore, contraddittore e nemico di Dio”. Sinonimi di diavolo sono anche: demonio, satana, Lucifero e di seguito li analizziamo etimologicamente. Il nominativo di “demonio” deriva dal latino daemonium e questo dal greco. Dall’originario significato di “entità soprannaturale”, demonio ha assunto il significato di “appartenente agli dèi”, “ammirabile” e “sorprendente”. Il termine “dèmone” deriva dal greco antico traslato in dáimon e può significare “essere divino, essere intermedio fra Dio e l’uomo” oppure “divisore delle carni, divoratore di cadaveri”. L’espressione “spirito immondo” allude a un essere che non può comunicare con Dio che è uno spirito purissimo e irraggiungibile. Razionalmente e filosoficamente il diavolo, il demonio, il dèmone, sataran, satana, belzebù, asmodeo e lo spirito immondo dovrebbero essere la rappresentazione simbolica del male. Ma per i seguaci di molte religioni, in particolare per i cristiani, sono esseri reali che assumono ruoli e aspetti diversi. Infatti, i fortunati che hanno il privilegio di vedere questi esseri li riconoscono immediatamente (senza averli mai visti prima) e li descrivono nelle forme più diverse: talvolta come alieni o UFO al giorno d’oggi. La vera storia del Diavolo secondo le religioni: Origini e Morfologia dell’angelo caduto Molto più difficile è cercare di capire quale possa essere il suo vero aspetto fisico. Si legge in Genesi che mentre Adamo ed Eva si trovavano nel Paradiso Terrestre, un serpente attaccò discorso con loro: era il diavolo, «la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio» . Con ogni probabilità doveva trattarsi di Sataran l’antico dio-diavolo mesopotamico che si era trasferito nell’Eden. Ma in nessuna parte della Bibbia questo è confermato e Adamo, purtroppo, non ha lasciato alcuna descrizione. Se nell’Antico Testamento il diavolo ha l’aspetto di un serpente maschio, nella Cabala Ebraica il diavolo è una femmina, tale Lilith, (anche essa estrapolata dalla religione mesopotamica). Lilith fa parte di un gruppo di bestiacce mandate nel Paradiso Terrestre dal Signore, in uno dei suoi frequenti momenti d’ira, assieme a gatti selvatici, iene e satiri. La dèmone Lilith fu compagna di Adamo per 130 anni, poi per incompatibilità di genere e, pare, per contrasti sulle posizioni nell’atto dell’amore, si lasciarono. Adamo si accasò con Eva e quasi contemporaneamente i gatti selvatici, chiamati in ebraico ziim, furono trasformati in demoni. Mentre le iene (hiim) e i satiri divennero degli onocentauri: esseri simili ai centauri ma con la parte inferiore del corpo da asino. Anche Lilith fu trasformata in un onocentauro:  nel Talmud viene descritta con la faccia da donna, i capelli lunghi, le ali, il volto orribile. Con la capacità di cavarsi gli occhi dalle orbite per metterseli in posti irriferibili e la sfrontatezza di assalire gli uomini che dormivano da soli facendosi fecondare dal loro sperma grazie al quale poi nascevano i lilim, altri dèmoni. Sappiamo che in seguito il “Serpente Antico”, che aveva offerto la mela a Eva, si trasformò in un Dragone: «rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi» . Questo Dragone, in conseguenza di una rissa con Michele e altri angeli, fu precipitato sulla terra, dove stabilitosi decise di assumere le funzioni di diavolo. Sul Dragone i teologi sono discordi. Molti di loro sostengono che l’essere che combatté contro l’Arcangelo Michele e che venne precipitato sulla terra, non era il Gran Dragone Rosso bensì Lucifero. Lucifero è la traduzione latina dell’ebraico helel e vuol dire “il brillante” ovvero la “stella del mattino”. Se era Lucifero, di lui abbiamo una probante descrizione: era bellissimo, anzi “perfetto in bellezza” e ricoperto di “rubini, topazi, diamanti”. Il Diavolo e suoi compagni “sostenitori” Non solo Lucifero fu precipitato sulla terra. Contemporaneamente a lui furono precipitati i suoi sodali che erano la metà esatta degli angeli creati dal Signore: oltre 600.000.000 diavoli o angeli ribelli. La cifra è approssimativa, perché Luca (15,4) afferma che il numero degli angeli è 99 volte superiore a quello degli uomini. Monsignor Corrado Balducci, teologo, ufologo e demonologo ha contato 1.758.866.666 diavoli. A distanza di millenni è stato possibile stabilire e redigere con esprema precisione un Gerarchia Infernale, in base ai racconti ed alle documentazioni esistenti. Riprendendo il filo della storia, i compagni di Lucifero precipitati sulla terra e diventati diavoli si diedero subito da fare con le figlie degli uomini e ne presero in moglie “quante ne vollero”. Dalle unioni nacquero i Titani o Nephilim, che erano giganti dall’animo malvagio. Nel Talmud del loro aspetto si dice che «avevano le ali e volavano da un’estremità all’altra del mondo». Uno di essi, Keteb Meriri, ovvero la Peste Dolorosa, viene descritto nell’Antico Testamento: «era pieno di occhi, di scaglie e di peli con un occhio sul cuore, fatale per …Leggi di più

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Leggende

  • Skinwalker, yee naaldloshii leggenda navajo.

    Gli Skinwalker (yee naaldlooshii) sono creature soprannaturali della cultura Navajo: persone malvagie che si muovono nella notte e acquisiscono poteri soprannaturali uccidendo un parente stretto, questo dice wikipedia. Lo skinwalker è lo yee naaldlooshii che assume le sembianze del lupo mannaro, ma che grazie ai suoi poteri si può trasformare anche in assenza di luna piena. Lo Skinwalker nella mitologia Navajo La mitologia Navajo Dinè è ricca di figure complesse e misteriose tra cui quella degli Skin-Walker. Si tratta di persone dall’aspetto umano ma in grado di trasformarsi in animale: solitamente coyote, orso, gufo o lupo. Nella lingua dei Navajo sono chiamati yee naaldlooshii che tradotto significa “per mezzo di esso va a quattro zampe” (inteso come sortilegio). Di questo argomento, i pellerossa, non amano parlarne a chi non è della loro stessa cultura. Ma negli anni alcune informazioni sono trapelate e grazie alle quali è possibile fare più chiarezza su questo mistero. Come si diventa Skinwalker? Lo si diventa abbracciando la magia nera: lo skinwalker deve abbandonare gli insegnamenti tradizionali dello sciamanesimo e uccidere un consanguineo come un fratello o un genitore. Secondo la tradizione pellerossa lo Skin-walker può diventare una belva utilizzando la pelle di animale che uccide ed per questo che i Navajo proibiscono il possesso di “trofei”, in particolar modo appartenenti ad animali feroci. Alcuni shamani sostengono addirittura che lo yee naaldlooshii possa addirittura assumere l’identità di essere umano, “rubando” la pelle della vittima acquisendone le fattezze. Le Caratteristiche degli Skinwalkers Sono mutaforma e sviluppano un profondo odio nei confronti delle persone generando una violenza soprannaturale quando mutano forma animale. Queste creature sono talvolta di sesso maschile anche se alcune leggende raccontano di episodi che fanno riferimento a soggetti femminili. Per riconoscere lo skinwalker basta osservare i suoi occhi perché, come gran parte degli animali, rifrangono la luce come a sottolineare la loro natura soprannaturale. Proprio grazie al loro essere soprannaturali è difficile sconfiggerli quando si trasformano in animale, ma non impossibile: sembrerebbe possibile ucciderli con proiettili immersi nella cenere bianca. In alternativa li si può uccidere quando nella loro forma umana e quindi più vulnerabili perché privi dei loro poteri di mutaforma. Alcuni sostengono che i canti sacri i o gli amuleti, possono tenerlo a distanza: gli Yenaldlooshi, infatti, odiano tutto quello che è sacro. Di giorno, questi esseri misteriosi si nascondono nel buio delle caverne, alle cui pareti appendono le pelli che usano per trasformarsi. Nelle loro tane, siedono nudi, i volti coperti da maschere, tra ceste piene di carne umana, osservati soltanto dalle vuote occhiaie dei teschi delle loro vittime. Ma è durante la notte che gli Skinwalkers si aggirano e compiono le loro azioni atroci, che includono il cannibalismo, la violazione delle tombe per fabbricare la loro polvere, il rapimento di bambini e neonati, la mutilazione del bestiame, l’assassinio di vittime innocenti o di coloro che, anche solo inavvertitamente, li hanno offesi. Il loro arrivo, in genere, è preannunciato da un forte odore di urina di coyote. Quando si avvicinano, i cani abbaiano furiosi e dai soffitti scende una polvere impalpabile, presagio di quella mortale che stanno per spargere. Lo Skinwalker esiste? Circa l’esistenza degli skinwalker ancora oggi c’è un profondo alone di mistero. Come in ogni leggenda, anche per gli skinwalkers, inevitabilmente la storia si è arricchita nel tempo di elementi narrativi fantasiosi. Ma in ogni leggenda c’è sempre un fondo di verità, così come è innegabile che la stregoneria e il culto del male esistono e siano esistiti soprattutto nella cultura Dinè. Stando ad oggi potremmo affermare che probabilmente gli skinwalker esistono: sembra ci siano stati avvistamenti in New Mexico abbastanza recenti. Nel 2014 è circolata su facebook un post con una foto di un presunto skinwalker. Il post è stato condiviso migliaia di volte nel giro di poche ore e l’immagine mostra un essere inspiegabile in agguato sul ciglio di una strada. La persona che ha postato la foto ha sostenuto che è stata scattata vicino Lybrook e Counselor , che si trova vicino alla riserva di Jicarilla. La storia sostiene che un geologo che stava lavorando in un campo petrolifero nella zona ha visto qualcosa di strano e ha deciso di scattare alcune foto. Un altro avvistamento della misteriosa creatura conduce in Michigan (USA): parliamo del Michigan Dogman avvistato nel 1887 nei pressi del fiume Manistee. Come se non bastasse hanno fatto notizia i presunti studi del Pentagono sullo Skinwalker Ranch dove si sarebbero manifestati fenomeni strani con l’avvistamento di lupi mannari e big-foot (oltre che alieni). I fatti di Skinwalker Ranch I fatti di Skinwalker Ranch risalgono al 1880 quando le ultime tribù Navajo, ancora in guerra con gli Stati Uniti, vengono imprigionate appunto nello Skinwalker Ranch. In questa riserva/prigione soprannominata proprio Skinwalker, creature simili ai Lupi Mannari e Orsi si dice fossero stait mandati dagli antichi ”Alieni Anasazi” come maledizione contro lo sterminio dei Navajo. Sta di fatto che dal momento che si insidiarono gli Indiani, successero delle cose inspiegabili. Fatti e accadimenti  descritti in diari e pubblicati su giornali raccontano di strane creature si manifestavano inquietando la vita di proprietari e frequentatori del ranch. Avvistamenti Skinwalker: video testimonianza In rete, sul web, ci sono numerose testimonianze di presunti avvistamenti circa l’esistenza dei mutaforma. Sono state girate serie televisive sulla ricerca degli skinwalkers, ma ovviamente il mistero su questi esseri mutaforma non è ancora svelato. Il film Skinwalkers – La Notte della Luna rossa – 2006. Qui trovi il film completo. Skinwalker 2019. Qui trovi il trailer.   Conclusioni Gli Skinwalker, dunque, sono una sinistra credenza soprannaturale che affonda le proprie radici nella storia del popolo Navajo. Nel corso del tempo, questi esseri hanno subito un’evoluzione. Gli Yenaldooshi, da pericolo immediato e tangibile, sono diventati i protagonisti dei racconti di paura Navajo, una sorta di versione nativa dell’ “uomo nero”, utilizzato per spaventare i bambini. I fatti più recenti attribuiti alle indagini degli Stati Uniti e alle foto dei presunti avvistamenti sembrano confermare l’esistenza degli skinwlakers. In conclusione, si può affermare che i Mutaforma Navajo …Leggi di più

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  • Vampiri.

    Esistono i vampiri? Oppure sono semplicemente nati dall’invenzione degli esseri umani? Lo scopriamo parlando della storia che ha dato origine alla leggenda degli immortali succhiasangue: per l’appunto i vampiri. Ciò che nell’immaginario comune salta subito alla mente è che quando si parla di bere sangue (fluido vitale) l’associazione alla figura del vampiro nasce ormai spontaneamente. Questo perché nella storia ci sono stati casi reali di esseri umani che, in modo criminale, uccidendo persone ne amavano bere il sangue, per soddisfare un bisogno culturale o assecondare una malattia della psiche piuttosto che l’esigenza di sopravvivere come i vampiri. Ma da dove parte l’origne dei vampiri come esseri delle tenebre e succhiasangue? Per scoprirlo occorre fare riferimento agli accadimenti reali che ci racconta la storia della leggenda dei vampiri. La Leggenda dei Vampiri La leggenda dei vampiri, così come li conosciamo comunemente oggi, nasce nel 1818 a Villa Diodati sul lago di Ginevra: quando il medico scrittore John William Polidori, attingendo alla sua fantasia, da vita alla prima storia sui vampiri. Nella storia si racconta di un uomo misterioso, Lord Ruthven, di un giovane inglese di nome Aubrey e del loro viaggio in Europa. L’opera viene pubblicata nel 1819 con il titolo “Il Vampiro” e da quel breve racconto ha origine la concezione del vampiro moderno contemporaneo. Secondo Paul Barber dell’Università della California il mito dei vampiri non è solo frutto della fantasia, ma anche della professione di medico di John Polidori. Al tempo non si conoscevano pienamente i processi di decomposizione e la presenza di sangue dalla bocca in alcuni cadaveri dava la sensazione di averlo bevuto. Mancando ache le procedure per accertare con esattezza la morte, in passato, si sono verificati casi di persone sepolte vive che, scoperte, fecero pensare a individui tornati in vita dall’oltretomba (“non morti”). I primi “Vampiri” nella Storia: nati dalle Credenze e Tradizioni popolari L’origine dei vampiri ha una collocazione storica ben più datata nel tempo. Per i babilonesi il mito dei vampiri è associato a spiriti malvagi capaci di risucchiare la forza vitale di piante e animali: gli Ekimmu. Nella tradizione ebraica si parla di Lilith, il demone della notte, in grado di ammaliare e prosciugare il sangue nelle vene. In Europa in epoca greca e romana, alcuni testi, narrano delle “Strigi” o “Strigoi” che sono i vampiri della mitologia rumena. Gli Strigoi sono spiriti dei morti che si trasformano in animali, possono diventare invisibili, prosciugano vitalità e succhiando sangue portano alla morte. Proprio a partire dagli Strigoi trova ispirazione Bram Stocker in “Dracula”, il libro diventato anche un famoso ed apprezzato film del vasto panorama della filmografia vampirica. I vrykolakas sono i vampiri del folklore greco e, secondo tradizione, sono persone maledette che uccidono neonati e donne incinta. Non succhiano sangue, ma assorbono o meglio drenano l’energia vitale degli sventurati. In Bulgaria ci sono i Nosferatu (come non ricordare mitico film di Friedrich Wilhelm Murnau, del 1922 con Max Schreck nei panni del conte Orlok). Ma è nella tradizione occidentale che la figura del vampiro, a partire dalla mitologia, viene arricchita con elementi di carattere moderno, in stile fantastico. Nascono così i primi racconti sul conte Dracula fino ad arrivare alla saga di Twilight che ci descrive i vampiri come esseri dotati di grande forza e poteri soprannaturali. Vampiri: caratteristiche e poteri Come abbiamo visto, la leggenda dei vampiri attinge da numerose narrazioni della mitologia e molteplici culture diverse. Per questo non è facile individuare caratteristiche e poteri comuni a tutti i vampiri. Con la cultura popolare e le prime dicerie, tutti gli aspetti del vampiro ne hanno sottolineato i tratti più comuni di cui si parla nelle leggende che lo riguardano. Le caratteristiche dei vampiri, che li accomunano nella mitologia, li contraddistinguono come: esseri bevitori di sangue, creature notturne, esseri dai denti aguzzi. Ma altre caratteristiche dei vampiri, comuni nel tempo sono: pallore esteso del corpo: il vampiro è una creatura comunemente pallida; occhi rossi colore del sangue; denti lunghi e affilati; immortali: hanno un’esistenza naturale senza fine; odiano la luce del sole: la cui esposizione li rende vulnerabili; repulsione per croci e aglio: simboli in contrasto con il loro essere malvagio; detestano tutto ciò che riguarda il sacro e riconduce al “bene”. Il vampiro si nutre di sangue (la sua caratteristica principale) o qualsiasi altra energia vitale, sottraendo ai “vivi” il necessario per il suo status di “non morto”. Secondo alcune culture la sua immagine non si riflette negli specchi e questo per avvalorare il suo stato di “non morto”: uno specchio non può riflettere il dannato, ciò che è senza anima. I poteri dei vampiri sono molteplici, spicca la capacità di trasformarsi in creature della notte (pipistrelli su tutti, ma anche lupi ed altro). Altri poteri dei vampiri, i più comuni sono: forza sovraumana nelle azioni fisiche; manipolazione del pensiero dei comuni esseri umani: prevalentemente attraverso lo sguardo entrando nella mente; immortalità: eccetto che non li si trafigga con un paletto di frassino nel cuore o con la decapitazione. I vampiri non possono esercitare i propri poteri nelle case altrui senza essere “autorizzati”: devono essere invitati per poter entrare. Perchè nasce la figura misitca del Vampiro? Il vampiro come immagine mistica si sviluppa nell’immaginario popolare delle persone a partire dalla paura del “buio”, dell’ignoto. Perché il buio innesca in noi il panico, una sensazione di smarrimento, di essere colpiti da un nemico invisibile e il vampiro rappresenta proprio il timore dell’ignoto. Ben diverso è quando si parla di “vampiri Reali” figure che si avvicinano a quelle leggendarie ma hanno avuto esistenza. Come Erzsebet Bathory, la Contessa Dracula, che beveva il sangue delle vergini al fine di raggiungere l’agognata immortalità e la bellezza eterna. Vampiri casi reali patologici: la Porfiria e la sindrome di Renfield Alcuni famosi assassini della storia sono stati considerati vampiri, come ad esempio la contessa Elizabeth Bathory che usava il sangue delle sue vittime per fare delle abluzioni che avrebbero dovuto preservare la sua bellezza. Basta poco, col senno di poi, per considerare vampiri qualsiasi essere …Leggi di più

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Paranormale

    Magia

    • Fatture d'amore e legamenti amorosi: tutto quello che c'è da sapere.

      Quando si parla di fattura d’amore si parla di un rituale, o legamento d’amore, eseguito con lo scopo di agire sulla volontà della persona desiderata. Le fatture d’amore fanno parte della così detta magia rossa, una parte della magia che si completa con la magia nera e la magia bianca. Se scrivo questo articolo è perchè spesso mi contattano persone che mi chiedono se io faccia il mago, il sensitivo o meno. Magari perchè hanno letto qualche articolo su siti web o blog di magia e pensano che io lavori di questo.in questo.Ma così non è. Io sono semplicemente un’appassionato di divinazione, culti, esoterismo perchè mi affascinano questi argomenti. Se solo adesso scrivo un articolo sulle fatture d’amore è per dedicarlo all’ultima persona che mi ha contattato e che in un certo senso mi è sembrata buona d’animo e molto intelligente. Senza insistere e con tanta discrezione, mi ha chiesto aiuto. E questo è l’aiuto che ritengo opportuno dare per capirne di più su una parte della magia e fatture amorose. Per cui quanto segue è per tutti voi che leggerete, e per te… A cosa servono le Fatture d’Amore? Le fatture d’amore servono a influenzare le situazioni amorose indirizzandole verso la volontà della persona che esgue il rituale nei confronti del destinatario. Attraverso la fattura d’amore la persona desiderata si innamorerà di noi, si legherà a noi in modo esclusivo, il rapporto inizierà a marciare per il verso giusto. Spesso le fatture d’amore, eseguite da una persona esperta e con le caratteristiche adatte, possono cambiare situazioni anche disperate: amori non corrisposti, storie che non riescono a decollare, relazioni giunte al capolinea, matrimoni con intromissioni di terze persone. Ovviamente serve sapere che eseguire una fattura d’amore potrebbe anche andare a danneggiare terze persone a contatto con persona ricevente. Soprattutto se la persona alla quale è destinato il rituale d’amore (o fattura amorosa) dovesse essere già legato sentimentalmente e “naturalmente”. Le fatture d’amore funzionano? Dipende da chi le fa, da come si fanno e quando le si eseguono! Non è da tutti è ovvio. Ma la magia esiste! Fatture d’amore: i sintomi Quando si è vittime di una fattura d’amore non ci si accorge di nulla. La persona soggetta a fatture d’amore non se ne rende conto, ma si sente terribilmente “attratto” dall’altra persona. Il sintomo principale è l””ammaliamento” verso l’altra persona, generato dall’influenza della fattura d’amore subita. Altri sintomi delle fatture d’amore sono inquietudine, malessere, agitazione. Ma si tratta comunque di sintomi meno frequenti che dipendono anche dal tipo di fattura o rituale amoroso subito. Solo fatture d’amore molto potenti possono portare ai sintomi estremi e meno frequenti sopra citati. Ma in questo caso forse si tratta di rituali che vanno ben oltre i semplici legamenti amorosi. E’ tangibile che, comunque, la persona “ammaliata” si sente terribilimente attratta dall’altra, sente un forte desiderio di starle accanto, e prova un’intensa attrazione. Ecco, se presenti questi sintomi la fattura ha probabilmente sortito i suoi effetti. Come riconoscere una Fattura d’Amore? Serve dire che una persona “normale” può solo sospettare la presenza di un legamento amoroso in atto. Ma chi nello specifico può riconoscere la presenza di una fattura d’amore in atto? Premesso che di pseudo maghi siamo pieni e per lo più si tratta di imbroglioni che vivono sulle spalle e le “disgrazie” altrui, solo un sensitivo o un veggente o un mago può essere in grado di capire quando una persona è stata “affatturata”. La magia esiste! Ma sono poche le persone serie che hanno la “dote” e la reale conoscenza delle arti magiche in grado di riconoscere una fattura in generale. La diagnosi di una fattura è sempre un’azione molto delicata; bisogna essere certi di ciò che si asserisce. Purtroppo molti pseudo-veggenti non vedono altro che fatture; alcune volte lo fanno in buona fede, confondendo le fatture vere e proprie con il malocchio. Il malocchio è la conseguenza di pensieri negativi molto forti e intensi che grazie alla psiche possono sortire effetti talvolta devastanti e gravi. Concludo dicendo che i legamenti d’amore o rituali d’amore (quelli veri), sono a tutti gli effetti da considerare fatture. Per cui di seguito ti spiego nello specifico come riconoscere le fatture. Ecco vari riti per riconoscere le fatture, i metodi Nella magia popolare si utilizzano svariati sistemi (metodi o modi) per capire se si è vittime di una fattura anche d’amore. L’origine di tali riti si perde nella notte dei tempi, ma tutti si basano sulla magia di corrsipondenza. Vediamone alcuni: Rito dell’incenso In una bacinella di rame si pone un grosso pizzico d’incenso puro e gli si da fuoco con i fiammiferi di legno. Durante l’operazione si pone attenzione al colore del fumo della combustione. Se sono presenti delle negatività il fumo è dicolore scuro; più è nero, più le negatività sono forti. Se invece il fumo è bianco vuol dire che è tutto a posto. Questo metodo o rituale, oltre ad essere utilizzato per diagnosticare una fattura, è anche usato per sapere se un ambiente è impregnato da negatività. Il rituale stesso, basato sulla combustione dell’incenso, vale anche come purificazione dell’ambiente stesso. Rito del sale In un contenitore di rame o terracotta si mettono 27 grani di sale grosso. Poi sul sale si versano 7 cucchiai di alcool e si incendia il tutto con un fiammifero di legno. Se, bruciando, il sale “scoppietta” significa che esistono delle negatività. Più gli scoppi sono forti, più la negatività è presente e la fattura d’amore è potente. Il Rito dei capelli Passiamo al terzo rito, uno dei tanti, per riconoscere la presenza di fatture d’amore. Questo metodo richiede l’uso diretto dei capelli della persona (presunta) affatturata. Si prelevano 3 o 7 capelli (numero dispari) della presunta vittima da bruciare dandogli fuoco con un fiammifero di legno. La cenere deve essere messa sul palmo della mano sinistra e sovrapponendo il palmo dell’altra mano, li si deve strofinare. Se dallo strofinamento si ottengono delle formazioni “innaturali” o particolari (tenendo conto di un normale strofinio), allora il …Leggi di più

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    Spazio, Alieni & Extraterrestri

    • Il 20 luglio 1969, con la missione Apollo11, l’uomo sbarca sulla luna per la prima volta: erano le 20:17 quando Neil Armostrong e Buzz Aldrin misero piede sul suolo lunare sei ore dopo l’allunaggio. Fu infatti Neil Armostrong, il 21 luglio alle ore 02:56, il primo astronauta a scendere dalla navicella passando alla storia come il primo uomo sulla luna. Il successo della missione fu il coronamento di un programma spaziale più ampio, chiamato Apollo, iniziato nel lontano 1967 dagli Stati Uniti e dalla NASA. L’evento è trasmesso in diretta televisiva mondiale, lasciando attaccati allo schermo milioni di telespettatori con il fiato sospeso. Lo sbarco sulla Luna in breve: il riassunto degli Allunaggi Quello del 1969 non fu il primo sbarco sulla luna. Gli allunaggi furono 6 in tutto e l’uomo per ben sei volte è riuscito a mettere piede sulla luna. L’ultima missione di sbarco sulla luna porta il nome di Apollo 17, siamo al 7 dicembre 1972: quel giorno sancisce la fine del programma Apollo e vede Eugene Cernan come l’ultimo uomo a passeggiare sulla luna. Facciamo una sintesi dello sbarco sulla luna, un riassunto degli allunaggi che portano l’uomo a toccare concretamente il suolo lunare. 1 – Apollo 11, il Primo sbarco sulla Luna e la Guerra Fredda Il primo sbarco dell’uomo sulla luna avviene in un periodo storico di contrapposizione politica, ideologica e militare: la guerra fredda (1947-1991). Le due potenze uscite vincitrici dalla seconda guerra, Stati Uniti e Unione Sovietica, si contendono il predominio mondiale in un processo di riorganizzazione. Questo “conflitto” si combatte anche in ambito spaziale dando vita alla “corsa allo spazio” iniziata dall’Unione Sovietica nel 1957 con il lancio dello Sputnik 1. Si trattava di un satellite artificiale con il quale i sovietici intendevano mostrare la propria potenza al mondo. Questo evento, in sintesi, spinge l’America a “rispondere” all’Unione Sovietica: il presidente Dwight Eisenhower diede vita alla National Aeronautics and Space Administration, la Nasa, per accelerare lo sviluppo del programma Mercury con l’obiettivo di portare un uomo nello spazio. Ma il 12 aprile del 1961 gli americani vengono anticipati dai sovietici: Gagarin diventa il primo astronauta dell’Unione Sovietica a fare un giro attorno alla luna. Questo fu un vero colpo per l’orgoglio degli Stati Uniti che riuscirono a compiere un giro attorno alla luna soltanto il  5 maggio del 1961 con Alan Shepard. La Missione Apollo 11 Era intollerabile per gli americani che l’Unione Sovietica potesse essere più avanzata nella ricerca spaziale. Per questo l’America diede vita al programma Apollo con lo scopo di far atterrare l’uomo sulla Luna. Per l’appunto, come accennato, nel luglio del 1969 con la missione Apollo 11 tre astronauti portano a termine il primo allunaggio. Neil Armstrong è il primo ad aprire il portello del modulo e a scendere sul suolo lunare. La sua sagoma compare inquadrata dalle telecamere del modulo che inviano le immagini in diretta televisiva mondiale. Armostrong è il primo a sbarcare ed a pronunciare le prime parole di un uomo sulla luna, la frase è questa: “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”. Dopo i primi passi di Armstrong, Aldrin lo raggiunge piazzando sul cavalletto la telecamera che permetterà al mondo di vedere la passeggiata lunare. Quel camminare sulla luna resterà così immortalato per sempre. Durante l’attività di esplorazione del suolo lunare i due astronauti raccoglieranno materiale da studiare e piazzeranno un sismografo. Solo Collins non mette piede sulla luna: il suo compito è quello di restare in orbita ad attendere i compagni al ritorno dalla “passeggiata” lunare. 2 – Apollo 12: il primo allunaggio preciso sulla Luna Si tratta della seconda missione a portare uomini a sbarcare sulla luna. Il lancio della missione Apollo 12 è rimasto memorabile: a pochi secondi dal lancio, il 14 novembre 1969, il razzo Saturn V è attraversato da due fulmini. Nessun danno serio, comuque, ai sistemi elettronici. La missione prosegue regolarmente portando sulla luna l’equipaggio composto dal comandante Charles Conrad, il pilota del modulo di comando Richard Gordon, e il pilota del modulo lunare Alan Bean. Dopo un viaggio di cinque giorni, Conrad e Bean allunarono il 19 novembre, mentre Gordon rimase nel modulo di comando nell’orbita lunare. L’allunaggio avvenne esattamente dove era stato previsto, nella parte sud-orientale dell’Oceano delle Tempeste, a pochi passi dal sito dove era atterrata la sonda robotica americana Surveyor 3 (il 20 aprile 1967). E’ rimasta celebre la frase dell’astronauta Charles Conrad, che poggiando il piede sul suolo lunare disse: “sarà stato piccolo per Neil, ma è un gran passo per me”. Durante la missione sono avvenute due passeggiate sulla superficie della Luna della durata complessiva di 5 ore. Conrad e Bean hanno visitato la Surveyor 3, rimuovendo alcune parti in modo da riportarle sulla Terra. In più, i due astronauti, avevano portato sulla superficie della Luna anche la prima telecamera a colori. Ma purtroppo tutti i video girati sono stati persi perché Bean puntò accidentalmente la fotocamera verso il Sole, distruggendone il sensore. 3 – Apollo 14: l’unico astronauta del Mercury sbarca sulla Luna Apollo 14 fu l’ottava missione del Programma Apollo con equipaggio; la terza missione di allunaggio sulla superficie, e la prima ad allunare sulle highland lunari. Il comandante Alan Shepard (astronauta del Mercury) e Edgar Mitchell sbarcano sulla luna il 5 gennaio 1971 nella formazione fra Mauro, precedente obiettivo della missione Apollo 13 poi fallita. In questa missione si raccolgono 94,35 libbre (42,80 kg) di rocce lunari per impostare numerosi esperimenti scientifici. Roosa rimase in orbita lunare a bordo del modulo di comando e servizio, per effettuare esperimenti scientifici e fotografare la Luna, tra cui il sito di atterraggio della futura missione Apollo 16. 4 – Apollo 15: prima missione con il Rover Lunare E’ stata la prima missione con soggiorno più lungo sulla luna e la prima a utilizzare il rover lunare. L’allunaggio avviene il 30 luglio 1971: Il comandante David Scott e il pilota del modulo lunare James Irwin scesero vicino alla formazione geologica di Hadley. Esplorarono i dintorni grazie …Leggi di più

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    • Tornare sulla luna: ecco i motivi perché non siamo più tornati.

      Questa è una domanda che ci poniamo spesso ancora oggi a distanza di più di 50 anni dall’ultimo sbarco sulla Luna nel 1972 con la missione Apollo 17. Se siamo riusciti adandarci tanti anni fa, perché oggi ancora no? Eppure ricordiamo che dopo il primo sbarco con la missione Apollo 11, l’uomo è tornato più di una volta sulla luna. Abbiamo camminato per ben sei volte sulla luna: il programma Apollo prevedeva 7 missioni di sbarco su suolo lunare e solo Apollo 13 è fallita. Ben 13 astronauti hanno camminato sulla luna e con la missione Apollo 11, tutti hanno addirittura potuto seguire l’allunaggio in diretta televisiva mondiale. Allora perché non siamo più tornati sulla luna? Oggi dovrebbe essere molto più facile andarci rispetto al passato grazie allo sviluppo della tecnologia in più di 50 anni. Per spiegare perché l’uomo non è più tornato sulla luna, bisogna capire prima perché ci andato e se ci è arrivato. Proprio così, perché ci sono coloro che affermano che l’uomo sulla luna non c’è mai stato e che lo sbarco sia solo stato una finzione: una sorta di complotto lunare. Infatti in quel periodo il mondo era nel pieno della guerra fredda i cui maggiori esponenti erano America e Unione Sovietica. Lo “scontro” tra le due potenze mondiali si combatteva anche nella scienza dove, America e Russia, avevano fretta di dimostrare la propria forza e il proprio prestigio. Apollo 11, il primo sbarco sulla Luna e il Complottismo lunare Con Apollo 11 la NASA inaugura il programma lunare che vede i primi uomini “passeggiare” sulla luna: sono fisse nella mente di tutti le immagini di Neil Armstrong e Buzz Aldrin i primi astronauti a camminare su suolo lunare. Proprio a partire dalle immagini del primo sbarco sulla luna del 1969 sono nati 5 anni dopo alcune tesi che metterebbero in dubbio il fatto che l’uomo sia davvero sbarcato sulla luna. Si parla di complotto lunare e complottismo secondo cui lo sbarco sulla luna sia solo un falso, una messa in scena organizzata per scopi di prestigio. Ultimo sbarco sulla Luna Con la missione Apollo 17 nel 1972, si chiude il programma lunare e da quel momento non siamo più ritornati sulla luna. Questa missione fu l’ultima prova tangibile, anche se meno sorprendente dello sbarco del 1969, con la quale l’America intendeva stabilire la sua egemonia in campo spaziale. L’ultimo uomo ad andare sulla luna è stato Cernan, di cui si ricordano le ultime parole umane dal suolo lunare: “Bob, sono Gene, sono sulla superficie e, mentre faccio l’ultimo passo dell’uomo sulla superficie, nella direzione di casa in attesa di tornare – anche se non crediamo accadrà troppo lontano nel futuro – vorrei solo dire che penso che la storia sia stata scritta, che la sfida dell’America di oggi ha forgiato il destino dell’uomo domani. E, mentre lasciamo la Luna dalla Taurus- Littrow, ce ne andiamo come siamo arrivati e, se Dio vuole, come torneremo, in pace e con la speranza per l’umanità. Buona fortuna all’equipaggio dell’Apollo 17” Ecco perché non siamo più tornati sulla luna Non siamo più tornati sulla luna perché oggi non ci sarebbero motivi validi per tornarci. Oggi si parla di Marte, di missioni nello spazio che vanno ben oltre di un ritorno sulla luna. Nel 1969, invece, Stati Uniti e Unione Sovietica erano coinvolte in un gioco di potere e supremazia motivo valido per “giustificare” i fondi e le risorse destinate allo “Space Race” (la corsa allo spazio). Prima di Apollo 11 l’America era stata surclassata dall’egemonia spaziale sovietica che aveva portato Gagarin ad essere il primo uomo ad aver raggiunto lo spazio. Oggi la storia è cambiata, finita la guerra fredda si è conclusa anche la “corsa alla luna”. Ormai della luna si pensa conoscere già tutto, non c’è più il fascino del mistero lunare tale da giustificarne un ritorno dell’uomo. Organizzare un nuovo viaggio per tornare sulla luna, inoltre, significherebbe sostenere dei costi esigui per un qualcosa che non “attrae” e non fa più notizia. Questi sono tutti motivi per i quali i viaggi sulla luna sonostati interrotti e per il quale l’uomo non ci è più tornato. Quando torneremo sulla Luna? La NASA ha svelato la data del ritorno dell’uomo sulla luna: il 2024. Questa è la data in cui torneremo sulla luna, ma questa volta per “restarci” e probabilmente per la prima volta ci sarà una donna a sbarcare sul suolo lunare.

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    • Apollo 11: la prima passeggiata dell'uomo sulla luna.

      Il 20 luglio del 1969 la NASA, con la missione spaziale Apollo 11, portò per la prima volta l’uomo sulla luna. Quel giorno, le immagini dell’allunaggio vennero trasmesse in diretta televisiva mondiale scrivendo una pagina di storia che proiettava l’uomo verso la conoscenza dell’universo. Le immagini, anche in Italia, tennero attaccati gli italiani allo schermo come in tutto il mondo per seguire quello straordinario evento: per la prima volta l’uomo avrebbe camminato sulla luna. In questo articolo voglio raccontare di quel giorno molto importante per l’Italia e noi italiani spiegando nello specifico i particolari di quella missione. Nessuno mai era stato sulla luna prima di quel giorno quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin atterrano sulla luna alle 22:17,40 di domenica 20 Luglio del 1969. Durante l’allunaggio c’era anche Michael Collins, nato a Roma nel 1930. Lui non toccò mai la luna. Rimase sul modulo di comando, in attesa che i compagni tornassero dalla ‘passeggiata’. Armstrong e Aldrin scendono dal modulo lunare “Eagle” appoggiato sulla superficie polverosa della luna. In Italia, la diretta televisiva dello sbarco è commentata dalla voce di Tito Stagno che resterà nella storia della televisione italiana. Dall’altra parte del mondo, le voci dal Kennedy Space Center la sala di controllo di Houston in America completavano la diretta televisiva. Fino al momento in cui da Houston giungono le immagini di abbracci e bandiere che sventolano dopo le prime parole di Armstrong da 384.000 km di distanza: “L’acquila è atterrata”. Quasi sovrapponendosi gli faceva eco il suo collega Aldrin con le sue parole: “Atterraggio molto tranquillo”. Dopo la fase di discesa e atterraggio nella zona del Mare della tranquillità, Armstrong e Aldrin rimasero per alcune ore dentro il modulo. La prima passeggiata dell’uomo sulla Luna Dopo gli opportuni controlli di alcune ore, gli astronauti si preparano per la prima passeggiata lunare della storia dell’umanità. Il primo ad aprire il portello e a scendere su suolo lunare è Neil Armstrong, armato di strumenti scientifici e della telecamera Hasselblad che immortalerà quegli epici momenti. La sua sagoma compare inquadrata dalle telecamere del modulo e arrivano nelle televisoni e nelle case del mondo. Ancora pochi istanti alla prima orma dell’uomo sulla luna e del momento in cui tutti ascolteranno la storica frase: “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”. Qualche minuto dopo sarà piazzata la bandiera americana sul suolo lunare prima di continuare con la missione. Dopo i primi passi di Armstrong, Aldrin lo raggiunge piazzando sul cavalletto la telecamera che permetterà al mondo di vedere la passeggiata lunare. Quel camminare sulla luna resterà così immortalato per sempre. Durante l’attività di esplorazione del suolo lunare i due astronauti raccoglieranno materiale da studiare e piazzeranno un sismografo. Il ritorno al modulo di comando pilotato da Collins, che nel frattempo aveva orbitato in torno al satellite, avvenne poco dopo le 23. A quel punto “Eagle” restituiti i piloti al Columbia fu sganciato e fatto precipitare sul suolo della luna. Ad oggi l’ultimo sbarco dell’uomo sulla luna risale alla missione Apollo 17 nel 1972. Il ritorno dalla Luna sulla Terra Il modulo di comando si diresse sulla Terra, dove il recupero nell’oceano pacifico era affidato alla portaerei Uss Hornet. Alle 18:50 ora italiana il Columbia impattava con l’acqua mentre il personale medico era pronto per prestare i primi soccorsi agli astronauti. Prima del trasferimento sulla Hornet, dove intanto era giunto il presidente Nixon, i tre vennero vestiti con speciali indumenti per l’isolamento batteriologico: era il preludio di una quarantena che durerà 3 settimane. Il 13 agosto a New York milioni di persone omaggiarono i conquistatori della luna, i primi tre astronauti ad aver messo piede e passeggiato sul suolo lunare. Quanto è costato mandare l’uomo sulla luna con Apollo 11? Difficile fare un conto esatto, ma tutte le stime oscillano tra i 25 e i 28 miliardi di dollari. Tenendo conto dell’inflazione, si parla di una cifra che dovrebbe stare tra i 150 e i 250 miliardi di euro attuali. Apollo 11: la conquista della Luna fu anche merito della tecnologia italiana Dentro all’Apollo 11 c’è anche un po’ di made in Italy, il che suscita orgoglio ma ugualmente un po’ di rammarico al pensiero di quell’immensa occasione mancata che è Olivetti: l’azienda di Ivrea, all’epoca un’avanguardia tecnologica mondiale, non soltanto inventò il primo computer portatile della storia ma lo portò sulla Luna. Il P101, sigla che sta per Programma 101, era un dispositivo delle dimensioni di una valigetta, qualcosa di mai visto prima. In realtà negli Stati Uniti il modello era già dal 1966 in circolazione, ristretta s’intende (qualche decina di migliaio di unità vendute), dunque aveva già dimostrato la sua validità tuttavia certo non nello spazio. Questa macchina dotata di tastiera poteva svolgere dei calcoli, al pari degli elaboratori degli anni Sessanta, ma in aggiunta era anche in grado di creare programmi ed eseguire applicazioni salvate su una cartolina magnetica. La diretta italiana del primo sbarco sulla luna del 1969: VIDEO repertorio Rai Di seguito l’estratto della trasmissione Rai della diretta del momento dell’allunaggio: La versione integrale della trasmissione televisiva italiana la trovi qui. Mentre l’originale della NASA lo puoi vedere nel video successivo:

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    • Apollo 17, l'ultimo sbarco dell'uomo sulla luna.

      La missione Apollo 17 dell’11 Dicembre del 1972 porta l’ultimo uomo sulla luna e segna l’ultimo viaggio esplorativo del suolo lunare. Raccontiamo quella giornata storica in cui ebbe luogo l’ultima “passaggiata” dell’uomo sulla Luna del programma Apollo che ebbe origine nel 1961. La missione Apollo 17 fu inaugurata il 7 dicembre 1972 con il lancio dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida. A bordo della navetta c’erano tre astronauti. Il comandante Eugene Cernan, un veterano di due missioni precedenti tra cui la “prova generale” per il primo sbarco lunare. Ronald Evans, pilota del modulo di comando “America”, che rimase in orbita lunare fino a quando non arrivò il momento per i tre navigatori di tornare sulla Terra. Harrison “Jack” Schmitt, pilota del modulo lunare “Challenger”, per il quale, come Evans, la missione fu la sua prima e unica volta nello spazio. Cernan e Schmitt restano sul suolo lunare poco più di tre giorni per prelevare campioni di roccia con l’aiuto di un “rover Lunare” (Lunar Roving Vehicle). Lo scopo era quello di poter formulare, attraverso lo studio dei campioni, le ipotesi sulle origini della formazione della luna grazie alla scoperta del vetro vulcanico: il “suolo arancione”. C’è terra arancione! È da per tutto! Arancione! Questo dichiarava Schmitt eccitato nel 1972, mentre stava sulla Luna. Si trattò del primo scienziato (geologo) a visitare la luna. Cernan fu l’ultimo uomo a lasciare la luna e l’ultimo a pronunciare una frase, entrata anch’essa nella storia, dal suolo lunare: “Mentre compio l’ultimo passo umano sulla superficie per tornare a casa in attesa delle future esplorazioni – ma crediamo non troppo nel futuro – voglio dire ciò che credo la storia ricorderà, che la sfida americana odierna ha forgiato il destino degli uomini di domani. E, mentre lasciamo Taurus-Littrow sulla Luna, la lasciamo così come l’abbiamo trovata e, Dio volendo, come torneremo, in pace e con la speranza per tutta l’umanità. Dio assista l’equipaggio di Apollo 17” Eugene Cernan Con il ritorno a casa degli astronauti di Apollo 17 si chiude così il programma spaziale. Da quel momento mai più nessun viaggio ed oggi ci si chiede perchè non siamo più tornati sulla luna. Ma comunque con Apollo 17 si hanno prove più tangibili e inconfutabili del reale sbarco sulla luna dell’uomo, diveramente per quanto accaduto per il viaggio sulla luna del 1969 di Apollo 11 e le teorie del complotto lunare. Quando l’uomo potrà passeggiare di nuovo su suolo lunare e magari restarci? L’appuntamento per il nuovo viaggio sulla Luna è previsto per il 2024. Nell’attesa non ci resta che ammirare le immagini dello sbarco sulla luna durante la missione Apollo 17. Sbarco sulla Luna Apollo 17: il VIDEO della missione Per chiudere questo articolo sull’ultimo sbarco dell’uomo sulla luna di seguito puoi vedere il video della missione Apollo 17: l’ultima “passeggiata” dell’uomo nello spazio.

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    • Sbarco sulla luna di Neil Armstrong e Buzz Aldrin: finzione o verità?

      Era il 20 Luglio 1969 quando l’uomo sbarca sulla luna per la prima volta, attraverso un viaggio storico di fondamentale importanza per l’umanità. Apollo 11 è il nome della missione che portò i primi uomini sulla luna, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, a toccare il suolo extraterrestre, mentre Michael Collins resta a controllare il modulo di comando Columbia. Le fasi dell’allunaggio del 1969 sono trasmesse in diretta televisiva in tutto il mondo e tengono con il fiato sospeso l’intera popolazione mondiale. Armstrong fu il primo astronauta a mettere piede sulla Luna, e ricordato ancora oggi per la celebre frase passata alla storia: “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”. Questo, brevemente, è lo sbarco sulla luna riassunto per introdurre quello che è l’argomento principale che trattiamo in questo articolo: lo sbarco sulla luna è verità o finzione? Parliamo delle tesi complottiste di coloro che sostengono che lo sbarco sulla luna è una finzione messa in piedi dall’America. Perchè? Viaggio sulla Luna: storia del finto sbarco e teorie del Complotto Lunare L’uomo è davvero stato sulla luna? Questa è una delle domande più frequenti quando si parla di viaggi sulla luna e missioni spaziali. Perché dubitare proprio del viaggio che vede sbarcare i primi uomini sulla luna documentato attraverso una trasmissione televisiva mondiale? Se qualcuno, dopo lo sbarco dell’uomo sulla luna, ha insinuato questo dubbio, evidentemente, ci saranno elementi sui quali riflettere. Da qui nasce la teoria del complotto lunare in inglese conosciuta come Moon Hoax (frottola della luna). La VERA Storia del Finto Sbarco sulla Luna La data del 20 luglio 1969 è anche nota per essere quella della più grande messa in scena della storia secondo i “complottisti”. La teoria del complotto lunare sostiene che Neil Armstrong e Buzz Aldrin non sono in realtà mai sbarcati sulla luna insinuando ombre sul vero allunaggio di Apollo 11 del 1969. I dubbi si diffondono 5 anni dopo quando William Charles Kaysing pubblicò We Never Went to the Moon, un libro in cui lo sbarco “manned”, cioè con equipaggio, si sosteneva impossibile per i limiti tecnologici dell’epoca. La vera storia dello sbarco sulla luna sarebbe un’altra: una finzione cinematografica, studiata a tavolino per ingannare il mondo intero! Ma perchè? Facciamo chiarezza! Partiamo dal presupposto che l’America, in quegli anni, aveva fretta di anticipare i rivali Russi da sempre antagonisti nella ricerca e nelle missioni spaziali. L’America e la NASA dovevano dare un chiaro segnale di forza al resto del mondo: quale miglior modo se non lo sbarco sulla luna? Gli americani sapevano che non avrebbero potuto fallire, la posta in gioco era altissima in termini di credibilità mondiale e agli occhi dei sovietici. Ma se lo sbarco sulla luna, il primo della storia, fosse realmente fallito? Serviva un piano alternativo, nel caso lo sbarco su sulo lunare non fosse riuscito: qui entra in scena la teoria del complotto. Nell’eventualità di un fallimento dell’allunaggio Richard Nixon aveva predisposto un piano “jolly” da mettere sul tavolo in caso di necessità. La soluzione proposta da Donald Rumsfeld è questa: Armstrong, Aldrin e il terzo astronauta dell’Apollo 11, Collins, che non mise il piede sulla Luna, avrebbero in ogni caso orbitato attorno alla Terra mentre, da un set cinematografico, sarebbe stato trasmesso un allunaggio “ricostruito”. In pratica si trattava di girare un film e creare una finzione cinematografica dell’allunaggio da trasmettere in mondovisione nel caso lo sbarco sulla luna fosse davvero fallito. Il film del finto sbarco venne effettivamente girato dalla Metro Goldwin Meyer negli “studios” di Londra sotto la regia di Stanley Kubrick, il “numero uno” in materia che aveva appena prodotto “Odissea nello spazio”. Secondo la tesi complottistica di Kaysing, la Nasa assoldò Kubrick, minacciandolo, in caso di rifiuto, di ritorsioni contro il fratello, Raul, sospettato di legami con il partito comunista. Ecco tutte le Tesi Complottiste sul presunto finto Sbarco sulla Luna “L’uomo sulla Luna non ci è mai andato. È tutto un complotto. Fu tutta una finzione ordita dagli Stati Uniti in piena guerra fredda. Le prove? Sono sotto gli occhi di tutti, proprio nelle foto che ci spacciano come vere da 50 anni” Quello del dubbio che l’allunaggio sia nello specifico una finzione cinematografica, è solo l’ipotesi finale che ha spinto i complottisti a parlare di complotto. Vediamo nello specifico le principali tesi e ragioni per cui lo sbarco sulla luna potrebbe essere (o non essere) un falso e le smentite che dimostrerebbero che l’uomo sulla luna ci è andato realmente. Le Foto “Le foto sono tutte perfette, gli astronauti non avevano tempo e possibilità di farle così belle”. Falso, perché le foto rese pubbliche e circolate subito dopo la missione sono le migliori: tante sono state scartate perchè venute male. Alcune foto sono ritoccate, ma esclusivamente per riequilibrare i valori cromatici e non per alterarle. La Bandiera “La bandiera sta sventolando, ma sulla Luna non c’è vento”. La bandiera non sventola, ma non è distesa del tutto e può dare l’impressione di essere mossa dal vento. Le Ombre “Le ombre, invece di essere parallele hanno direzioni diverse, come se ci fossero due sorgenti di luce. Sono i riflettori dello studio cinematografico”. In realtà se ci fossero due fonti di luce ci dovrebbero essere due ombre. L’effetto della convergenze è un’illusione dovuta alla prospettiva, un fatto che si può verificare anche sulla Terra fotografando la nostra ombra e quella di un altro oggetto poco distante tenendo il sole basso alle spalle. Conclusioni A distanza di 50 anni passati il viaggio sulla luna del 1969 fa ancora discutere: tra complottisti, scienziati e astronauti il dibattito è ancora molto accesso. Personalmente credo che il fatto di aver avuto la necessità di girare un film per ingannare le persone nel caso la missione fosse fallita abbia potuto lecitamente insinuare dubbi. Quindi alla fine è lecito pensare, nonostante le smentite, che quanto abbiamo visto sia frutto di finzione cinematografica. I viaggi sulla luna sono proseguiti, fino all’ultimo sbarco con la missione di Apollo 17 a dimostrazione che …Leggi di più

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    X-Files

    • Skinwalker, yee naaldloshii leggenda navajo.

      Gli Skinwalker (yee naaldlooshii) sono creature soprannaturali della cultura Navajo: persone malvagie che si muovono nella notte e acquisiscono poteri soprannaturali uccidendo un parente stretto, questo dice wikipedia. Lo skinwalker è lo yee naaldlooshii che assume le sembianze del lupo mannaro, ma che grazie ai suoi poteri si può trasformare anche in assenza di luna piena. Lo Skinwalker nella mitologia Navajo La mitologia Navajo Dinè è ricca di figure complesse e misteriose tra cui quella degli Skin-Walker. Si tratta di persone dall’aspetto umano ma in grado di trasformarsi in animale: solitamente coyote, orso, gufo o lupo. Nella lingua dei Navajo sono chiamati yee naaldlooshii che tradotto significa “per mezzo di esso va a quattro zampe” (inteso come sortilegio). Di questo argomento, i pellerossa, non amano parlarne a chi non è della loro stessa cultura. Ma negli anni alcune informazioni sono trapelate e grazie alle quali è possibile fare più chiarezza su questo mistero. Come si diventa Skinwalker? Lo si diventa abbracciando la magia nera: lo skinwalker deve abbandonare gli insegnamenti tradizionali dello sciamanesimo e uccidere un consanguineo come un fratello o un genitore. Secondo la tradizione pellerossa lo Skin-walker può diventare una belva utilizzando la pelle di animale che uccide ed per questo che i Navajo proibiscono il possesso di “trofei”, in particolar modo appartenenti ad animali feroci. Alcuni shamani sostengono addirittura che lo yee naaldlooshii possa addirittura assumere l’identità di essere umano, “rubando” la pelle della vittima acquisendone le fattezze. Le Caratteristiche degli Skinwalkers Sono mutaforma e sviluppano un profondo odio nei confronti delle persone generando una violenza soprannaturale quando mutano forma animale. Queste creature sono talvolta di sesso maschile anche se alcune leggende raccontano di episodi che fanno riferimento a soggetti femminili. Per riconoscere lo skinwalker basta osservare i suoi occhi perché, come gran parte degli animali, rifrangono la luce come a sottolineare la loro natura soprannaturale. Proprio grazie al loro essere soprannaturali è difficile sconfiggerli quando si trasformano in animale, ma non impossibile: sembrerebbe possibile ucciderli con proiettili immersi nella cenere bianca. In alternativa li si può uccidere quando nella loro forma umana e quindi più vulnerabili perché privi dei loro poteri di mutaforma. Alcuni sostengono che i canti sacri i o gli amuleti, possono tenerlo a distanza: gli Yenaldlooshi, infatti, odiano tutto quello che è sacro. Di giorno, questi esseri misteriosi si nascondono nel buio delle caverne, alle cui pareti appendono le pelli che usano per trasformarsi. Nelle loro tane, siedono nudi, i volti coperti da maschere, tra ceste piene di carne umana, osservati soltanto dalle vuote occhiaie dei teschi delle loro vittime. Ma è durante la notte che gli Skinwalkers si aggirano e compiono le loro azioni atroci, che includono il cannibalismo, la violazione delle tombe per fabbricare la loro polvere, il rapimento di bambini e neonati, la mutilazione del bestiame, l’assassinio di vittime innocenti o di coloro che, anche solo inavvertitamente, li hanno offesi. Il loro arrivo, in genere, è preannunciato da un forte odore di urina di coyote. Quando si avvicinano, i cani abbaiano furiosi e dai soffitti scende una polvere impalpabile, presagio di quella mortale che stanno per spargere. Lo Skinwalker esiste? Circa l’esistenza degli skinwalker ancora oggi c’è un profondo alone di mistero. Come in ogni leggenda, anche per gli skinwalkers, inevitabilmente la storia si è arricchita nel tempo di elementi narrativi fantasiosi. Ma in ogni leggenda c’è sempre un fondo di verità, così come è innegabile che la stregoneria e il culto del male esistono e siano esistiti soprattutto nella cultura Dinè. Stando ad oggi potremmo affermare che probabilmente gli skinwalker esistono: sembra ci siano stati avvistamenti in New Mexico abbastanza recenti. Nel 2014 è circolata su facebook un post con una foto di un presunto skinwalker. Il post è stato condiviso migliaia di volte nel giro di poche ore e l’immagine mostra un essere inspiegabile in agguato sul ciglio di una strada. La persona che ha postato la foto ha sostenuto che è stata scattata vicino Lybrook e Counselor , che si trova vicino alla riserva di Jicarilla. La storia sostiene che un geologo che stava lavorando in un campo petrolifero nella zona ha visto qualcosa di strano e ha deciso di scattare alcune foto. Un altro avvistamento della misteriosa creatura conduce in Michigan (USA): parliamo del Michigan Dogman avvistato nel 1887 nei pressi del fiume Manistee. Come se non bastasse hanno fatto notizia i presunti studi del Pentagono sullo Skinwalker Ranch dove si sarebbero manifestati fenomeni strani con l’avvistamento di lupi mannari e big-foot (oltre che alieni). I fatti di Skinwalker Ranch I fatti di Skinwalker Ranch risalgono al 1880 quando le ultime tribù Navajo, ancora in guerra con gli Stati Uniti, vengono imprigionate appunto nello Skinwalker Ranch. In questa riserva/prigione soprannominata proprio Skinwalker, creature simili ai Lupi Mannari e Orsi si dice fossero stait mandati dagli antichi ”Alieni Anasazi” come maledizione contro lo sterminio dei Navajo. Sta di fatto che dal momento che si insidiarono gli Indiani, successero delle cose inspiegabili. Fatti e accadimenti  descritti in diari e pubblicati su giornali raccontano di strane creature si manifestavano inquietando la vita di proprietari e frequentatori del ranch. Avvistamenti Skinwalker: video testimonianza In rete, sul web, ci sono numerose testimonianze di presunti avvistamenti circa l’esistenza dei mutaforma. Sono state girate serie televisive sulla ricerca degli skinwalkers, ma ovviamente il mistero su questi esseri mutaforma non è ancora svelato. Il film Skinwalkers – La Notte della Luna rossa – 2006. Qui trovi il film completo. Skinwalker 2019. Qui trovi il trailer.   Conclusioni Gli Skinwalker, dunque, sono una sinistra credenza soprannaturale che affonda le proprie radici nella storia del popolo Navajo. Nel corso del tempo, questi esseri hanno subito un’evoluzione. Gli Yenaldooshi, da pericolo immediato e tangibile, sono diventati i protagonisti dei racconti di paura Navajo, una sorta di versione nativa dell’ “uomo nero”, utilizzato per spaventare i bambini. I fatti più recenti attribuiti alle indagini degli Stati Uniti e alle foto dei presunti avvistamenti sembrano confermare l’esistenza degli skinwlakers. In conclusione, si può affermare che i Mutaforma Navajo …Leggi di più

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    • Fatture d'amore e legamenti amorosi: tutto quello che c'è da sapere.

      Quando si parla di fattura d’amore si parla di un rituale, o legamento d’amore, eseguito con lo scopo di agire sulla volontà della persona desiderata. Le fatture d’amore fanno parte della così detta magia rossa, una parte della magia che si completa con la magia nera e la magia bianca. Se scrivo questo articolo è perchè spesso mi contattano persone che mi chiedono se io faccia il mago, il sensitivo o meno. Magari perchè hanno letto qualche articolo su siti web o blog di magia e pensano che io lavori di questo.in questo.Ma così non è. Io sono semplicemente un’appassionato di divinazione, culti, esoterismo perchè mi affascinano questi argomenti. Se solo adesso scrivo un articolo sulle fatture d’amore è per dedicarlo all’ultima persona che mi ha contattato e che in un certo senso mi è sembrata buona d’animo e molto intelligente. Senza insistere e con tanta discrezione, mi ha chiesto aiuto. E questo è l’aiuto che ritengo opportuno dare per capirne di più su una parte della magia e fatture amorose. Per cui quanto segue è per tutti voi che leggerete, e per te… A cosa servono le Fatture d’Amore? Le fatture d’amore servono a influenzare le situazioni amorose indirizzandole verso la volontà della persona che esgue il rituale nei confronti del destinatario. Attraverso la fattura d’amore la persona desiderata si innamorerà di noi, si legherà a noi in modo esclusivo, il rapporto inizierà a marciare per il verso giusto. Spesso le fatture d’amore, eseguite da una persona esperta e con le caratteristiche adatte, possono cambiare situazioni anche disperate: amori non corrisposti, storie che non riescono a decollare, relazioni giunte al capolinea, matrimoni con intromissioni di terze persone. Ovviamente serve sapere che eseguire una fattura d’amore potrebbe anche andare a danneggiare terze persone a contatto con persona ricevente. Soprattutto se la persona alla quale è destinato il rituale d’amore (o fattura amorosa) dovesse essere già legato sentimentalmente e “naturalmente”. Le fatture d’amore funzionano? Dipende da chi le fa, da come si fanno e quando le si eseguono! Non è da tutti è ovvio. Ma la magia esiste! Fatture d’amore: i sintomi Quando si è vittime di una fattura d’amore non ci si accorge di nulla. La persona soggetta a fatture d’amore non se ne rende conto, ma si sente terribilmente “attratto” dall’altra persona. Il sintomo principale è l””ammaliamento” verso l’altra persona, generato dall’influenza della fattura d’amore subita. Altri sintomi delle fatture d’amore sono inquietudine, malessere, agitazione. Ma si tratta comunque di sintomi meno frequenti che dipendono anche dal tipo di fattura o rituale amoroso subito. Solo fatture d’amore molto potenti possono portare ai sintomi estremi e meno frequenti sopra citati. Ma in questo caso forse si tratta di rituali che vanno ben oltre i semplici legamenti amorosi. E’ tangibile che, comunque, la persona “ammaliata” si sente terribilimente attratta dall’altra, sente un forte desiderio di starle accanto, e prova un’intensa attrazione. Ecco, se presenti questi sintomi la fattura ha probabilmente sortito i suoi effetti. Come riconoscere una Fattura d’Amore? Serve dire che una persona “normale” può solo sospettare la presenza di un legamento amoroso in atto. Ma chi nello specifico può riconoscere la presenza di una fattura d’amore in atto? Premesso che di pseudo maghi siamo pieni e per lo più si tratta di imbroglioni che vivono sulle spalle e le “disgrazie” altrui, solo un sensitivo o un veggente o un mago può essere in grado di capire quando una persona è stata “affatturata”. La magia esiste! Ma sono poche le persone serie che hanno la “dote” e la reale conoscenza delle arti magiche in grado di riconoscere una fattura in generale. La diagnosi di una fattura è sempre un’azione molto delicata; bisogna essere certi di ciò che si asserisce. Purtroppo molti pseudo-veggenti non vedono altro che fatture; alcune volte lo fanno in buona fede, confondendo le fatture vere e proprie con il malocchio. Il malocchio è la conseguenza di pensieri negativi molto forti e intensi che grazie alla psiche possono sortire effetti talvolta devastanti e gravi. Concludo dicendo che i legamenti d’amore o rituali d’amore (quelli veri), sono a tutti gli effetti da considerare fatture. Per cui di seguito ti spiego nello specifico come riconoscere le fatture. Ecco vari riti per riconoscere le fatture, i metodi Nella magia popolare si utilizzano svariati sistemi (metodi o modi) per capire se si è vittime di una fattura anche d’amore. L’origine di tali riti si perde nella notte dei tempi, ma tutti si basano sulla magia di corrsipondenza. Vediamone alcuni: Rito dell’incenso In una bacinella di rame si pone un grosso pizzico d’incenso puro e gli si da fuoco con i fiammiferi di legno. Durante l’operazione si pone attenzione al colore del fumo della combustione. Se sono presenti delle negatività il fumo è dicolore scuro; più è nero, più le negatività sono forti. Se invece il fumo è bianco vuol dire che è tutto a posto. Questo metodo o rituale, oltre ad essere utilizzato per diagnosticare una fattura, è anche usato per sapere se un ambiente è impregnato da negatività. Il rituale stesso, basato sulla combustione dell’incenso, vale anche come purificazione dell’ambiente stesso. Rito del sale In un contenitore di rame o terracotta si mettono 27 grani di sale grosso. Poi sul sale si versano 7 cucchiai di alcool e si incendia il tutto con un fiammifero di legno. Se, bruciando, il sale “scoppietta” significa che esistono delle negatività. Più gli scoppi sono forti, più la negatività è presente e la fattura d’amore è potente. Il Rito dei capelli Passiamo al terzo rito, uno dei tanti, per riconoscere la presenza di fatture d’amore. Questo metodo richiede l’uso diretto dei capelli della persona (presunta) affatturata. Si prelevano 3 o 7 capelli (numero dispari) della presunta vittima da bruciare dandogli fuoco con un fiammifero di legno. La cenere deve essere messa sul palmo della mano sinistra e sovrapponendo il palmo dell’altra mano, li si deve strofinare. Se dallo strofinamento si ottengono delle formazioni “innaturali” o particolari (tenendo conto di un normale strofinio), allora il …Leggi di più

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    • Diavolo, Satana, Demonio: la possessione.

      Cos’è la possessione diabolica? Come riconoscere una possessione demoniaca? Quali sono i sintomi della possessione? Rispondiamo a queste domande spiegando nei dettagli l’azione maligna del diavolo, del demonio, di satana per capire come ci si può liberare. Prima di tutto è necessario partire dall’inizio e spiegare cosa significa possessione diabolica, demoniaca, satanica. Possessione Definizione e significato La possessione si definisce come un fenomeno o condizione psicofisica per la quale una persona viene considerata abitata da un’entità malvagia soprannaturale (demone, satana, lucifero, diavolo). La persona in questione è definita posseduta, idiavolata o indemoniata. Questo significa, comunque, che solo il corpo della persona può essere posseduto, mai l’anima. Lo stato di possessione demoniaca è fatto di momenti di “crisi” durante i quali lo spirito maligno “abita” un corpo, riuscendo a parlare e muoversi attraverso esso. La possessione diabolica è ben diversa da quella che potrebbe essere una malattia mentale: presenta sintomi a tratti simili a quelli di un disturbo della psiche. Ma possessione e malattia mentale sono due cose molto differenti e come tali si curano in modo diverso. Quindi, prima di poter parlare di vero caso di possessione, serve conoscere i motivi e accertare i sintomi della presunta azione diabolica sulla persona. Dall’analisi di questi due fattori è possibile distinguere un caso di possessione da una “comune” malattia mentale. Quali sono i sintomi di una possessione? Quale canale o strumento usa il demonio per possedere una persona? Quali motivi possono portare ad una possessione? Le motivazioni sono molteplici e tutte possono essere tali da “giustificare” o meno un caso di possessione diabolica. Si può affermare che il demonio, Satana, il malvagio usano canali preferenziali che possono favorire l’azione straordinaria del diavolo. Semplificando si può dire che i motivi per i quali si potrebbe essere posseduti sono quattro: si è vittime dell’azione del demonio a seguito di un maleficio: sia chi lo riceve, ma anche chi lo fa la tentazione e quindi la rinuncia a Dio attraverso il tormento diabolico del “diavolo tentatore” il persistere in una situazione di peccato gravissima e protratta nel tempo sedute spiritiche, magia, occultismo, metafonia e malefici (fatture, riti satanici) in genere sono tutte cose che aprono le “porte” a Satana e al demonio Occorre ricordare che Dio permette l’azione del Demonio, ma il motivo preciso non è dato conoscerlo. Ma basti sapere che qualunque cosa Dio faccia o permetta che accada, è comunque per la nostra santificazione: Dio è l’unico capace di ricavare il bene anche dal male. Come ci insegna Padre Amorth (noto esorcista), la prima cosa da fare quando si tratta di soli disturbi diabolici dovuti a un maleficio è pregare. Poi bisogna condurre una autentica vita cristiana e pregare perché Dio ci conceda la liberazione. Solo nei casi più violenti di possessione, dove l’ azione del demonio è maggiore, si può ricorrere al rituale di liberazione: l’esorcismo. Quali sono i segni più evidenti di una Possessione Diabolica? Come riconoscere una possessione diabolica? Ci sono segni evidenti, segnali che possono far pensare a un caso di possessione e che una persona possa essere vittima e quindi posseduta dal demonio. Ovviamente occorre sapere che ci sono differenti gradi di possessione, ma i segnali più evidenti ed inequivocabili sono: le lingue sconosciute parlate dalle persone possedute: gli indemoniati, durante un esorcismo, parlano lingue antiche mai conosciute prima (latino, greco, aramaico ecc) forza sovrannaturale non giustificata dalla normale capacità fisica o stazza della persona avversione al sacro in ogni sua forma che si manifesta con un comportamento violento e ripetute imprecazioni quando al cospetto di simboli, luoghi o rituali religiosi (messe, preghiere, crocifissi, acqua benedetta) conoscere cose nascoste, distanti nel tempo così come leggere il pensiero la levitazione inspiegabile della persona. Esorcismo e Preghiere di liberazione Come nei casi di possessione demoniaca più spaventosi della storia, quando il potere esercitato dal demonio è tale da non poter essere contrastato dalla preghiera e dall'”avvicinamento” a Dio, occorre ricorrere all’esorcismo. Gli esorcisti sono quei preti che hanno ricevuto mandato dal Vescovo per fare esorcismi. Dunque ogni Vescovo, insieme ai presbiteri, è anche esorcista. Cos’è l’esorcismo? L’esorcismo è un’antica preghiera – pubblica e solenne – che la Chiesa adopera contro il potere del diavolo. Lo scopo dell’esorcismo è lo “scongiuro”: ordinare al demonio di abbandonare, liberare, il corpo del posseduto in nome di Gesù. Gli esorcismi portano alla liberazione della persona posseduta dal demonio grazie al potere di intercessione della Chiesa, rappresentata dal sacerdote che lo esercita, dal fedele che lo riceve e da tutti coloro che aiutano e assistono. Preghiere di liberazione Le preghiere di liberazione sono una forma di preghiera privata: chiunque può pregare Dio perché gli ottenga la liberazione dai tormenti satanici. Si tratta di una supplica al Signore affinché ci liberi dal diavolo e dai suoi influssi malefici. Che differenza c’è tra preghiere di liberazione ed esorcismo? Le preghiere di liberazione sono ben differenti dall’esorcismo che è un ordine imperativo impartito al demònio di andarsene nel nome di Gesù, che solo un sacerdote esorcista può impartire. I Casi di Esorcismi più Sconvolgenti della Storia I casi di esorcismi di persone possedute dal demonio sono frequenti e in aumento. Ma ci sono alcuni casi, più di altri, che vengono ricordati per essere stati sconvolgenti. Parliamo degli esorcismi di: Cele Roland Doe Anneliese Michel Maricica Irina Cornici Perché i Casi di Possessione diabolica sono in aumento? Ossessioni, vessazioni e possessioni aumentano, come dichiarato dalla Chiesa, per la mancanza di fede e l’aumento delle pratiche esoteriche, magia e occultismo. Sono infatti milioni di persone conivolte in pratiche di questo tipo che spianano la strada al demonio.

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    • Dietro la statua della Madonna della Pietà a Crosia (Cosenza), c’è una storia di apparizioni mariane legate alla “Vergine della Pace e dei Miracoli”. Con questo nome la Madonna si presenta a Vincenzo Fullone il 23 maggio 1987 nella sua prima presunta apparizione in una piccola chiesa sconsacrata del paesino calabrese di Crosia. Da quel momento, quella chiesa, diventa il luogo delle presunte apparizioni mariane a Crosia, dove tra l’altro viene ritrovata una statua della Madonna in “lacrime”. Oggi la chiesa di Crosia, un piccolo paesino della costa jonica calabrese, è diventata un Santuario meta di pellegrinaggi e di fedeli in preghiera. Soprattutto tra il 1987 e il 1992 si è registrato un grande afflusso di fedeli ma non solo. Sono anche “curiosi” intenti ad accertare il fenomeno della lacrimazione della Madonna, soprattutto negli anni novanta. La Storia delle Apparizioni di Crosia Tutto inizia dal racconto di un ragazzo, Vincenzo Fullone, che fu il primo di tre ragazzi ad affermare di aver assistito all’apparizione della Madonna. La Madonna di Crosia in “lacrime” Il 23 maggio 1987, Vincenzo, ragazzo quattordicenne di Crosia, entra insieme ad un suo amico in una piccola chiesa sconsacrata poco fuori dal centro abitato. Al suo interno, sono le 16,30, avrebbe notato la lacrimazione di una statua raffigurante la Madonna posta nella nicchia dell’altare centrale. Spaventati, insieme all’amico, si recano presso al più vicino bar del paese dove raccontano a tutti del presunto “miracolo”. In poco tempo fuori alla vecchia chiesetta diroccata si raduna una folla di persone tanto che i carabinieri sono chiamati a contenere l’afflusso nei pressi della struttura per motivi di sicurezza. Si trattava di una chiesa abbandonata che, pochi mesi prima, l’amministrazione comunale aveva deciso di radere al suolo. La prima manifestazione della Madonna di Crosia Alle 18,30 dello stesso giorno, Vincenzo Fullone, che si trovava nuovamente in chiesa, racconta di essere stato chiamato per ben tre volte da una “voce” che gli diceva in dialetto: “Non avere paura. Io sono la tua mamma. Io sono la Vergine della pace e dei miracoli. Pregate perché il mondo ha molto bisogno di preghiera. Domani, alla stessa ora, ti voglio qui. Gli avvertimenti all’umanità non sono ancora terminati” La Madonna si manifesta ad Anna Biasi ed appare ai 2 veggenti La notte tra il 22 e il 23 maggio una ragazza tredicenne della frazione di Mirto Crosia, Anna Biasi, racconta di essere stata svegliata da una voce che le avrebbe chiesto di recarsi alla Chiesa della Pietà. Successivamente, il 26 maggio, Vincenzo Fullone e Anna Biasi, si ritrovano casualmente presso la soglia della chiesa, dove avrebbero avuto un’apparizione. Durante l’apparizione i due ragazzi avrebbero visto una signora bellissima che gli avrebbe chiesto di andare alla sorgente più vicina per portarle da bere. I ragazzi si recano alla sorgente di Cuppo, diventata da tempo un abbeveratoio per animali. Nell’istante in cui Vincenzo mette le mani sotto il vecchio rubinetto vecchio pieno di muschio, l’acqua avrebbe iniziato a sgorgare abbondantemente. Da quei giorni nel lontano 1987, la statua della Madonna della Pietà e Crosia diventano meta di fedeli e curiosi da tutto il SUD e non solo. Oggi quella piccola chiesa, costruita dai greci e un tempo sconsacrata, è un Santuario dedicato alla Madonna. Da quel momento la storia è fatta di racconti e di testimonianze che avrebbero visto davvero la statua della Madonna della Pietà lacrimare. Le apparizioni ai ragazzi veggenti sono proseguite con i messaggi della Vergine della Pace e dei Miracoli, fino all’ultima apparizione “documentata” che risale al 2017. L’ultima Apparizione della Madonna di Crosia Ad oggi il popolare Vincenzo non ha più visioni, mentre Anna, che ha scelto di mantenere un profilo più basso e riservato, pare di sì. Sembrerebbe che in occasione del 30esimo anniversario delle apparizioni mariane a Crosia, il 23 maggio 2017, Anna Biasi, oggi adulta e mamma, abbia avuto nuovamente un incontro mistico con la Vergine, a margine della consueta celebrazione eucaristica. C’è chi rimane scettico, chi continua a credere e a urlare al miracolo. Ma in questo caso non è tanto importante stabilire se credere o meno nei fatti. Ciò che conta è che i fatti stessi riescano ad alimentare la fede e radunare persone nella preghiera e nella speranza. Ma ritorniamo al 23 maggio 2017: secondo la stampa locale, la Madonna di Crosia è ri-apparsa. Proprio lì, in quella chiesetta polverosa in cui Vincenzo raccolse per la prima volta le sue lacrime in un fazzoletto di stoffa. Anna BIasi, che oggi vive a Milano ma che ogni 23 maggio torna a casa, avrebbe avuto un nuovo incontro ravvicinato con la Vergine. A distanza di oltre venticinque anni da quel 23 novembre 1992, in cui Vincenzo e Anna, al termine della tradizionale concelebrazione, caddero in un’evidente estasi. Ancora una volta, la Madonna pur non “toccando terra”, si è rivelata ad Anna Biasi. Solo a lei e a nessun altro. Di fronte a una folla di testimoni e fedeli. Fenomeni inspiegabili a Crosia prima delle presunte Apparizioni: curiosità Le apparizioni della Madonna di Crosia, per chi non crede o è scettico, sembrano non essere l’unico dei fenomeni inspiegabili ancora oggi che riguardano il paesino calabrese. Uno in particolare, avvenuto nei giorni appena successivi alle prime apparizioni: il muoversi notturno e frenetico di una luce bianca, nitida e dai contorni definiti, simile ad una cometa, che nello specchio di cielo sovrastante la vallata prospiciente il borgo, creava una serie di figure. Come se non bastasse, in più circostanze, nella parte esterna del santuario di Crosia adibita ai momenti di preghiera i fedeli hanno più volte riferito di strani fenomeni: “pulsazioni del sole” e strani movimenti di “roteazione del sole”. Si tratta di fenomeni inspiegabili o dell’immaginazione delle persone alimentata dalla suggestione della storia e dei fatti dell’apparizione della Madonna di Crosia? Non lo sapremo mai, ad oggi resta un mistero.

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    • Padre Gabriele Amorth esorcista: frasi, esorcismi, testomianze.

      Padre Amorth e il diavolo due nomi accomunuti nel bene e nel male quando si parla di esorcismi. Gabriele Pietro Amorth era un padre esorcista della diocesi di Roma, scrittore appassionato di mariologia, si era formato alla scuola di padre Candido Amantini (uno dei più noti esorcisti della Scala Santa di Roma). Autore di più di 70.000 esorcismi, padre Amorth, dal 1986 dedica la sua vita al diavolo per combatterlo, nel nome di Dio, della Madonna. Le sue preghiere, i suoi riti di esorcismo ed i suoi insegnamenti lo rendono l’esorcista più conosciuto al mondo ancora oggi. Padre Amorth e il diavolo Sono famose le frasi con le quali padre Amorth parlava del diavolo, di Satana: lo faceva in modo sicuro, da vero sostenitore del bene e uomo di fede. Talvolta le sue frasi erano ironiche, con tono scherzoso, spesso accompagnate dal sorriso. Quasi come a voler mettere si in guarda da Satana, ma sdrammatizzando. Sminuendo il Diavolo come detentore di una “forza” che, seppur malvagia e da temere, non doveva riuscire a sopraffare l’uomo mai. Perché l’uomo è creatura di Dio e come tale il Demonio nulla può contro chi si rifugia nella fede. “Io paura di Satana? È lui che deve avere paura di me: io opero in nome del Signore del Mondo. E lui è solo la scimmia di Dio”. Questo affermava nel 2012 in risposta alla precisa domanda di chi gli chiedeva se avesse paura del diavolo. “il diavolo mi ha reso famoso in tutto il mondo!”. Con queste parole Padre Amorth accolse William Friedkin nel suo appartamento a Roma il 5 aprile 2016. Fu una delle ultime frasi note pronunciate prima di morire il 16 settembre 2016. Quei pochi mesi prima di morire bastarono per consentire a Friedkin (regista del film l’Esorcista) di filmare le ultime parole e gesta di padre Amorth raccolte nel documentario “The Devil and Father Amorth” uscito nel 2017. Gabriele Amorth decise così, forse incosapevolmente, di lasciare la sua ultima testimonianza a chi come lui era diventato famoso grazie al diavolo: William Friedkin. “Quando sarò di là, al diavolo gli faccio un mazzo così…” Questa la promessa di don Gabriele Amorth, pochi mesi prima di morire, nell’ultimo incontro a Roma con Francesco Casadei, nome d’arte di un giornalista lombardo che proprio dal vecchio sacerdote fu esorcizzato anni fa. Frasi e Citazioni di Padre Amorth Ci sono parole, frasi di Padre Amorth che ci ha lasciato come insegnamenti e come risposte a chi si pone domande sul diavolo, satana, il demonio. Sono frasi celebri, mai scontate, con parole cariche di significato così come solo lui sapeva fare. Talvolta erano frasi di avvertimento, di ammonizione anche verso la Chiesa stessa che come lui stesso affermava aveva smesso di credere: “Abbiamo un clero e un episcopato che non credono più nel demonio, negli esorcismi, nei mali straordinari che il diavolo può dare, e nemmeno nel potere che Gesù ha concesso di scacciare i demoni.“ Così diceva in riferimento alla Chiesa quasi come se volesse preannuciare un periodo difficile che poco dopo si sarebbe acutizzato manifestandosi in tutta la sua gravità. Basti pensare agli episodi di corruzione, pedofilia che da tempo sono sotto gli occhi di tutti e sotto i riflettori della cronaca in tutto il mondo. Per poi affermare ancora con una frase di indubbia verità: “Non ho nessun dubbio che il demonio tenti soprattutto i vertici della Chiesa, come tenta tutti i vertici, quelli politici e quelli industriali.“ Ma tante frasi di Padre Amorth erano anche un monito, un avvertimento su cosa non fare per “attirare” Satana e per impedirgli di “abitare” il corpo e la mente delle persone. Diffidando chiunque di ricorrere alla magia, all’occultismo, ai malefici che sono tutti strumenti che il diavolo usa per entrare in contatto con le persone. “Non esiste distinzione tra magia bianca e magia nera. Quando la magia funziona, è sempre opera del demonio.“ “Tutte le forme di occultismo, come questo grande ricorso verso le religioni d’Oriente, con le loro suggestioni esoteriche, sono porte aperte per il demonio. E il diavolo entra. Subito.“ “I malefici sono di gran lunga la causa più frequente delle possessioni e dei mali procurati dal demonio: non meno del 90 per cento.“ “Molte volte i malefici non raggiungono lo scopo che si prefiggono perché, per esempio, vengono fatti contro una persona che vive in grazia di Dio, che è unita al Signore e quindi corazzata.” Queste le frasi che ritengo più significative per descrivere il pensiero e la verità di Padre Amorth. Ma sono tantissime le parole spese da padre Gabriele con la speranza di suscitare consapevolezza in Dio, contro satana. Voglio chiudere questa sorta di “riassunto” delle sue citazioni con quella che credo sia essere una delle sue frasi più semplici ma altrettanto piene di significato e speranza: “Il demonio può vincere delle battaglie. Anche importanti. Ma mai la guerra.“ Gabriele Amorth esorcista: una vita contro il diavolo Provo a raccontare padre Amorth l’esorcista: un uomo molto severo ma con la battuta sempre pronta. Sapeva bene unire il suo impegno di esorcista con la sua indole scherzosa. Non a caso c’è una foto, più di altre, che lo rappresenta: stringe un crocifisso con la lingua di fuori, in segno di scherno verso Satana e coloro che non credono. Nel corso della sua “carriera” di esorcista ha dichiarato di aver effettuato più di 50 mila interventi, ma ha precisato che solo un centinaio erano da riconoscere come casi di possessione demoniaca. Nel resto dei casi si trattatava di malattie psichiche che, talvolta, possono essere facilmente confondibili con veri casi di possessione. Ma si è imbattuto anche in quelli che lui stesso definiva “disturbi demoniaci”, ovvero interferenze del diavolo da non considerarsi vere possessioni. Padre Amorth ricordava spesso una delle caratteristiche tipiche per individuare la vera natura di un’azione diabolica: il diavolo è menzognero amava sottolineare. Così come più volte ribadito da Papa Francesco nei suoi interventi pubblici dove ha più volte ricordato il “carattere menzognero” del demonio. A conferma di …Leggi di più

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    • Il 20 luglio 1969, con la missione Apollo11, l’uomo sbarca sulla luna per la prima volta: erano le 20:17 quando Neil Armostrong e Buzz Aldrin misero piede sul suolo lunare sei ore dopo l’allunaggio. Fu infatti Neil Armostrong, il 21 luglio alle ore 02:56, il primo astronauta a scendere dalla navicella passando alla storia come il primo uomo sulla luna. Il successo della missione fu il coronamento di un programma spaziale più ampio, chiamato Apollo, iniziato nel lontano 1967 dagli Stati Uniti e dalla NASA. L’evento è trasmesso in diretta televisiva mondiale, lasciando attaccati allo schermo milioni di telespettatori con il fiato sospeso. Lo sbarco sulla Luna in breve: il riassunto degli Allunaggi Quello del 1969 non fu il primo sbarco sulla luna. Gli allunaggi furono 6 in tutto e l’uomo per ben sei volte è riuscito a mettere piede sulla luna. L’ultima missione di sbarco sulla luna porta il nome di Apollo 17, siamo al 7 dicembre 1972: quel giorno sancisce la fine del programma Apollo e vede Eugene Cernan come l’ultimo uomo a passeggiare sulla luna. Facciamo una sintesi dello sbarco sulla luna, un riassunto degli allunaggi che portano l’uomo a toccare concretamente il suolo lunare. 1 – Apollo 11, il Primo sbarco sulla Luna e la Guerra Fredda Il primo sbarco dell’uomo sulla luna avviene in un periodo storico di contrapposizione politica, ideologica e militare: la guerra fredda (1947-1991). Le due potenze uscite vincitrici dalla seconda guerra, Stati Uniti e Unione Sovietica, si contendono il predominio mondiale in un processo di riorganizzazione. Questo “conflitto” si combatte anche in ambito spaziale dando vita alla “corsa allo spazio” iniziata dall’Unione Sovietica nel 1957 con il lancio dello Sputnik 1. Si trattava di un satellite artificiale con il quale i sovietici intendevano mostrare la propria potenza al mondo. Questo evento, in sintesi, spinge l’America a “rispondere” all’Unione Sovietica: il presidente Dwight Eisenhower diede vita alla National Aeronautics and Space Administration, la Nasa, per accelerare lo sviluppo del programma Mercury con l’obiettivo di portare un uomo nello spazio. Ma il 12 aprile del 1961 gli americani vengono anticipati dai sovietici: Gagarin diventa il primo astronauta dell’Unione Sovietica a fare un giro attorno alla luna. Questo fu un vero colpo per l’orgoglio degli Stati Uniti che riuscirono a compiere un giro attorno alla luna soltanto il  5 maggio del 1961 con Alan Shepard. La Missione Apollo 11 Era intollerabile per gli americani che l’Unione Sovietica potesse essere più avanzata nella ricerca spaziale. Per questo l’America diede vita al programma Apollo con lo scopo di far atterrare l’uomo sulla Luna. Per l’appunto, come accennato, nel luglio del 1969 con la missione Apollo 11 tre astronauti portano a termine il primo allunaggio. Neil Armstrong è il primo ad aprire il portello del modulo e a scendere sul suolo lunare. La sua sagoma compare inquadrata dalle telecamere del modulo che inviano le immagini in diretta televisiva mondiale. Armostrong è il primo a sbarcare ed a pronunciare le prime parole di un uomo sulla luna, la frase è questa: “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”. Dopo i primi passi di Armstrong, Aldrin lo raggiunge piazzando sul cavalletto la telecamera che permetterà al mondo di vedere la passeggiata lunare. Quel camminare sulla luna resterà così immortalato per sempre. Durante l’attività di esplorazione del suolo lunare i due astronauti raccoglieranno materiale da studiare e piazzeranno un sismografo. Solo Collins non mette piede sulla luna: il suo compito è quello di restare in orbita ad attendere i compagni al ritorno dalla “passeggiata” lunare. 2 – Apollo 12: il primo allunaggio preciso sulla Luna Si tratta della seconda missione a portare uomini a sbarcare sulla luna. Il lancio della missione Apollo 12 è rimasto memorabile: a pochi secondi dal lancio, il 14 novembre 1969, il razzo Saturn V è attraversato da due fulmini. Nessun danno serio, comuque, ai sistemi elettronici. La missione prosegue regolarmente portando sulla luna l’equipaggio composto dal comandante Charles Conrad, il pilota del modulo di comando Richard Gordon, e il pilota del modulo lunare Alan Bean. Dopo un viaggio di cinque giorni, Conrad e Bean allunarono il 19 novembre, mentre Gordon rimase nel modulo di comando nell’orbita lunare. L’allunaggio avvenne esattamente dove era stato previsto, nella parte sud-orientale dell’Oceano delle Tempeste, a pochi passi dal sito dove era atterrata la sonda robotica americana Surveyor 3 (il 20 aprile 1967). E’ rimasta celebre la frase dell’astronauta Charles Conrad, che poggiando il piede sul suolo lunare disse: “sarà stato piccolo per Neil, ma è un gran passo per me”. Durante la missione sono avvenute due passeggiate sulla superficie della Luna della durata complessiva di 5 ore. Conrad e Bean hanno visitato la Surveyor 3, rimuovendo alcune parti in modo da riportarle sulla Terra. In più, i due astronauti, avevano portato sulla superficie della Luna anche la prima telecamera a colori. Ma purtroppo tutti i video girati sono stati persi perché Bean puntò accidentalmente la fotocamera verso il Sole, distruggendone il sensore. 3 – Apollo 14: l’unico astronauta del Mercury sbarca sulla Luna Apollo 14 fu l’ottava missione del Programma Apollo con equipaggio; la terza missione di allunaggio sulla superficie, e la prima ad allunare sulle highland lunari. Il comandante Alan Shepard (astronauta del Mercury) e Edgar Mitchell sbarcano sulla luna il 5 gennaio 1971 nella formazione fra Mauro, precedente obiettivo della missione Apollo 13 poi fallita. In questa missione si raccolgono 94,35 libbre (42,80 kg) di rocce lunari per impostare numerosi esperimenti scientifici. Roosa rimase in orbita lunare a bordo del modulo di comando e servizio, per effettuare esperimenti scientifici e fotografare la Luna, tra cui il sito di atterraggio della futura missione Apollo 16. 4 – Apollo 15: prima missione con il Rover Lunare E’ stata la prima missione con soggiorno più lungo sulla luna e la prima a utilizzare il rover lunare. L’allunaggio avviene il 30 luglio 1971: Il comandante David Scott e il pilota del modulo lunare James Irwin scesero vicino alla formazione geologica di Hadley. Esplorarono i dintorni grazie …Leggi di più

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    • La vera storia del caso di esorcismo di Roland Doe.

      Quella di Roland Doe è un caso reale di esorcismo e la sua storia ha ispirato prima il romanzo di William Peter Blatty nel 1971, The Exorcist, successivamente diventato un film dalla regia di William Friedkin nel 1973. In questo articolo raccontiamo la vera storia che ha portato al successo mondiale il film cult horror più spaventoso e attuale della cinematografia: L’Esorcista. La Vera Storia dell’Esorcismo di Roland Doe Il vero nome di Roland Doe è Robbie Mannheim nato nel 1935, la cui vera identità è stata per lungo tempo nascosta e avvolta nel mistero. Roland Doe, lo pseudonimo con il quale è conosciuta la storia, aveva appena 14 anni al tempo degli esorcismi. Il suo caso di possessione demoniaca inizia quando sua zia Harriet, una spiritualista, gli insegna ad usare una tavola ouija. Alla morte della zia, Roland, cercò di contattare il suo spirito: da quel momento iniziarono ad accadere cose strane. Accadimenti senza alcuna spiegazione iniziano a turbare la famiglia Roland: rumori dei piedi che marciavano in casa, gli oggetti domestici levitavano o venivano scagliati per la stanza. I mobili venivano rovesciati e le immagini religiose vibravano sulle pareti. Gli eventi inspiegabili sarebbero proseguiti anche a scuola, dove la sua scrivania sarebbe scivolata “camminando” sul pavimento alla presenza di numerosi testimoni. Dopo aver consultato medici e psicologi per cercare una soluzione ai fenomeni, i genitori di Roland chiedono aiuto ad un pastore luterano. Roland, su invito del pastore luterano, trascorre del tempo a casa sua, così da poter essere osservato. Durante la notte, il pastore sentì dei graffi provenire da dentro le pareti e vide una pesante poltrona cadere da sola. La mattina dopo, consigliò ai genitori di contattare un prete cattolico. Quello che segue fu il primo esorcismo di Roland Doe, uno dei tanti che furono praticati. L’inizio degli Esorcismi di Roland Il primo esorcismo, secondo i racconti, viene condotto da Edward Hughes presso Georgetown University Hospital. Secondo l’accaduto, Roland, avrebbe strappato una molletta dal materasso al quale era legato, tagliando il braccio del prete. Dopo di che, la famiglia si recò a St. Louis, dove William S. Bowdern, un associato di College Church, fu autorizzato dal vescovo Padre Raymond a eseguire ulteriori esorcismi. L’arcivescovo ha autorizzato i rituali dopo che Bowdern e un altro prete hanno visitato la famiglia a casa e osservato il letto del ragazzo tremante e gli oggetti che si muovono da soli. Per non parlare del fatto che Roland parlava con una voce diversa dalla sua e mostrava un’avversione per gli oggetti sacri. Un esorcismo ha visto la partecipazione di almeno tre sacerdoti, tra cui Walter Halloran, che più tardi avrebbero riferito che diverse ferite sono apparse sul corpo di Roland. Alcune di queste lacerazioni assomigliavano a parole o volti demoniaci. Ad un certo punto Roland ha aggredito Halloran violentemente, rompendogli il naso. Altri racconti attribuivano al giovane uno spaventoso grado di forza, e sostenevano che egli parlava in perfetto latino, anche se il ragazzo non era istruito nella lingua. Alcune fonti affermano che almeno uno di questi esorcismi è stato osservato da ben 48 persone, nove delle quali gesuiti. Roland Doe è sopravvissuto alle sedute di esorcismo. Quello che ne è stato di lui in seguito è una congettura, anche se la maggior parte delle persone coinvolte nel caso dicono che ha vissuto una vita perfettamente normale da quel momento in poi, e non aveva alcun ricordo di ciò che gli era successo durante il suo possesso. Esorcismo di Roland Doe: il Diario di Padre Raymond Il vescovo Padre Raymond tenne un diario di quegli incontri, (e di tutta la storia dell’intero caso, dagli inizi ) che è stato conservato e da cui in gran parte sono state tratte le informazioni su questo caso di possessione. Il Diario di Padre Raymond include il seguente racconto del coinvolgimento di Padre William Bowdern nell’esorcismo, in data 18 Marzo 1949: “i Padri iniziarono le Litanie dei Santi, come indicato nel rituale dell’esorcismo. Nel corso delle Litanie, il materasso cominciò a tremare e sollevarsi. (Roland) era sveglio. Il tremore cessò quando Padre Bowdern asperse il letto con l’acqua benedetta. Le preghiere di esorcismo proseguirono e (Roland) fu preso da una tale reazione violenta, che cominciò a lottare con il suo cuscino e a strapparsi il pigiama. Per impedirgli di farsi del male, tre uomini dovettero tenerlo fermo, tanta era la sua forza”. Un altro resoconto è incluso nel brano seguente, datato 11 aprile, 1949: “A mezzanotte, i Padri avevano previsto di dare a (Roland) la Santa Comunione, ma Satana non ne voleva sapere…All’apparizione del Santissimo Sacramento, il corpo di Roland si coprì improvvisamente di terribili graffi e scritte che sembravano incise da artigli. ‘La parola’ inferno’ si stampò sul suo petto e sulla gamba. Altri segni di profonde graffiature apparvero nella schiena. Mentre il Padre recitava le parole di Gesù agli Apostoli nell’Ultima Cena, durante l’istituzione della Santa Eucarestia, graffi profondi apparirono dai fianchi fino alle caviglie di Roland in linee di sangue, come una violenta protesta contro la Santa Comunione”. I Padri continuarono l’ esorcismo in chiesa. La possessione finalmente si concluse il Lunedì di Pasqua del 18 aprile 1949. Durante la fine del rituale di esorcismo, il il ragazzo improvvisamente gridò, con una voce mai udita prima : “Satana! Io sono SAN MICHELE ! Ti ordino di lasciare questo corpo ora!”. Il Film “Possessed” (2000) sul caso di Esorcismo di Roland Doe Nel 2000 è uscito il film “Possessed” con Timothy Dalton nella parte del sacerdote esorcista, diretto da Steven E. de Souza dove si racconta la vera storia di questo caso di possessione. Il film è girato con meno effetti speciali rispetto all'”Esorcista” di William Friedkin, ma con scene più realistiche che rappresentano la verità dei fatti accaduti.

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    • Fatti inquietanti relmente accaduti sul set del film de L'Esorcista.

      Il film “L’Esorcista” è una pietra miliare dell’horror, che dal 1973 continua ad appassionare e spaventare intere generazioni di spettatori. Il capolavoro cinematografico di William Friedkin, ispirato al romanzo horror di William Blatty sul caso di possessione di Roland Doe, a distanza di anni continua a riscuotere consensi. Ma non tutti conoscono le curiosità, macabre e infauste, gli accadimenti reali durante e dopo l’uscita del film, tanto da parlare di una vera: “maledizione dell’esorcista”. Raccontiamo i fatti inquietanti che hanno contribuito a rendere famoso il film de “L’Esorcista” del 1973 e portarlo al meritato successo. Scopriamo perché il film si è meritato l’appellativo di “film maledetto”. I Fatti Inquietanti Accaduti sul set de L’Esorcista Il primo incidente accadde dopo appena due giorni di riprese: un incendio provocato da un corto circuito distrusse gli interni della casa dei protagonisti. Solo la camera da letto di Regan (Linda Blair) venne risparmiata dalle fiamme. Successivamente una serie di lutti colpirono le persone che parteciparono alle riprese. Alcuni lutti sono, più o meno, collegati in modo diretto ai personaggi del set. Il primo tragico evento fu la morte di Vasiliki Maliaros, l’attrice che impersonava la madre di Padre Karras (Jason Miller). Successivamente vi fu la morte di un bambino neonato dell’assistente cameraman e di uno dei guardiani notturni del set. Un lutto colpì direttamente il cast: Jack MacGowran, interprete nel film del regista Burke Dennings, morì nel 1973 per le conseguenze di un’epidemia influenzale, al termine delle riprese de L’Esorcista. Un’altra curiosità, è quella riguardante l’attrice Linda Blair (Regan): al tempo solo quattordicennne fu creduta davvero la reincarnazione di satana. Seguirono minacce di morte da parte di fanatici cattolici e religiosi tanto da costringerla a rifugiarsi con la famiglia nel Connecticut. L’ultima curiosità di rilievo riguarda proprio l’Italia. Alla prima del film, le persone in attesa di entrare nel cinema, sotto un fortissimo temporale, videro una delle croci in ferro della chiesa affianco venire colpita da un fulmine e cadere. Estremamente scossi dall’accaduto, molti degli spettatori decisero di rinunciare alla visione del film e di tornare a casa. Questi sono solo alcuni dei fatti inquietanti di rilievo accaduti e collegati alle riprese del film. Ma la lista sembra lunga e ricca di altre curiosità poco “piacevoli”.   # 1 – Durante le riprese della scena in cui la protagonista Linda Blair viene sottoposta ad esami radiografici sembrerebbe che una piccola croce sia comparsa sulla fronte dell’attrice pochi secondi prima che i macchinari venissero attivati e sembrerebbe, altresì, che la stessa croce si intraveda nella pellicola. #2 – Paul Bateson, l’attore che impersonava il tecnico di laboratorio, è stato successivamente sospettato dalla polizia americana di essere un serial killer. #3 – L’attrice Ellen Burstyn, che nel film interpreta la mamma di Regan, è stata protagonista di uno sfortunato incidente sul set quando, nella scena in cui veniva spinta con forza dalla figlia posseduta e scagliata a terra, i cavi che avrebbero dovuto sorreggerla non funzionarono come previsto così da farle urtare con violenza il pavimento. L’urlo di dolore che si sente nella pellicola è perciò il vero lamento lanciato dalla Burstyn in quell’occasione. #4 – Il regista Friedkin ordinò a Mercedes McCambridge, la “voce” che doppiava la Blair nelle sue scene da indemoniata, di arrochire ancor più il tono fumando tre pacchetti di sigarette al giorno e bevendo whisky. #5 – Per il ruolo di Regan vennero provinate quasi cinquemila bambine prima che la scelta ricadesse su Linda Blair che, a seguito del film, non riuscì mai a far decollare la propria carriera. #6 – Consistente il numero di morti di attori, tecnici e personale in generale che aveva ruotato intorno alla sua produzione. La morte di uno dei tecnici, il fratello di Max Von Sydow (Padre Lancaster Merrin) ed il nonno di Linda Blair. Tutti nel periodo delle riprese. #7 – Il montaggio del film venne effettuato, del tutto casualmente, al civico 666 della Fifth Avenue a New York. Come tutti sanno, il numero 666 è quello che rappresenta “la bestia” nell’Apocalisse di Giovanni. #8 – Un vero e proprio esorcismo venne richiesto dal regista al sacerdote che fungeva da consulente sul set. Questo, su pressione anche di molti membri della troupe ormai convinti che il film fosse realmente “maledetto”. Il si rifiutò di operare l’esorcismo e si limitò a benedire location, staff e attori. Per finire, se tutto ciò non bastasse, si racconta dei metodi “inusuali” e curiosamente strani usati dal regista con gli attori del film. Il regista William Friedkin ha sparato agli attori con pistole vere per spaventarli: ha sparato senza preavviso per far sobbalzare gli artisti in autentiche reazioni di paura. Friedkin voleva rendere visibile il respiro degli attori. Pensò di fece refrigerare la stanza di Regan: per fare ciò, furono usati giganti condizionatori per far raggiungere alla camera i -40 gradi sotto zero. Il Rev. William J. O’Malley, SJ, che interpretava Padre Dyer ne L’esorcista, era un vero prete gesuita. Autore di 37 libri, O’Malley è licenziato come insegnante nel 2012, presumibilmente per le sue idee liberali, lo stile di insegnamento aggressivo e l’uso del linguaggio volgare in classe.

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    • L'esorcista: film horror cult di William Friedkin (1973).

      L’esorcista (The Exorcist) è un film del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, che scrisse anche la sceneggiatura del film. Qui voglio parlare della versione integrale de “l’Esorcista”, diventato un cult del cinema horror e capolavoro della cinematografia mondiale. Il film l’Esorcista fu il primo a trattare le tematiche di possessione demoniaca ed esorcismo in modo diretto, concreto. Gli effetti speciali e le scenografie rendono questo film ancora attuale, tanto da rendere spaventosa la sua visione oggi come anni fa. Oggi a distanza di tanti anni nessun film del genere è riuscito ad appassionare e spaventare allo stesso tempo gli spettatori e la critica come il film de “l’Esorcista”. Il successo del film è lagato anche a numerose curiosità: agli accadimenti infausti legati al set e ai protagonisti della pellicola che si sono verificati anche a distanza di anni dall’uscita del film, fino a parlare di “maledizione dell’Esorcista”. Esorcista: la Trama del Film Nella città di Ninive, nell’Iraq del Nord, una squadra di archeologi tra cui figura l’esorcista Padre Lankester Merrin (Max Von Sydow) ritrova una statua del potente demone assiro-babilonese Pazuzu. A Georgetown, quartiere di Washington, l’attrice Chris MacNeil (Ellen Burstyn), insieme alla figlia dodicenne Regan (Linda Blair) vivono un’esistenza serena; questo finché la piccola non inizia a giocare con una tavola Ouija, invocando inaspettatamente Pazuzu che si presenta a lei come Capitan Gaio. Nel frattempo, un giovane gesuita greco-cattolico, Padre Damien Karras (Jason Miller) è in evidente crisi. Dilaniato dai sensi di colpa per aver perso la madre (Vasiliki Maliaros), Karras non le ha potuto prestare le dovute cure per via del sacerdozio. Da questo momento iniziano una serie di eventi tutt’altro che pacifici; il susseguente crollo psichico e fisico di Regan, costringeranno Karras ad affrontare i suoi demoni e a chiedere l’intervento di forze superiore. Ci vorrà tutto il talento esorcistico di Padre Merrin per riportare l’ordine nella vita di Regan – e potrebbe non bastare. Puoi vedere “L’Esorcista” in streaming gratis qui (dopo registrazione) L’Esorcista: il Libro che ha ispirato il film di Friedkin Quale fatto di cronaca ha ispirato Friedkin nel film l’Esorcista?  La pellicola è tratta dal libro “l’Esorcista” (The Exorcist), un romanzo di genere horror scritto da Wlliam Peter Blatty nel 1971. Il romanzo racconta della progressiva discesa agli inferi di una ragazzina funestata dal demone Pazuzu. Ormai preda di malvagie forze sovrannaturali, Regan sfida i sacerdoti che provano a esorcizzarla, padre Merrin prima e padre Karras dopo. Una storia, quella di cui Blatty aveva sentito parlare ai tempi del college, seppur non nelle stesse modalità, che rimase a lungo nella sua mente prima di decidere di metterla nero su bianco. Blatty era uno studente universitario quando scoprì la vicenda di un giovane vittima di un demone che si sarebbe impossessato di lui, dopo l’evocazione tramite una tavola Ouija. Blatty contattò l’artefice dell’esorcismo, Padre Raymond Bishop, ottenendone la collaborazione. Tuttavia la famiglia del ragazzo, conosciuto poi con il nome fittizio di Roland Doe, non volle mai che la sua identità fosse rivelata. Puoi ascoltare il romanzo di Blatty in italiano su youtube. La VERA Storia del Film de “l’Esorcista”: Roland Doe Chi era dunque Roland Doe? Aveva appena tredici anni, quando la zia Harriett, spiritualista, gli insegnò a contattare le anime dei defunti. Alla morte della donna, Doe fu protagonista di comportamenti violenti e “responsabile” di fenomeni molto particolari, come lo spostamento anomalo degli oggetti. Quello di Roland Doe fu uno dei più spaventosi casi di possessione demoniaca. In un primo momento si pensò ad una malattia psichiatrica, ma successivamente i genitori decisero di rivolgersi ad un religioso. Dopo il fallimento di un primo esorcismo, il tentativo fu intrapreso dopo il trasferimento della famiglia in Missouri e, a quanto si dice, ebbe successo. Il fatto che pochi anni fa lo scrittore Mark Opsasnick, dopo aver ritrovato la famiglia di Doe, rivelò che Roland avesse inventato di sana pianta di essere stato posseduto dal diavolo per attirare l’attenzione di mamma e papà scalfisce solo un po’ la fascinazione di una storia ancora oggi spaventosa. Come continua ad essere quella, terrificante, de L’Esorcista. La colonna sonora del film Il tema musicale del film è Tubular Bells tratto dall’omonimo album di Mike Oldfield. La colonna sonora definitiva, che include brani del compositore polacco Krzysztof Penderecki e alcune musiche originali di Jack Nitzsche, contiene i seguenti brani: Kanon For Orchestra and Tape (Krzysztof Penderecki) Cello Concerto (Krzysztof Penderecki) String Quartet (Krzysztof Penderecki) Polymorphia (Krzysztof Penderecki) The Devils of Loudon (Krzysztof Penderecki) Fantasia for Strings (Hans Werner Henze) Threnody I: Night of the Electric Insects (George Crumb) Fliessend, Äusserst Zart (Anton Webern) Beginnings (Harry Bee) Tubular Bells (Mike Oldfield) Study No. 1 (David Borden) Study No. 2 (David Borden) Ramblin’ Man (Dickey Betts) Conclusioni Milioni di spettatori spaventati, psicologi in sala, eppure, paradossalmente, l’opera di Friedkin è tutt’altro che un’invocazione demonica. L’approccio documentaristico del suo autore, il taglio realistico e crudo, la scelta di mostrarci il Maligno – e i suoi segni – in modo vivo ed esplicito caratterizzano L’esorcista (1973) di un linguaggio filmico moderno che per l’insita forza della sua costruzione d’immagine, non ha nemmeno bisogno dei jump-scare tipici del genere. La forza impressionante delle sue immagine – generante empatia e un’inevitabile crisi di valori – viene subito attenuata dalla lente documentaristica apposta da Friedkin, giocando così con le sensazioni generate, ma sempre mantenendoci un passo indietro, L’esorcista terrorizza ma “allontana”, trascende il genere e la cornice orrorifica e fa la storia del cinema.

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    • Tutti i motivi che possono portare alla possessione demoniaca e aprire all'influsso del demonio.

      Si parla di possessione demoniaca quando una persona è posseduta da un’entità maligna che ne controlla il corpo e la mente. Abbiamo già visto come si fa a riconoscere una possessione demoniaca, ci sono sintomi e segnali specifici che inducono a pensare all’azione del demonio sulle persone. Ma quali sono i motivi che possono aprire le porte al demonio e favorire una possessione diabolica? Nessuno meglio di un esorcista può spiegare i motivi che spingono le entità malefiche a possedere una persona. Gli esorcisti sono coloro che combattono il demonio in prima persona nell’eterna battaglia tra il “bene” e il “male”. Probabilmente sono gli unici che possono spiegare le ragioni per le quali il demonio decide di possedere una persona piuttosto che un’altra. Partiamo dal presupposto che Satana, nel suo ruolo di “oppositore”, ha lo scopo di strappare al bene (Dio) le persone che lo seguono (i suoi figli). Lucifero, l’angelo caduto, insieme alla schiera di angeli che lo hanno seguito (demoni) fanno di tutto per distruggere ciò che Dio ha creato, così anche l’uomo. Proprio per questo, cercano anime da annoverare alla schiera dei dannati destinati all’inferno e sottratti a Dio e al paradiso. Quali persone strappare al bene in primis? Ovvio scegliere quelle persone da possedere già distanti da Dio e dalla religione, tutti coloro che non seguono la “parola” del signore. Da qui per capire i veri motivi che permettono al demonio di possedere una persona, ci affidiamo al pensiero di Padre Gabriele Amorth noto esorcista. Ecco quali sono i VERI motivi di una Possessione Demoniaca Secondo padre Amorth il demonio individua le sue vittime attraverso quello che è il primo dei gradi verso una possessione demoniaca: la tentazione. La tentazione diabolica è la suggestione operata dal maligno sulla memoria e l’immaginazione umane, al fine di far preferire all’uomo il male piuttosto che il bene. Il demonio trova terreno fertile per la sua opera diabolica nella persona che si oppone a Dio andando contro la sua “dottrina”. Quindi tutte le pratiche e i rituali magici sono da considerare motivi preferenziali di possessione da parte del demonio. Sono tutti segni evidenti di una spiccata avversione al sacro. Nello specifico i motivi di possessione che spingono il demonio ad “abitare” le persone sono: la pratica della Magia o del Maleficio: malefici, fatture le pratiche di evocazione di anime: sedute spiritiche, tavole ouija, metafonia. miscredenza: idolatria, venerazione di ciò che non è o riguarda Dio. Maleficio e Magia I malefici e la magia sono 2 strumenti per attirare il Demonio. Sono rituali che interferiscono con il “disegno” divino per cui possono essere motivo di possessione demoniaca. Tutti i malefici e rituali magici indistintamente portano al demonio: sia essi operati per favorire o distruggere un rapporto d’amore con una persona. L’evocazione Si tratta di uno dei canali preferenziali attraverso il quale il Demonio può facilmente entrare in “contatto” con le persone e successivamente impossessarsene. Esistono anime buone così come anime malvagie e nel tentativo di evocare un trapassato, una persona cara, si può rischiare di evocare un’anima dannata o persino il demonio. Questo è il caso delle sedute spiritiche piuttosto che l’evocazione con tavola Ouija. Tutte le pratiche di evocazione sono tra i motivi più frequenti che possono attirare il demonio a stabilire un contatto demoniaco fino alla possessione. Miscredenza Ossia, tutti coloro che vivono al di fuori della sostanza delle parole di Dio sono non credenti. Chi è ritenuto non credente dagli uomini è una bestia agli occhi di Dio, e chi è ritenuto non credente da Dio è uno che non ha fatto delle parole di Dio la propria vita. Per questo motivo, quanti non possiedono la realtà delle parole di Dio e che non vivono le Sue parole sono non credenti. Tutto quello che che ci allontana da Dio può nascondere il male ed essere motivo valido per diventare vittime di tentazioni e di possessioni demoniache.

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    Esoterismo & Wicca

      Profezie

      • Quanti ci avevano già allertati con le loro profezie sul coronavirus?

        Nel pieno di un’epidemia mondiale in cui il Coronavirus miete milioni di vittime, emergono profezie che avrebbero già previsto la pandemia. Parliamo di profezie sul Coronavirus, meglio conosciuto come Covid-19, che avrebbero già previsto la pandemia prima che questa piaga potesse mietere milioni di vittime nel mondo. Nel pieno dell’epidemia, non era difficile scatenare una “corsa” alla ricerca di chi per primo avesse predetto la pandemia. Adesso ci si interroga su ciò che si sarebbe potuto fare per prevenire gli effetti devastanti del coronavirus, se avessimo saputo prima cosa sarebbe successo. In effetti sembrano esserci studiosi, veggenti e medium che avevano previsto l’epidemia di coronavirus: ci riferiamo alle profezie di Nostradamus, Quammen, Sylvia Browne, Kunstler, Pollard, Bill Gates. Pura casualità o le profezie sulla pandemia erano delle reali previsioni da seguire? Quanto di vero c’è su quello che hanno predetto prima del coronavirus tutti questi personaggi? A quanto pare era già tutto scritto sul Covid-19, la cronaca di una catastrafe epidemica mondiale era già stata raccontata e descritta. Vediamo quali sono le profezie sul coronavirus attualmente più conosciute e discusse. Cerchiamo di capire quanto verosimili sono state le previsioni e quanto avrebbero potuto essere fondamentali per combattere e contrastare il coronavirus oggi. Le Profezie sul Coronavirus note fino ad oggi Le previsioni sul coronavirus e i suoi effetti sembrano partire da lontano con le Sacre Scritture, Nostradamus fino ad arrivare alla storia più recente con Quammen e Bill Gates. Diamo uno sguardo a tutte le profezie e le previsioni sul coronavirus la cui attenzione è emersa solo dopo la veloce e massiccia diffusione dell’epidemia. La Profezia di Quammen sul Coronavirus Lo studioso aveva previsto con anni di anticipo una pandemia da coronavirus nel suo libro del 2012 “Spillover. L’evoluzione delle pandemie”. In “Spillover”, Quammen, autore del “profetico” libro, diceva che una delle più grandi minacce per gli esseri umani nel prossimo futuro avrebbe potuto essere proprio un coronavirus che avrebbe effettuato un “salto di specie” e che si sarebbe potuto diffondere da un wet market in Cina. David Quammen mette insieme una storia letteraria delle grandi epidemie, e insieme ci spiega perché saranno sempre di più: parla (siamo nel 2012, tenete a mente) della prossima pandemia globale e si chiede se verrà fuori da “un mercato cittadino della Cina meridionale”, spiegando puntualmente che questi virus sono l’inevitabile risposta della natura all’assalto dell’uomo agli ecosistemi e all’ambiente. Ma Quammen non si è mai definito un veggente o un profeta. Nelle sue interviste successive alla manifestazione della pandemia, sul coronavirus diceva: “Non ero un veggente, non ero un profeta, ma seguivo attentamente una cerchia limitata di esperti che indagavano sulle malattie, e gli scienziati dicevano proprio queste cose. In ambito scientifico si sapeva che sarebbe arrivata una pandemia, che sarebbe stata causata da un nuovo virus proveniente da un animale selvatico”. La Profezia di Kunstler sul nuovo virus influenzale James Howard Kunstler, scrittore e firma del New York Times, ha davvero anticipato i rischi di un nuovo virus influenzale generato in Asia? Sembrerebbe proprio di si! Nel suo libro “il Collasso” (2005), Kunstler, è tra quelli che avevano messo in guardia governi ed opinione pubblica sui rischi di una nuova influenza come la Spagnola nel 1918. Kunstler afferma che: “…per diffondere il contagio il virus ha bisogno di popolazioni cosmopolite e si sviluppa tra le persone che entrano maggiormente a contatto con polli, anatre, maiali e uccelli”. Soprattutto quelle popolazioni che hanno abitudini “discutibili” nel contatto e nel trattamente delle specie animali. Questo è in particolare il caso della Cina, dove una popolazione contadina di un miliardo di individui vive a stretto contatto con i propri animali. La malattia si diffonde facilmente con la tosse, gli starnuti o il contatto cutaneo. Kunstler affermava ancora che: “Se una pandemia dovesse scoppiare oggi, le strutture ospedaliere ne sarebbero sopraffatte. Infermieri e medici rimarrebbero contagiati insieme al resto della popolazione”. Le profezie di Papa Giovanni: il Coronavirus durerà 7 anni Nel libro di Pier Carpi del 1976 “Le Profezie di Papa Giovanni”, alcuni versi, attribuiti a Papa Roncalli, prevedono la pandemia mentre ci sono due Papi. Si parla di un libro secondo il quale oltre a prevedere l’arrivo della pandemia, che mette ginocchio mezzo mondo, fornirebbe anche informazioni su come andrà finire. Alcuni versi recitano così: “Due fratelli e nessuno sarà Padre vero. La Madre (ovvero la Chiesa, ndr) sarà vedova”, si legge infatti in un passo in cui è facile, con l’occhio alla storia recente, scorgere una possibile allusione alla convivenza di Benedetto XVI e Francesco. Ed ancora: “si alzano le grida e le barriere della contesa, già dall’acque esce la Bestia. E la carestia ferma gli eserciti. Gli uomini si contano morire. E dopo la carestia, la pestilenza”. Un morbo ferma gli eserciti, come la pandemia del nuovo coronavirus che ha determinato il cessate il fuoco generale, almeno in un primo momento così come in Libia. Profezie di Sylvia Browne: la sensitiva e le sue previsioni sul Coronavirus A marzo è circolata in Italia, su whatsapp, la notizia secondo cui la sensitiva Sylvia Browne avrebbe predetto, per il 2020, il diffondersi di «un’epidemia di una grave malattia simile alla polmonite[…] refrattaria a ogni tipo di cura». Si tratta dei libri di profezie “End of Days. Predictions and Prophecies About the End of the World” del 2008 e “Prophecy. What the future holds for you” pubblicato nel 2004 secondo i quali la medium Silvia Browne prevede, tra le altre cose, il coronavirus. La stessa notizia è diventata virale in tutto il mondo, con gli screeshot dei versi del libro della Browne diffusi attraverso i social come mostrano le immagini di seguito:   L’epidemia, secondo la Browne, dopo aver “provocato un inverno di panico assoluto”, scomparirebbe per poi ripresentarsi dopo 10 anni rendendo “difficile scoprire la sua causa e la sua cura”. I versi più sconcertanti del libro della medium recitano così: “Entro il 2020 diventerà prassi indossare in pubblico mascherine chirurgiche e guanti di gomma a causa di una epidemia di una grave …Leggi di più

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      • Le quartine, raccolte in un libro intitolato Les Propheties: profezie di nostradamus.

        Le profezie di Nostradamus, chi non ha mai sentito parlare o letto delle sue previsioni? Parliamo dell’astrologo e scrittore di profezie più conosciuto al mondo assieme a san Malachia, conosciuto per il suo famoso libro “Le Profezie”. Michel de Nostredame, il cui pseudonimo è Nostradamus, scrittore di quartine in rima, sembrerebbe aver fatto previsioni circa gli eventi futuri della storia del mondo. Le quartine sono scritte in modo ambiguo per cui, in esse, chiunque può leggere o interpretare ciò che meglio crede. Ma ci sono i sostenitori dell’attendibilità delle profezie di Nostradamus che nelle sue quartine hanno letto di disastri futuri che sarebbero davvero accaduti. Tra i tanti accadimenti predetti ci sarebbero la bomba atomica, Hitler, gli attentati dell’11 settembre e molto altro. Peccato però che ci si accorga di queste previsioni dopo che gli eventi si siano verificati; proprio da qui i dubbi sull’attendibilità delle svariate interpretazioni. Ma in questo momento della nostra storia, cosa ci riserva il futuro? Alle porte del 2021 ed in seguito cosa ci aspetta? C’è chi crede di poterlo presagire attraverso le profezie di Nostradamus, che si spera possano essere sbagliate e fallacee (almeno nelle interpretazioni a posteriori). Di seguito ecco cosa ci dicono coloro che credono che le profezie di Nostradamus si siano avverate. Le Profezie di Nostradamus per il 2020 fino al 2025 Cosa ci riserva ancora il 2020? Cosa succederà nel mondo? Dal suo primo libro pubblicato nel 1555 sono in molti a sostenere che Nostradamus abbia previsto con precisione una serie di eventi cruciali per la storia del mondo dall’ascesa di Hitler al crollo delle Torri Gemelle, dalla rivoluzione francese alla bomba atomica. Ma questa è storia passata, vediamo di scoprire il futuro cosa ci riserva. Una grande Crisi Finanziaria Secondo le previsioni di Nostradamus, nel 2020 ci sarà un grande crollo dei mercati. Dopo la crisi del 2008, l’arrivo di un’altra ondata di recessione globale non è infondato. L’anno corrente potrebbe essere nefasto dal punto di vista economico, e in effetti alcuni segnali preoccupanti arrivano da diverse parti del mondo e non per ultimo, a causa della pandemia da coronavirus che si é diffusa a livello globale. Terza Guerra Mondiale Secondo quanto scritto nel suo libro, nel 2020 ci sarà lo scoppio della terza guerra mondiale. La guerrà tra due super potenze mondiali durerà 27 anni, dopo l’ascesa del terzo anticristo. “Nella città di Dio -rivela la profezia -, ci sarà un grande tuono. Due fratelli verranno fatti a pezzi dal Caos, il grande leader soccomberà. La terza grande guerra inizierà quando la grande città starà bruciando”. L’Epidemia di Coronavirus Tra le varie teorie bizzarre emerse in questo periodo sui social ha trovato posto anche quella secondo cui il coronavirus è stato previsto da Nostradamus. Nelle sue criptiche quartine Nostradamus avrebbe messo in guardia il mondo da una grande pestilenza imminente. Nella centuria II, quartina 53, troviamo: La grande piaga della città marittima non cesserà fino a quando non sarà vendicata la morte del giusto sangue. Wuhan, la città cinese da cui è iniziata la diffusione del virus, non si può identificare con la città marittima della centuria (si trova a seicento chilometri dal mare). Ma potremmo cercare attinenze con il fatto che l’epidemia da Coronavirus avrebbe avuto origine in un mercato del pesce. Il Covid 19 appartiene alla famiglia dei Sars Coronavirus, la cui preponderanza di casi di contagio nei primi anni 2000 furono ad Hong Kong, città portuale cinese che potrebbe anch’essa essere identificata con la città marittima menzionata dal veggente del Cinquecento. Questa sembrerebbe essere solo una delle previsioni circa il Covid-19, ci sarebbero altre profezie sul Coronavirus che lo descriverebbero nei dettagli. Disastri naturali, Terremoti, Inondazioni I cambiamenti climatici nel 2020 influenzeranno ancora di più il pianeta e le politiche dei singoli governi. Stando alle profezie di Nostradamus ci saranno inondazioni in molti paesi d’Europa, tra cui Italia, Repubblica Ceca e Gran Bretagna, e il continente subirà diversi attacchi terroristici. Un violento terremoto, inoltre, colpirà la California e Vancouver. Nuovo Sbarco sulla Luna In una delle sue visioni Nostradamus avrebbe visto umani vivere sulla Luna nel 2020. A partire dall’anno prossimo in effetti, la NASA ha annunciato dei viaggi sulle Stazioni Spaziali aperti al pubblico e alle aziende. La cosa non appare dunque così remota. Questa potrebbe essere una profezia veritiera, o almeno una interpretazione delle quartine forse vicina alla realtà. Infatti poco tempo fa la Nasa ha annunciato che entro il 2024 l’uomo tornerà sulla luna per restarci. Nuovo Re d’Inghilterra Stando alle previsioni di Nostradamus, nel 2020 la Regina Elisabetta avrebbe dovuto lasciare il trono, segnando uno dei momenti più cruciali della storia inglese degli ultimi 70 anni. La sovrana ultranovantenne morirà, e a lei succederà il figlio Carlo. Un Nuovo Papa Secondo le interpretazioni, Nostradamus si sarebbe riferito a papa Francesco nelle quartine in cui predice la morte di un pontefice nel 2020. Il successore di Bergoglio sarà un giovane che creerà scandalo nella Chiesa Cattolica dal 2020 e resterà in carica fino al 2029. Dopo Papa Francesco, che dalle parole di Nostradamus può essere considerato l’ultimo vero papa, Roma verrà distrutta. Nostradamus e le previsioni, l’ultima profezia: film, documentari Come e’ riuscito un profeta che viveva in Francia nel XVI secolo a prevedere alcuni dei disastri piu’ grandi della nostra epoca moderna? Analizziamo la figura di Nostradamus da un punto di vista completamente nuovo. Da oltre 5 secoli le profezie di Nostradamus ispirano dibattiti alimentando dubbi e paure. Ripercorrendo il cammino e le tappe della sua esistenza, si ricostruisce la vera storia del veggente. Conclusioni: cosa c’è di vero nelle profezie di Nostradamus? Qualsiasi vero Iniziato o veggente, come lo sarebbe stato Nostradamus, “vede” anche fatti futuri, ma la loro collocazione temporale è virtualmente impossibile perché sono diverse e incoerenti le scale del tempo reale e di quello iniziatico. Per questo, qualsiasi previsione, per quanto possa essere “precisa”, è temporalmente errata e quando sembra corretta è sempre per effetto di un’interpretazione concordista. Il futuro resta sempre un mistero fatto di avvenimenti ai quali non è possibile …Leggi di più

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      Filmografia consigliata

      • L'esorcista: film horror cult di William Friedkin (1973).

        L’esorcista (The Exorcist) è un film del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, che scrisse anche la sceneggiatura del film. Qui voglio parlare della versione integrale de “l’Esorcista”, diventato un cult del cinema horror e capolavoro della cinematografia mondiale. Il film l’Esorcista fu il primo a trattare le tematiche di possessione demoniaca ed esorcismo in modo diretto, concreto. Gli effetti speciali e le scenografie rendono questo film ancora attuale, tanto da rendere spaventosa la sua visione oggi come anni fa. Oggi a distanza di tanti anni nessun film del genere è riuscito ad appassionare e spaventare allo stesso tempo gli spettatori e la critica come il film de “l’Esorcista”. Il successo del film è lagato anche a numerose curiosità: agli accadimenti infausti legati al set e ai protagonisti della pellicola che si sono verificati anche a distanza di anni dall’uscita del film, fino a parlare di “maledizione dell’Esorcista”. Esorcista: la Trama del Film Nella città di Ninive, nell’Iraq del Nord, una squadra di archeologi tra cui figura l’esorcista Padre Lankester Merrin (Max Von Sydow) ritrova una statua del potente demone assiro-babilonese Pazuzu. A Georgetown, quartiere di Washington, l’attrice Chris MacNeil (Ellen Burstyn), insieme alla figlia dodicenne Regan (Linda Blair) vivono un’esistenza serena; questo finché la piccola non inizia a giocare con una tavola Ouija, invocando inaspettatamente Pazuzu che si presenta a lei come Capitan Gaio. Nel frattempo, un giovane gesuita greco-cattolico, Padre Damien Karras (Jason Miller) è in evidente crisi. Dilaniato dai sensi di colpa per aver perso la madre (Vasiliki Maliaros), Karras non le ha potuto prestare le dovute cure per via del sacerdozio. Da questo momento iniziano una serie di eventi tutt’altro che pacifici; il susseguente crollo psichico e fisico di Regan, costringeranno Karras ad affrontare i suoi demoni e a chiedere l’intervento di forze superiore. Ci vorrà tutto il talento esorcistico di Padre Merrin per riportare l’ordine nella vita di Regan – e potrebbe non bastare. Puoi vedere “L’Esorcista” in streaming gratis qui (dopo registrazione) L’Esorcista: il Libro che ha ispirato il film di Friedkin Quale fatto di cronaca ha ispirato Friedkin nel film l’Esorcista?  La pellicola è tratta dal libro “l’Esorcista” (The Exorcist), un romanzo di genere horror scritto da Wlliam Peter Blatty nel 1971. Il romanzo racconta della progressiva discesa agli inferi di una ragazzina funestata dal demone Pazuzu. Ormai preda di malvagie forze sovrannaturali, Regan sfida i sacerdoti che provano a esorcizzarla, padre Merrin prima e padre Karras dopo. Una storia, quella di cui Blatty aveva sentito parlare ai tempi del college, seppur non nelle stesse modalità, che rimase a lungo nella sua mente prima di decidere di metterla nero su bianco. Blatty era uno studente universitario quando scoprì la vicenda di un giovane vittima di un demone che si sarebbe impossessato di lui, dopo l’evocazione tramite una tavola Ouija. Blatty contattò l’artefice dell’esorcismo, Padre Raymond Bishop, ottenendone la collaborazione. Tuttavia la famiglia del ragazzo, conosciuto poi con il nome fittizio di Roland Doe, non volle mai che la sua identità fosse rivelata. Puoi ascoltare il romanzo di Blatty in italiano su youtube. La VERA Storia del Film de “l’Esorcista”: Roland Doe Chi era dunque Roland Doe? Aveva appena tredici anni, quando la zia Harriett, spiritualista, gli insegnò a contattare le anime dei defunti. Alla morte della donna, Doe fu protagonista di comportamenti violenti e “responsabile” di fenomeni molto particolari, come lo spostamento anomalo degli oggetti. Quello di Roland Doe fu uno dei più spaventosi casi di possessione demoniaca. In un primo momento si pensò ad una malattia psichiatrica, ma successivamente i genitori decisero di rivolgersi ad un religioso. Dopo il fallimento di un primo esorcismo, il tentativo fu intrapreso dopo il trasferimento della famiglia in Missouri e, a quanto si dice, ebbe successo. Il fatto che pochi anni fa lo scrittore Mark Opsasnick, dopo aver ritrovato la famiglia di Doe, rivelò che Roland avesse inventato di sana pianta di essere stato posseduto dal diavolo per attirare l’attenzione di mamma e papà scalfisce solo un po’ la fascinazione di una storia ancora oggi spaventosa. Come continua ad essere quella, terrificante, de L’Esorcista. La colonna sonora del film Il tema musicale del film è Tubular Bells tratto dall’omonimo album di Mike Oldfield. La colonna sonora definitiva, che include brani del compositore polacco Krzysztof Penderecki e alcune musiche originali di Jack Nitzsche, contiene i seguenti brani: Kanon For Orchestra and Tape (Krzysztof Penderecki) Cello Concerto (Krzysztof Penderecki) String Quartet (Krzysztof Penderecki) Polymorphia (Krzysztof Penderecki) The Devils of Loudon (Krzysztof Penderecki) Fantasia for Strings (Hans Werner Henze) Threnody I: Night of the Electric Insects (George Crumb) Fliessend, Äusserst Zart (Anton Webern) Beginnings (Harry Bee) Tubular Bells (Mike Oldfield) Study No. 1 (David Borden) Study No. 2 (David Borden) Ramblin’ Man (Dickey Betts) Conclusioni Milioni di spettatori spaventati, psicologi in sala, eppure, paradossalmente, l’opera di Friedkin è tutt’altro che un’invocazione demonica. L’approccio documentaristico del suo autore, il taglio realistico e crudo, la scelta di mostrarci il Maligno – e i suoi segni – in modo vivo ed esplicito caratterizzano L’esorcista (1973) di un linguaggio filmico moderno che per l’insita forza della sua costruzione d’immagine, non ha nemmeno bisogno dei jump-scare tipici del genere. La forza impressionante delle sue immagine – generante empatia e un’inevitabile crisi di valori – viene subito attenuata dalla lente documentaristica apposta da Friedkin, giocando così con le sensazioni generate, ma sempre mantenendoci un passo indietro, L’esorcista terrorizza ma “allontana”, trascende il genere e la cornice orrorifica e fa la storia del cinema.

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      • Tutti i film sui vampiri da quelli più conosciuti fino alla lista completa da ieri ad oggi.

        Per gli appassionati del genere parliamo di serie tv e film sui Vampiri. Scopriamo i migliori titoli della filmografia vampirica a partire da Nosferatu, passando per Dracula, fino ad arrivare alla saga di Twilight. In più, a fine articolo, trovi il link dove scoprire la lista completa della cinematografia vampirica di tutti i tempi! I 6 migliori Film sui Vampiri da non perdere [+ link su dove vederli] Passiamo in rassegna i migliori film con vampiri compresiva di una breve trama e considerazioni: NOSFERATU – il Principe della Notte di Werner Herzog (1979) Questo film è il remake del del noto Nosferatu il vampiro di Friedirich Mournau, del 1922 (lo puoi vedere qui). Metà Ottocento, Jonathan è un giovane agente immobiliare che vive a Wismar, sul Mar Baltico. Gli viene affidato un viaggio per un lavoro in Transilvania, presso il castello del Conte Dracula. Sua moglie, la bellissima Lucy, ha un brutto presentimento su questo impiego, e lo esorta a non partire ma nonostante ciò il giovane lascia la sua tenuta. Lungo la strada anche da parte della popolazione locale arrivano avvertimenti su questo Conte. Che cosa attende Jonathan al suo arrivo? Herzog conferisce una nota maestosa a questo classico del cinema. La sua regia è ferma e decisa, e ci fa affondare lentamente in questa storia. Le musiche contribuiscono a donare solennità in alcune sequenza, insieme con la fotografia e le fedeli ambientazioni. Nel cast abbiamo Klaus Klinski nel ruolo del Conte Dracula, che con un trucco non troppo pesante ed uno sguardo fermo, divenendo una terribile figura eterea. Bruno Ganz interpreta l’ingenuo Jonathan, protagonista di questo viaggio. Ed infine nel ruolo della moglie Lucy troviamo la splendida Isabelle Adjani, sempre di grande talento. Nota di merito alla versione doppiata in italiano, dove la voce del protagonista è prestata dal grande Ferruccio Amendola. Esistono tuttavia due versioni del film recanti delle differenze: una in tedesco ed una in inglese. DRACULA di Bram Stocker (Francis Ford Coppola) 1992 1462, Costantinopoli cade sotto l’assedio dei turchi. Il cavaliere romeno Vlad Tepes (conosciuto come Dracula) va in guerra. Quando ritorna dalla battaglia trova una tragica sorpresa: sua moglie Elisabeta, convinta di aver perso suo marito, si getta dal castello. L’uomo disperato rinnega Dio e la chiesa dando vita così al vampiro Dracula. 1897, l’avvocato Jonathan Hacker (Keanu Reeves) si reca in Transilvania per concludere un’affare con un eccentrico conte. La sua promessa sposa lo attende in Inghilterra per celebrare il matrimonio al suo ritorno, ma il ragazzo non ha idea di cosa lo attende. Coppola incanta con delle atmosfere magiche, non risparmiandosi sui piacere carnali, con scene immerse nel sangue e nella lussuria. Le ambientazioni incantano e la regia è dinamica, trascina in questa epica storia. Keanu Reeves risulta perfetto per questo ruolo, dipingendo un uomo che si ritrova di fronte ad una leggenda in carne ed ossa, spaventato e turbato. Oltre a Reeves troviamo nel cast: Gary Oldam grandioso nel ruolo del protagonista, Winona Ryder, Anthony Hopkins, Cary Elwes, Monica Bellucci, Tom Waits e Sadie Frost. Il film vinse tre premi Oscar nel 1993, tra cui la statuetta per i Migliori Costumi. Dracula il Vampiro di Terence Fisher 1958 Prima pellicola su Dracula prodotta dalla grandiosa Hammer, la Casa dei Mostri, con un cast destinato a ridefinire le coordinate del vampiro immortale. A interpretare il Conte Dracula troviamo infatti il grandioso Sir Christopher Lee e a vestire i panni della sua nemesi, l’intrepido professore Abraham Van Helsing, il mito del cinema horror (e non solo) Peter Cushing. La storia si ispira per sommi capi quella raccontata da Bram Stoker ma prende poi direzioni differenti: Jonathan Harker (John Van Eyssen) è infatti un cacciatore di vampiri, Mina (Melissa Stribling) è sposata con Arthur Holmwood (Michael Gough) e il film è spesso incentrato sullo scontro tra Dracula e Van Helsing. Riconosciuto come capolavoro dell’horror, darà il via a una lunga serie di pellicole su Dracula sempre targate Hammer. >> Il film completo in inglese e sottotitolato in spagnolo lo puoi vedere qui. Twilight: la saga (dal 2008) La saga si ispira al ciclo di 4 romanzi di genere paranormal romance, scritto dalla scrittrice americana Stephenie Meyer a cominciare dal 2005. La giovane e disadattata Bella Swan incontra un ragazzo misterioso e i cui occhi sembrano scrutare direttamente nella sua anima. Edward è un vampiro e la ragazza, lungi dall’essere spaventata, si innamora perdutamente. Da questo primo capitolo del film vedranno la luce altri 4 capitoli della saga di twilight sulla storia d’amore tra Bella Swan ed Edward Cullen. Serie di film campione di incassi, ben fatti e soprattutto con una trama piacevole da seguire anche se eccessivamente incentrata su fantasia e romanticismo. >> Tutti i film della saga TWILIGHT li puoi scaricare gratuitamente qui. Van Helsing Il professor Abraham Van Helsing , intrepido ammazzavampiri, viene inviato da una società segreta, impegnata nella lotta contro il Male, in Transilvania, con il compito di uccidere il conte Dracula. La regina dei Dannati (Queen of the Damned) 2001 Un alone di maledizione accompagna l’uscita di questo film horror: la giovane protagonista Aaliyah, infatti, è morta in un incidente aereo subito dopo la fine delle riprese. Il vampiro Lestat, risvegliatosi dopo un sonno di secoli, decide di diventare un divo del rock. La sua musica risveglia Akasha, madre di tutti i vampiri, ma la sua improvvisa celebrità scatena anche le ire e le invidie delle altre creature delle tenebre. Genere horror musicale che preferisco. Anche se tutto sembra già visto e rivisto… >> Il film completo lo puoi vedere scaricandolo qui. Lista completa (elenco) di film sui Vampiri La lista completa della filmografia vampirica aggiornata la trovi qui. Conclusioni I film sui vampiri sono tantissimi nella storia della filmografia vampirica. Ci sono film incentrati su Dracula (conosciuto come vampiro per eccellenza) e film che trattano vampiri e vampirismo sotto un aspetto più generalista. Ciascuno hai i suoi gusti e le sue preferenze quando si parla di vampiri: c’è chi ama più la filmografia vampirica horror e chi preferisce la …Leggi di più

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